“SIAMO GIÀ NELLA TERZA GUERRA MONDIALE E PUTIN VA FERMATO MILITARMENTE” – L’EX RE DEGLI SCACCHI GARRY KASPAROV A "PROPAGANDA LIVE" SFERZA L'OCCIDENTE - "FINCHÉ PUTIN RESTERÀ AL CREMLINO, LA PACE NON CI SARÀ. SUL CAMPO DI BATTAGLIA IN UCRAINA VIENE DECISO IL FUTURO DELLA NOSTRA CIVILTÀ. O IL PEGGIOR DITTATORE VERRÀ SCONFITTO O CI SARÀ L’ASCESA DEL TOTALITARISMO. LA CINA PRENDERÀ TAIWAN E L’EUROPA NON SARÀ PIÙ AL SICURO” – VIDEO
“L’Ucraina sta combattendo per tutti noi, per proteggere l’Europa contro il dittatore russo”. Il campione di scacchi Garry Kasparov, attivista anti Putin in esilio a New York, interviene a “Propaganda Live” su La 7 e spiega perché lo zar Vlad va fermato militarmente. “C’è una regola semplice: i dittatori non si fermano, a meno che non vengano fermati. Putin non fermerà la sua espansione. Se lui riuscirà a prendere, che Dio non voglia, l’Ucraina, andrà avanti.
È assolutamente vitale per la sopravvivenza dell’ordine mondiale che venga sconfitto in Ucraina. Abbiamo tutte le componenti per farlo. Manca la volontà politica nel riconoscere che siamo già nella terza guerra mondiale. Non è una guerra che abbiamo scelto ma non possiamo evadere le nostre responsabilità”.
Kasparov accusa imprenditori e politici ammiratori di Putin: “Non volevano sentire i moniti che persone come me lanciano da 20 anni. La guerra in Cecenia, i crimini contro gli oppositori politici, l’aggressione all’Ucraina. Putin non era nascosto nell’oscurità. Ha fatto tutto alla luce del sole. Ma faceva più comodo ignorarlo per una questione di affari”. L’opposizione in Russia? “C’è stata un’opposizione contro Mussolini e Hitler?”, si chiede l’ex re degli scacchi.
“Se protesti in Russia contro la guerra ti becchi 3 anni di prigione. Solo 20mila hanno protestato? Non è la stessa cosa che protestare a Roma o a Firenze. In Russia la polizia in Russia ti picchia e ti mette in galera”. Le sanzioni possono fiaccarlo? “Se fossero state adottate 3-4 mesi fa avrebbero scongiurato questa escalation. Ora dobbiamo pensare a vincere questa guerra. Non si può pareggiare, a differenza degli scacchi. O vinci o perdi.
Finché Putin resterà al Cremlino, la pace non ci sarà. Sul campo di battaglia in Ucraina viene deciso il futuro della nostra civiltà. O il peggior dittatore verrà sconfitto o ci sarà l’ascesa del totalitarismo. Se la Russia vincerà, la Cina prenderà Taiwan e l’Europa non sarà più al sicuro”. Negli scacchi vince chi fa il penultimo errore: “Sono sempre riluttante ad applicare le regole del gioco degli scacchi a Putin, con lui e gli altri dittatori penso più al poker. Ora Putin ha deciso di andare in all in. Se c’è il bluff lo scopriremo. Ha delle carte in mano che sono veramente scarse…”
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