doors burri

ARTE TOTALE - IN UN FILM, PRESENTATO IN ANTEPRIMA A LOS ANGELES, L’INCONTRO IMMAGINARIO TRA I DOORS E ALBERTO BURRI NEI LUOGHI DELLA VALLE DELLA MORTE - IL BATTERISTA DELLA BAND JOHN DENSMORE: "LE CREPE DEI CRETTI DI BURRI SONO RITMICHE, L’EQUIVALENTE IN MUSICA DELLE PERCUSSIONI”

 

Fabio Sindici per la Stampa

 

IL GRANDE NERO CRETTO BURRIIL GRANDE NERO CRETTO BURRI

Jim Morrison credeva - o voleva far credere - che lo spirito di un vecchio indiano fosse entrato dentro di lui durante una gita nel deserto. Lo raccontò intorno a un falò nella desolazione suggestiva del Joshua Tree, deserto che è stato un crocevia affollato di band e cantanti rock, dai Rolling Stones agli U2.

 

Alberto Burri, l' artista umbro dei Sacchi, delle plastiche bruciate, dei Cretti, era stato prigioniero di guerra in Texas; ma il vero colpo di fulmine con il deserto americano l' ebbe quando vide il fondo asciutto e crepato dei laghi della Death Valley, tra California e Nevada.

 

DOORSDOORS

La serie dei Cretti degli Anni 70, resine e argille cotte, ceramica, cemento (come il Grande Cretto di Gibellina), superfici attraversate da ragnatele di crepe, nascono da quel viaggio. Anche i Doors avevano amato la Death Valley. Nei Cretti di Burri si vede la terra del deserto nel suo naturale screpolarsi sotto l' azione del sole, ha raccontato John Densmore, batterista dei Doors.

 

Strani i giochi del destino. Le strade della band californiana e dell' artista umbro si incontrano quando i due protagonisti principali sono morti da tempo. È un film a farli trovare.

BURRIBURRI

 

Si chiama Variazioni , un cortometraggio di 18 minuti che Giuseppe Sterparelli ha girato nel parco della Death Valley, nei luoghi che avevano affascinato Burri e i Doors. Viene proiettato oggi all' Ucla, l' Università di California a Los Angeles. Il film nasce dalle pagine strappate di un libro. Le parole sono del poeta Emilio Villa, Burri vi realizzò le sue prime combustioni.

 

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Si fermò perché i collezionisti strappavano via le immagini per incorniciarle racconta il regista, nato a Città di Castello come Burri. L' idea era far rivivere parole e immagini, impaginate sullo scenario della Valle della Morte.

 

Il progetto è piaciuto a Densmore che interviene con una performance musicale e recitativa nel Giradino di sculture della Ucla, davanti al Cretto Nero che Burri donò all' università 40 anni fa. Per l' ex batterista dei Doors le crepe dei Cretti sono ritmiche, l' equivalente in musica delle percussioni. Anche noi abbiamo inserito elementi naturali nel sound, come i tuoni e la pioggia in Riders on the Storm , ricorda.

 

Immagini, suoni, arte. Il film dialoga con musica e scultura. L' idea di un' arte totale piaceva a Morrison e a Burri. I Doors fecero un' audizione per Zabriskie Point di Antonioni: andò male. Burri cercò Carmelo Bene per un documentario che non fu realizzato, ricorda Sterparelli. Negli Anni 60 l' artista passava gli inverni nelle Hollywood Hills, a poche svolte di strada dalla residenza di Morrison, a Laurel Canyon. Forse si sono sfiorati.

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