gianni mina - robert de niro - muhammad ali - sergio leone - garcia marquez

INDOVINA CHI VENNE A CENA DA CHECCO ER CARETTIERE? LA STORIA RACCONTATA DA GIANNI MINA’ DI QUELL’EPICA SERATA ROMANA DEL 1982 – “C'ERA MUHAMMAD ALI, LO AVEVAMO FATTO VENIRE PER ‘BLITZ’ MENTRE USCIVO PER ANDARE A PRENDERLO ALL'HILTON SQUILLA IL TELEFONO: ERA DE NIRO CHE SI AUTOINVITO'. POI CHIAMA SERGIO LEONE: "MA ALLORA SEI UN FIJO DE... MA COME, TI PORTI VIA DE NIRO E NON MI INVITI?!"; DI NUOVO SUONA IL TELEFONO. ERA MARQUEZ. ‘VAI A MANGIARE CON ALI E NON MI DICI NIENTE?! È IL SOGNO DELLA MIA VITA!". ALLORA GLI DICO…”

Estratto dell’articolo di Raffaella Troili per il Messaggero

 

Solo lui, Gianni Minà, poteva riunire al "volo" un po' di amici del calibro di Muhammad Ali, Gabriel García Márquez, Robert De Niro e Sergio Leone nel suo ristorante di fiducia a Trastevere.

 

GIANNI MINA - ROBERT DE NIRO - MUHAMMAD ALI - SERGIO LEONE - GARCIA MARQUEZ

Unioni improbabili, come la sua famosa agenda, commistioni magiche che solo un giornalista che nella semplicità ha intessuto rapporti autentici, poteva realizzare. La foto di quella cena - maggio 1982 - da "Checco er carrettiere" a Trastevere è un po' il simbolo di Minà. C'è l'amico storico, il regista Sergio Leone, il mega attore americano, il più grande pugile di sempre, il grande scrittore e nobel per la Letteratura sudamericano, «Gabo, Sergio, Ali e Bob», come li chiamava lui.

 

(...) Lui stesso raccontò di come si creò per caso quel raduno. «C'era Muhammad Ali, lo avevamo fatto venire per Blitz... mentre uscivo per andare a prenderlo all'Hilton strilla il telefono: era De Niro, uno che camminava rasente i muri, a cui gli assembramenti, le persone che lo vogliono toccare, non piacciono. Gli dico: "Vado a mangiare con Muhammad Alì", e lui: "E non mi inviti?!"; gli dico "Va bene, sei invitato!"; Non passa un secondo che suona il telefono ed era Sergio Leone: "Ma allora sei un fijo de...

gianni mina

ma come, io ho riunito De Niro e ora te lo porti via tu e a me non mi inviti?!"; "Vieni, allora!"; di nuovo suona il telefono, rispondo: "Adesso penserai che sono un figlio di buona donna".

 

gianni mina

Era Márquez, gli chiedo: "E perché?!". "Sono alcuni giorni che sono a Roma... io sono un "figlio di" perché non ti ho ancora telefonato, ma lo sei anche tu! Vai a mangiare con Ali e non mi dici niente?! È il sogno della mia vita!". Allora gli dico "Dai, vieni pure tu!". Mezz'ora dopo eravamo tutti da Checco er carrettiere e così abbiamo riunito senza pensarci qualcosa che, lo riconosco, è patrimonio dell'umanità».

 

Oggi dalle 10 alle 19 nella sala della Protomoteca in Campidoglio sarà allestita la camera ardente.

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