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IL PROFUMO DELLA NOSTRA STORIA - L’ATLANTE DEGLI ODORI RITROVATI DI ROBERTA DEIANA RIPERCORRE LA STORIA DEGLI AROMI E SELEZIONA OGNI "ATTIVITÀ", E CONSEGUENZE, AD ESSE COLLEGATI, DALLA BIBBIA ALLE CREME SOLARI – “L'OLFATTO HA UN POTERE QUASI MAGICO, CONTINUA A LAVORARE SENZA SEGNALARE LA SUA ATTIVITÀ, MA CERTE VOLTE, ALL'IMPROVVISO, LANCIA UN SEGNALE FORTE, E DI COLPO TORNANO EMOZIONI MAI SOPITE DEL TUTTO” – IL PROFUMO DEL PANE E DEL CIOCCOLATO MA ANCHE L’ODORE “DA CIRCO” E QUELLO DELLE MATITE TEMPERATE...
Bruna Magi per “Libero quotidiano”
Fra i cinque sensi l'olfatto è quello più sfuggente, sottovalutato, se ne sta lì silenzioso, inosservato. Eppure può suscitare reazioni forti, a sorpresa, e riscopri ricordi. Alzi la mano chi non ha mai provato una stretta al cuore quando all'improvviso è tornata, magari con una folata di vento, la sfumatura di un profumo che avevamo "indossato" in un giorno felice. Ecco a proposito un saggio affollato di curiosità deliziose, Atlante degli odori ritrovati.
ATLANTE DEGLI ODORI RITROVATI 2
Viaggio nella memoria delle emozioni (HarpersCollins, pag.240, euro 16) autrice la "perfume writer e food stilist" Roberta Deiana. La quale compone una classifica degli odori più inclusivi, ma soprattutto va nel dettaglio guidandoci nel dedalo affascinante di vari settori olfattivi (inclusa guida scientifica alla scoperta del nostro naso).
Per ribadire il suo concetto di base cita Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde: «Puoi immaginarti al sicuro e crederti forte. Ma poi una sfumatura casuale di colore in una stanza o nel cielo mattutino, un profumo particolare che un tempo hai amato riporta alla mente ricordi rarefatti, un verso di una poesia dimenticata che ti cade di nuovo sotto gli occhi...».
ATLANTE DEGLI ODORI RITROVATI 1
E Deiana ci riporta alle origini, ai riti dell'Antico Testamento e dell'Arabia Felix, dei greci e ö 1 11 e dei romani, perché il termine profumo nasce in quanto una sostanza «vicina al divino», nel senso delle erbe aromatiche e degli unguenti che venivano bruciati, affinché, «per fumum», arrivassero sino al cielo degli dei. La forza misteriosa degli odori diventava un canale di comunicazione con il sovrannaturale.
Alcune ricerche hanno indagato nella capacità degli odori di cambiare l'umore in meglio, «anche in contesti particolarmente stressogeni», e nei nostri giorni difficili è impossibile non pensare al Covid, il mostro che si annuncia proprio rubandoci l'olfatto.
EFFETTO MADELEINE
Viriamo in positivo evocando il delizioso «effetto madeleine» che nel saggio prende spunto da un famoso brano di Proust in Dalla parte di Swann, primo volume di Alla ricerca del tempo perduto. Dove Marcel racconta che il profumo del dolce tuffato nel tè fa rivivere al protagonista un episodio della sua infanzia.
Citazione che apre le porte a un percorso straordinario, si va dal rito pomeridiano al quale la regina Elisabetta non rinuncia mai, agli effluvi d'Oriente, infinite le sfumature, il tè verde, rosso, nero. Spiega Deiana: «L'olfatto ha un potere quasi magico, continua a lavorare senza segnalare la sua attività, ma certe volte, all'improvviso, lancia un segnale forte, e di colpo tornano emozioni mai sopite del tutto».
Questo concetto è il filo conduttore dei generi attraverso i quali l'autrice seleziona ogni "attività", e conseguenze, di odori ed essenze. Si inizia con il capitolo dei profumi dell'infanzia, dove troviamo quello delle matite temperate, chi avrebbe detto che persino ogni tipo di grafite ha un odore diverso.
E poi quello della crema solare, ideata dallo studente di chimica Franz Greiter che nel 1938 scalando il Piz Buin si era scottato: da quell'esperienza nacque un intramontabile marchio di fabbrica. Secondo l'autrice ci piace perché la crema ha l'odore di un paesaggio sensoriale immaginario, quello delle vacanze.
CIRCO E ZUCCHERO FILATO
Ed ecco l'odore del circo che ci riporta alle "invenzioni" di Barnum, la triste esibizione dei "mostri" come la donna barbuta che attiravano la curiosità sadica del pubblico, lo stallatico che evocava le povere "belve" viste da vicino e lo zucchero filato fuori dal tendone, "sapore di favola". L'odore di inchiostro, un «piacere da amanti dei libri».
L'odore della terra, speciale per ogni bambino che abbia avuto la fortuna di giocare in un giardino. Gli odori del viaggio, dell'asfalto, della benzina (tra i più difficili da spiegare, con i solventi e le colle, dice l'autrice), dell'automobile, sinonimo della possibilità di andare ovunque si voglia. L'odore del fiume intimidisce meno di quello del mare, che comunque resta il più citato da poeti e romanzieri.
Hanno il posto d'onore, ovviamente, gli odori del cibo: il pane del popolo, quello dei Promessi Sposi, è la chiave del capolavoro manzoniano. Un oceano di spunti, ci piace concludere citando un effluvio che ha il potere magico, donando in contemporanea delizioso piacere al palato, di confortarci nei momenti difficili, quello del cioccolato, vale a dire il cacao: nell'America precolombiana era così prezioso che i semi venivano usati come moneta.
Una curiosità: Montezuma ne andava pazzo, pare che ne bevesse anche cinquanta tazze al giorno per sostenersi dalle fatiche del suo harem di concubine.