1- IMU-TRAGEDY! “IL SEGRETARIO DEL SUNIA: ‘ALLA FINE SARANNO GLI INQUILINI A PAGARE IL CONTO. SERVE IL BLOCCO DEGLI AFFITTI”. MA IL BLOCCO DEGLI AFFITTI È “UNA ROBA DI SINISTRA”, MENTRE QUESTO GOVERNO CHE BERSANI E D’ALEMA HANNO VOLUTO PERCHÉ SI CAGAVANO ADDOSSO AD ANDARE AL VOTO È UN VERO, DURO, COERENTE GOVERNO DI DESTRA 2- CHI HA DATO E CHI HA PRESO MENTRE FRANAVANO DIRITTI E TUTELE, IN CAMBIO DI “NUOVI POSTI DI LAVORO” CHE IN REALTÀ ERANO PRECARI E LO SAPEVANO TUTTI. LE GRANDI AZIENDE HANNO CONTINUATO A RISTRUTTURARSI A SPESE DELLO STATO E A NON FARE VERE ASSUNZIONI, MINANDO L’EQUILIBRIO DEGLI ENTI DI PREVIDENZA. I SUPER-MANAGER HANNO INCASSATO MILIONI DI EURO PER FARE IL LAVORO SPORCO – RIDURRE IL COSTO DEL LAVORO - A PATTO DI GARANTIRE UN CERTO LIVELLO DI DIVIDENDI AGLI AZIONISTI. GIORNALI E TELEGIORNALI HANNO CERCATO DI BUTTARE TUTTO IN VACCA TITOLANDO SULLA COSA PIÙ CRETINA (“I DIECI ITALIANI PIÙ RICCHI VALGONO PER TRE MILIONI”)

A cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS


1- CHI HA DATO E CHI HA PRESO MENTRE FRANAVANO DIRITTI E TUTELE
I soldi non sono la misura di tutte le cose, anzi. Ma come vengono distribuiti dice molto di un sistema economico e dice moltissimo di un regime politico. Perché al di là dei dibattiti che i giornali registrano e fomentano, lo spostamento dei redditi e il consolidamento dei patrimoni rappresentano quello che resta, veramente, di tante chiacchiere.

Milioni di italiani e di immigrati sanno perfettamente che cosa è successo negli ultimi vent'anni. Sono cresciuti gli affitti ed è calato il potere d'acquisto, per esempio. Sono diminuiti diritti e tutele, in cambio di "nuovi posti di lavoro" che in realtà erano precari e lo sapevano tutti. Le grandi aziende hanno continuato a ristrutturarsi a spese dello Stato e a non fare vere assunzioni, minando l'equilibrio degli enti di previdenza.

I super-manager hanno personalmente incassato milioni di euro per fare il lavoro sporco - ridurre il costo del lavoro -, a patto di garantire un certo livello di dividendi agli azionisti. L'ottica a breve, altrimenti detta finanziarizzazione dell'economia, è stata contrabbandata per efficienza. E invece, se guardate le statistiche, ha solo aiutato l'arricchimento di pochi in danno di molti. Insomma, è cresciuta la diseguaglianza e sapete chi ve lo dice? Il partito maoista indiano? No, la Banca d'Italia.

Giornali e telegiornali hanno cercato di buttare tutto in vacca titolando sulla cosa più cretina ("I dieci italiani più ricchi valgono per tre milioni", Corriere p. 1, ad esempio), ma andando a frugare nei pezzi, qualcosa si trova. "Il 10% delle famiglie più ricche possiede oltre il 40% dell'intero ammontare della ricchezza netta (...) Tra il 1965 e il 2010 il rapporto tra ricchezza e prodotto interno lordo è raddoppiato (...) Tra il 1987 e il 2008 la ricchezza familiare netta degli operai è passata dal 61,9% al 44% della media totale di tutte le classi. Mentre quella dei dirigenti è cresciuta dal 201,5% a l 245,9%" (Corriere, p. 9).

La Stampa di Casa Elkann ammette: "I soldi nel Belpaese sono sempre più polarizzati. E' un trend ventennale accentuato dalla crisi" (p. 10). Ci manca il mercato nero, e poi abbiamo davvero la classica redistribuzione di guerra.

2- NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
Mentre i Tecnici delle figure di cacca si sono illustrati anche nel finesettimana ("Giallo sul reinserimento degli esodati. ‘Quegli accordi si possono annullare'. Gaffe di Polillo. Il ministero del Lavoro: ‘Se ha la ricetta, ci pensi lui", Repubblica, p. 7), i cosiddetti privilegiati che hanno un appartamento provano a farsi quattro conti. E non ci capiscono un cazzo.

Ma sono in buona compagnia. "Le città preparano la grande stangata sulle aliquote Imu. Da Torino a Catania, ecco le stime di quanto si dovrà pagare. Il conto finale può arrivare a più del triplo della vecchia Ici. I Caf: rischio caos, rinviare l'Imu" (Stampa, pp. 2-4). Poi ecco il saggio finale della cura che il governo di Rigor Montis ha per le diseguaglianze: "Il segretario del Sunia: ‘Alla fine saranno gli inquilini a pagare il conto. Serve il blocco degli affitti" (Stampa, p. 5).

Ma il blocco degli affitti è "una roba di sinistra", mentre questo governo che Bersani e D'Alema hanno voluto perché si cagavano addosso ad andare alle elezioni è un vero, duro, coerente governo di destra. E se pensate che questi siano allarmi solo degli inquilini, ecco che mette le mani avanti anche il capoccione di Confedilizia: "Spaziani: ‘Sulle locazioni un aggravio anche del 600%" (Messaggero, p. 2). Qualcosina verrà recuperato, no?

3- SIAMO AL VERDE? VOGLIAMO LA "GREEN ECONOMY"
Repubblica: "Pressing ambientalista sul governo. "Non fermate l'energia pulita". In arrivo due decreti per contenere il caro-bollette. Bonelli (Verdi): "Passera non parla degli incentivi ai petrolieri e alle imprese energivore" (Repubblica, p. 9). E scende in campo anche l'economista-ambientalista del Cepu, Giovanni Valentini, che verga un vibrante commento dal titolo: "La Green Italy scelta obbligata".

4- LA FAMIGLIA PRIMA DI TUTTO (gente che non si darà mai fuoco)
Cresce l'attenzione dei giornali sulla saga ligrestiana e sui disperati tentativi di parare il culo a Mediobanca salvando in qualche modo Don Salvatore. Bella paginona del giornale diretto da Eziolo Mauro: "Don Salvatore ha finito gli amici. Ligresti-dinasty vicina al capolinea. Gli eccessi dei figli, il tramonto di Berlusconi e Geronzi: crac inevitabile" (p. 13). E a impreziosire la pagina che spiace a Mediobanca, un sotto-pezzullo che lega insieme due notizie apparentemente slegate: "Rcs, via al confronto tra i soci per il nuovo cda. Premafin, procedure sotto la lente della procura".

5- LA TAV SEPARATA DALLE NOTIZIE
"L'amaro giro d'Italia di Caselli" è il titolo dello struggente reportaggio di Repubblica (p. 19) sulle difficoltà del procuratore di Torino a promuovere il suo libro. Non hanno capito, gli sciocchini No-Tav che lo contestano, che più sta in tournèe e meno indaga su di loro. Poi ci sarebbe anche la famosa inchiesta della polizia e di Caselli sulle violenze della polizia denunciate da alcuni manifestanti. Non va veloce come l'altra? Cose che capitano, quando si ha molto da fare e molto da lagnarsi perché non hai il plauso del 100 per cento del popolo. Perché si sa, la toga rossa si distingue dalla toga azzurra alla Laudati principalmente da una cosa: vuole piacere a tutti.

colinward@autistici.org

 

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