
L’APOCALISSE IN UNA STANZA - JAMES FRANCO RADUNA GLI AMICI PER UN FILM LOW COST, HIGH CAZZEGGIO SU SPERMA E BLOW-JOB
VIDEO - IL TRAILER DI "FACCIAMOLA FINITA"
1. SIMPATICO CHE NON SONO ALTRO
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"GQ" pubblica il colloquio tra gli attori di "Facciamola finita", film di e con James Franco
La domanda era semplice: qual è il miglior film che si può fare con un budget minimo? La risposta, una volta trovata, sembrò frutto di pura genialità : una storia sulla fine del mondo, girata perlopiù in una stanza. Il cortometraggio che ne uscì, realizzato nel 2006, aveva per protagonisti Seth Rogen e Jay Baruchel, e fu così divertente girarlo che subito si fece strada un'idea: trasformiamolo in un lungometraggio! E nel cast mettiamoci tutti i nostri amici, ognuno nella parte di se stesso!
Oggi il regista ammette di aver peccato di hýbris [superbia, ndr]: «Eravamo convinti che questa volta gli Studios avrebbero reagito dicendo: "Abbiamo capito tutto! Contate su di noi!"», ricorda Evan Goldberg, che del film è anche sceneggiatore e regista, insieme a Rogen. Ma invece di un'asta al rialzo, racconta quest'ultimo, che del film è anche co-protagonista, «ci siamo trovati di fronte a notevoli resistenze».
L'idea che Rogen e Goldberg trovavano così allettante - una compagnia di persone famose va a una festa a casa di James Franco mentre il mondo sta per finire - metteva a disagio gli studios di Hollywood.
Il pubblico avrebbe capito?
Il risultato è una commedia che è tra le nostre preferite degli ultimi tempi. "Facciamola finita" (che esce in Italia il 18 luglio, ndr) si muove su diversi piani: «Un po' meta-satira», spiega Baruchel, «un po' terapia di gruppo». I membri del cast sono stati incoraggiati a staccarsi dal copione, a scimmiottare allegramente l'immagine dei colleghi e la propria.
«Se m'avessero dato un nichelino ogni volta che ho sentito dire che recito me stesso in ogni film, non avrei più bisogno di lavorare nel cinema», dice Rogen. «Non dovrei più recitare me stesso! Da qui abbiamo tratto lo spunto per la situazione del film».
James Franco: «Seth ed Evan avevano da sempre questa idea di fare tutto tra noi amici, nel nostro gruppo. Dopo di che, per qualche ragione, doveva esserci qualcuno che aveva recitato in Harry Potter».
Evan Goldberg: «Per gli amici e le persone che sceglievamo c'era un solo requisito: essere cool. Per esempio, avevamo letto che uno dei film preferiti di Rihanna era Strafumati, perciò ci siamo detti: "Ehi, le piace il nostro film. Facciamo un tentativo con lei"».
Seth Rogen: «Praticamente tutti gli interpellati hanno accettato, a meno che non avessero già preso altri impegni. Abbiamo convinto tutti a fare delle cazzo di cose, in questo film, che ancora non riesco a crederci. à davvero sconvolgente».
Aziz Ansari: «Seth ed Evan mi hanno detto: "Aziz, ti va di morire nella nostra apocalisse?". E io ho risposto di sì».
Kevin Hart: «Mi hanno detto: "Kevin, ti vorremmo per questo progetto, e ti promettiamo che faremo uno strappo alla regola e non ti uccideremo per primo in quanto uomo nero del film"».
Mindy Kaling: «à stata una telefonata di tre minuti. Mi avrebbero pagato per socializzare per finta in una finta festa decadente nella finta casa di James Franco e per morire per finta. Posso vantare uno dei migliori urli raccapriccianti di Hollywood, se mi si consente. Quando mai sarei riuscita a esibirlo nelle mie commedie televisive? Mai. Ero eccitatissima».
Michael Cera: «Ho trovato lo script davvero divertente, perciò ho chiamato Evan. Era a cena con Seth e Barbra Streisand e quindi doveva tornare al tavolo. "Ci sto", gli ho detto. à stato facile».
Rogen: «Per quanto James Franco sia bello, alla fine si ha voglia di guardare anche qualcun altro. E così abbiamo pensato che sarebbe stato divertente gettare nella mischia una persona a caso, con cui non siamo tanto in confidenza, e ci è parso che Emma [Watson] facesse proprio al caso nostro. à stato un tentativo. Io non credevo che ci sarebbe stata, ma lei ha accettato, e abbiamo scoperto che è spiritosissima».
Franco: «Dev'essere stato molto difficile per lei, perché si è ritrovata come unica donna [con più di un breve cameo] in una situazione molto maschile, tra uomini che non solo lavoravano insieme da una decina d'anni, ma avevano anche studiato le loro parti per più di un mese. Si è dovuta calare in questa dinamica. Seth è stato molto bravo a metterla a suo agio, ma ho avuto la sensazione che lei non avesse mai fatto un film come questo. L'ho sempre vista convintissima, intendiamoci, ma a volte sembrava che pensasse: "Ah, ma non è così che si lavorava in Harry Potter"».
Emma Watson: [Si rifiuta di commentare].
Goldberg: «Lo studio ha ricevuto una serie di osservazioni sul copione. Tipo: "Ci sono troppe battute sullo sperma in questa parte". E noi: "Ok, ricevuto. Adotteremo qualche soluzione senza sperma"».
Franco: «Il lavoro di scrittura dev'essere stato complicato, perché gli autori partivano da questi sei personaggi, basati su individui reali di cui conoscevano la personalità , ma avevano il problema di inserirli in una struttura narrativa. "Quando ho letto il copione la prima volta, il personaggio James Franco era... be', l'unico modo per descriverlo è che era molto più idiota di quello che si vede nella versione finale. Ero il tipo attaccato alle cose materiali. Si prendeva in giro la parte della mia vita da modello di Gucci. Ho parlato al telefono con Seth ed Evan. Ho detto: "Per il mio personaggio ho bisogno di un punto di contatto con la realtà ". In breve abbiamo deciso che avrei dovuto cercare di compiacere Seth. Il "mio" James Franco ama sempre Seth, ma ne è anche un po' ossessionato».
Danny McBride: «Stavano girando più o meno da una settimana quando li ho raggiunti e l'aiuto-regista, che è un ottimo amico, mi aveva dato una dritta, tipo: "Ehi, ti conviene arrivare equipaggiato. Questi tizi se ne dicono di tutti i colori improvvisando". Insomma, non è che io abbia dubbi sulle inclinazioni sessuali di Franco, ma la mia battuta su di lui - "James Franco non ha succhiato cazzi stanotte? Adesso so per certo che siete tutti in acido" - è sembrata perfettamente adeguata».
Franco: «So bene che la mia immagine pubblica è un po' giocata su una certa ambiguità sessuale, perciò con le battute non ho avuto problemi. La mia immagine pubblica è solo in parte costruita da me, perciò se la gente ha voglia di riderne, mi va bene: ne rido anch'io. Nel film direi che ci presentiamo tutti venti volte più scemi di come siamo veramente. Interpretiamo una versione idiota di noi stessi. Se dovessimo trovarci davvero in una situazione così estrema, confido che ci comporteremmo tutti piuttosto come il mio personaggio in 127 ore, che cerca razionalmente una soluzione al suo problema, e non come un branco di imbecilli che si dicono stupidaggini a vicenda».
Jay Baruchel: «Sento il bisogno di rimarcare che si tratta di versioni fumettistiche. Insomma, non sono mica lo stronzetto patetico che sembro nel film, e anche gli altri non sono così bastardi e schizzati. Però c'era sempre il pericolo che tutto potesse andare a rotoli. Era come se stessimo servendo pesce palla in un sushi restaurant: un piccolo errore e un mucchio di gente finisce in un cazzo di ospedale».
Franco: «La gag con Michael Cera è giocata sul fatto che lui è chiaramente la persona più dolce di tutto lo show business, ma nel film fa la parte della più grossa testa di cazzo di tutto lo show business».
Goldberg: «Abbiamo inventato per lui questo personaggio totalmente folle, e la sua unica richiesta come attore è stata: "Voglio indossare questa giacca a vento". Quella che indossa nella vita».
Cera: «Credo fosse una specie di scudo dietro cui ripararmi. à servita a stimolare il mio linguaggio del corpo, ad accentuare, insomma, il mio strano comportamento da tossico. Mi sono detto: "Sono sicuro che quella giacca a vento mi aiuterà a essere proprio un gran coglione"».
Goldberg: «Avere con noi Rihanna è stato elettrizzante per tutti, perché si era tra gente famosa, ma nessuno può dirsi neanche lontanamente famoso come lei. In una scena ci sono lei, Jason Segel e Michael».
Cera: «Sul copione mi sa che c'è scritto soltanto: "Michael Cera si fa una riga di cocaina e dà una pacca sul culo a Rihanna. Lei si volta e gli tira un ceffone"».
Goldberg: «Michael, allora, ci fa: "Le chiedo se posso dargliela davvero, la pacca sul culo. La scena sarà molto più divertente". E noi: "Certo, vai! Facci impazzire". Lui va a chiederle se può darle davvero la pacca sul culo, e lei gli risponde: "Certo che puoi, ma io te ne darò una molto più forte". Lo ha colpito una prima e poi una seconda volta. Noi ridevamo tutti, e Michael diceva: "Ah, fa male". E anche Rihanna rideva, e anche lui. Al terzo schiaffo lei deve aver messo la mano a coppa, perché lo ha ridotto proprio male».
Cera: «à stato come il botto di una bomba stordente. Sentivo un fischio acutissimo nell'orecchio e non sapevo più dov'ero».
Goldberg: «Lui diceva: "Non riesco più a sentire tanto bene", e noi ridevamo. "No, davvero, potete farmi sedere? Non riesco più a stare in equilibrio". Sul serio, non ho mai visto una persona prendersi degli schiaffoni così forti nella vita reale».
Rogen: «Lo ha rovinato, gli ha tirato almeno sei ceffoni spaventosi, finché lui ha detto: "Non ce la faccio più"».
Cera: «à stata molto efficace. Non si tratteneva per niente».
Franco: «Quando la catastrofe si abbatte su Los Angeles, molti invitati alla mia festa cominciano a morire cadendo in una voragine. C'era una scena - una cosa fatta in animazione, volutamente esagerata - degli ultimi istanti di vita di Aziz. Io ero lì che guardavo, e Aziz era aggrappato a qualcosa sul bordo della voragine. A un certo punto un braccio gli si strappa dal corpo soltanto perché gli viene applicata una pressione, e sotto c'è una roccia».
Goldberg: «Franco viene da me e mi fa: "Quel braccio non può staccarsi in quel modo"».
Rogen: «Franco diceva: "Sembrerà una stronzata, gente. Vi avviso. Ho fatto un film in cui il mio personaggio perdeva un braccio. Così non funzionerà ". E noi: "Sì, sì, ah ah ah. Tieniteli per te i tuoi cazzo di consigli, mister 127 ore!". Dopo di che, quando eravamo ormai in sala di montaggio, ci siamo accorti che aveva ragione e abbiamo dovuto cambiare tutta la gag».
Goldberg: «Di tutte le discussioni a cui ho assistito negli ultimi anni, è tra quelle risolte in maniera più netta».
Franco: «Li avevo avvertiti!».
2. MA JAMES FRANCO SMERDA EMMA WATSON
Mentre intervistava Mila Kunis per "Interview", James Franco racconta di una delle attrici del film (con ogni probabilità Emma Watson) che se ne va dal set perché una scena era troppo estrema. Non per nudità o violenza, ma per volgarità ...


















