EDITORIA IN AGONIA - CON MEDIOBANCA E INTESA IN DISCESA, IL COMANDO DI RCS È SEMPRE PIÙ UNA QUESTIONE TRA FIAT E DELLA VALLE - PER LA DIREZIONE DEL CORRIERE PARTITA A 5 TRA CALABRESI, POLITO, STEFANELLI, CAZZULLO E NAPOLETANO
Andrea Montanari per “Milano Finanza”
Con l'avvicinarsi dell'autunno ripartono le manovre su Rcs Mediagroup. E se i due grandi rivali, Fiat e Diego Della Valle, da mesi non si stanno più confrontando con la durezza di un tempo, segno che entrambe le parti stanno cercando di garantire serenità alla società, sono le banche a muoversi. Perché post-conversione delle azioni di risparmio, e in vista del rinnovo del cda (primavera 2015), sia Mediobanca, che prima dell'aumento di capitale del luglio 2013 era il primo socio del patto con quasi il 15% (mentre oggi è scesa al 9,93%), sia Intesa Sanpaolo, diluitasi al 4,18%, stanno pensando di cedere ulteriori pacchetti Rcs. Un modo per diminuire l'esposizione verso una società che, seppure in fase di ristrutturazione, a fine giugno perdeva 70 milioni con un debito di 518,2 milioni.
Scelte che metteranno più in evidenza il ruolo e il peso del gruppo automobilistico di Torino (al contempo attivo sul fronte editoriale con l'integrazione tra le società de La Stampa e Il Secolo XIX) e del proprietario di Tod's, visto che il fondo Invesco - al 5% ma potrebbe aver incrementato la partecipazione - è un player finanziario che non avrà voce in capitolo all'assemblea che rinnoverà i vertici di Rcs. Mentre Urbano Cairo attende gli sviluppi sul fronte patrimoniale.
Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri.
Nei prossimi otto mesi, quindi, i soci di riferimento dovranno confrontarsi sul board e sulla governance. Se l'amministratore delegato Pietro Scott Jovane, che sta portando avanti il piano di risanamento, ha il posto garantito godendo dell'appoggio di John Elkann come dimostra la vittoria nella battaglia, durata sei mesi, con il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli (quest'ultimo dirà addio alla testata proprio il prossimo aprile dopo aver contribuito a trovare il sostituto e dopo oltre un decennio di direzione), è possibile che a non essere confermato sarà il presidente Angelo Provasoli.
A indicare il sostituto di quest'ultimo, nel nome della ritrovata pax, dovrebbe essere Della Valle: finora gli unici due nomi circolati sono quelli di Luca Garavoglia, azionista e presidente di Campari, considerato troppo vicino alla casa automobilistica di Torino, e Fulvio Conti, ex ad di Enel.
Come detto, l'altra priorità di soci, consiglieri e manager è la ricerca del nuovo direttore del Corsera, che ieri ha aggiornato ancora una volta la grafica del proprio sito internet e che il 24 settembre uscirà in edicola col nuovo formato tabloid (sempre a 1,40 euro a copia, per il momento) con una leggera revisione grafica. I nomi che circolano da mesi e che sono tornati d'attualità proprio in questi giorni di rientro dalla pausa vacanziera sono il direttore de La Stampa, Mario Calabresi, sostenuto ovviamente dall'azionista Fiat in ottica di un possibile e mai trascurato merger sull'asse Torino-Milano;
Antonio Polito direttore del Corriere del Mezzogiorno (gruppo Rcs); e i candidati interni al giornale di via Solferino, il vice direttore Barbara Stefanelli e la firma di punta Aldo Cazzullo, sostenuti dalla direzione. Ma non è da escludere che anche Roberto Napoletano, attuale direttore del Sole24Ore, venga inserito in short list.
E non va, infine, trascurato che in questi mesi, Jovane dovrà continuare a tenere sott'occhio l'esposizione con le banche creditrici e i covenant dei finanziamenti perché altrimenti rischia di scattare l'opzione, finora sempre smentita, del secondo aumento di capitale da 200 milioni. O, in alternativa, come già ipotizzato da MF-Milano Finanza e confermato nella semestrale, lanciare un prestito obbligazionario. (riproduzione riservata)