UN ELEFANTINO A POMPEI - FERRARA: “QUANTE BALLE SULLA ROVINA DELLE ROVINE: POMPEI E’ UN PARADISO DI DECENZA E CAPACITA’ MANUTENTIVA. I CROLLI? QUASI TUTTO INEVITABILE MA TUTTO RIMEDIATO NELLA CURA”

Giuliano Ferrara per “il Foglio”

 

prostitute pompeiprostitute pompei

Prendo la Circumvesuviana e vado a Pompei a visitare gli scavi della città romana goduriosa e chic sepolta dalle ceneri e dalla lava e riscoperta nel tempo del romanticismo archeologico.

 

E’ un giovedì di primavera fresca e con il sole, è mattino presto, ieri. Sono pieno di stupide paure causate dal traumatismo dell’informazione banalmente apocalittica e mestatoria, che vuole fortissimamente vuole tutto compreso e stravolto in una perenne shit storm.

 

A mezzogiorno e un quarto sono di ritorno in uno splendido bed & breakfast di Port’Alba, affacciato sulla piazza Dante che brulica intorno al monumento, da cui si scorge il principio di via Toledo, che per Herman Melville era la strada europea più simile alle avenue di Manhattan.

 

Il viaggio dura 40 minuti sopportabilissimi, in piedi, c’è folla turistica e pendolare, abbondanza di etnie sorridenti e di battute e intercalari piacevoli. Si passa per rioni gomorrosi come Barra, poi i nomi del miglio d’oro come villa delle Ginestre e Leopardi, sullo sfondo dell’arido misterioso Vesuvio, poi Torre del Greco dove è nato il professor Zerlenga, che è con me per la mia gioia. Infine Pompei, Scavi-Villa dei misteri.

IL GIOVANE FAVOLOSO - Il giovane Favoloso, regia di Mario Martone, 2014 - Pompei in una scena del filmIL GIOVANE FAVOLOSO - Il giovane Favoloso, regia di Mario Martone, 2014 - Pompei in una scena del film

 

La metropolitana più bella del mondo ferma a pochi metri dall’entrata della città sepolta. File brevissime, prezzi abbordabili allo sbigliettamento, e inizia la passeggiata dei miracoli. Lascio stare il bello, che sotto la potestà di certi nomi, come Pompei, è giusto l’ovvio.

 

Incontro il pulito (una bottiglietta e un pezzo di carta in circa due ore e mezzo), il ben mantenuto, operai al lavoro per ditte private appaltatrici, divise professionali, selfie gioiosi: accettano ridendo i miei complimenti per il gioiello che tengono in mano, per la perfezione, il senso (dispiegato da cartelli e opere) di progetti e investimenti attivi allo scopo di fare l’impossibile.

 

CROLLI POMPEI CROLLI POMPEI

E’ una città di rovine in pietra, in marmo, in mattoni, in terriccio tufaceo, una città che il tempo della rovina aveva salvato sotto la terra e, scavata per i nostri studi e i nostri occhi, è stata reimmessa, come sospettavo quando leggevo le cretinate sulla rovina della rovina, nel circuito distruttivo del tempo, e finirà come tutto finisce nel non asettico clima atmosferico di pioggia, vento, intemperie, sole, elementi vari sotto il cielo.

 

Pompei è un paradiso di decenza e di invidiabile capacità manutentiva. E non è abitato da diavoli. Accoglie culoni tedeschi e spilungoni olandesi, e asiatici con fotocamera e italiani, e accoglie con freschezza di tratto, organizzazione non banale, interventi a copertura e a esclusione degli effetti più invadenti del turismo di massa.

CROLLI POMPEI CROLLI POMPEI

 

I crolli, gli sfarinamenti, tutto vero e quasi tutto inevitabile, ma tutto rimediato nella cura, nella incredibile disposizione archeologica del Foro, delle case tutte censite e numerate, del Lupanare, della caserma dei gladiatori eccetera.

 

Una cura che non si racconta, perché notizia decente è solo quella ansiogena, moralistica, autolesionistica, conformistica. Mosaici, strade, reperti murari del rosso pompeiano, colonne, architetture domestiche, fontane interne, affreschi: teniamo con abilità e noncurante, paesaggistica bellezza di tratto il nostro più celebre patrimonio.

 

FILM DOCUMENTARIO SU POMPEI DEL BRITISH MUSEUM FILM DOCUMENTARIO SU POMPEI DEL BRITISH MUSEUM

La passeggiata a Pompei, nelle condizioni giuste, è un percorso d’amore e d’onore che spazza via milioni di parole inutili e sprezzanti sulla rovina della rovina. Tutte balle. Ritorno in Circumvesuviana addirittura trionfale, questa volta seduti fra normanni di due metri, nigeriani, asiatiche, stormi di napoletani, chi potelé chi più asciutto, tutti

simpatici e di dolorosa consapevolezza.

 

L’impressione è che ci sia un paese, questo, che sa, nella sua più spettacolare metropoli archeologica, come si faccia a non funzionare piuttosto bene.

FILM DOCUMENTARIO SU POMPEI DEL BRITISH MUSEUM FILM DOCUMENTARIO SU POMPEI DEL BRITISH MUSEUM Pompei Necropoli Pompei Necropoli POMPEI PROIBITA POMPEI PROIBITA POMPEI PROIBITA POMPEI PROIBITA POMPEI PROIBITA POMPEI PROIBITA Necropoli Pompei Necropoli Pompei POMPEI LAVORI ESTERNI POMPEI LAVORI ESTERNI

 

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI