“L’ESPRESSO” SCHIAFFA IL FLOP DI GRILLO IN COPERTINA E LUI BASTONA DE BENEDETTI SUL CRAC OLIVETTI

Da "Libero"

Il post è fulminante e fino dal suo primo apparire ha messo in imbarazzo gran parte dei media che ogni giorno si trastullavano con il suo blog. Ieri però Beppe Grillo si è messo a caccia di una preda grossa, un cinghialone con i fiocchi: l'editore del gruppo Repubblica-Espresso.

«Inizia oggi », ha esordito nel suo post con finto stile britannico il leader del Movimento 5 stelle, «un ciclo di dieci domande all'ingegner Carlo De Benedetti, tessera numero uno del pdmenoelle». Ed ecco le zanne del comico subito brillare: «Prima domanda: lei si sente responsabile del fallimento dell'Olivetti di cui è stato presidente per molti anni? Una società all'avanguardia nell'innovazione ridotta in macerie? Può illustrarci le iniziative da manager che mise in atto per evitarne il tracollo? Risponda per cortesia anche se si trova in Svizzera».

Ed essendo questa la prima di dieci domande, c'è da aspettarsi davvero qualche fuoco di artificio nelle prossime puntate, tanto più che il primo quesito, nonostante l'apparente semplicità, sembra già tratteggiare tutto lo schema della futura inquisizione. Sicuramente dietro quella domanda più che Grillo c'è Gianroberto Casaleggio, che con la storia dell'Olivetti si è professionalmente incrociato, sia pure quando l'Ingegnere ne era da tempo uscito.

Ma c'è anche il disegno politico di Grillo, al di là della evidente vendetta per come il movimento 5 stelle è stato trattato dai media di casa De Benedetti in queste ultime settimane. Proprio ieri l'Espresso aveva immortalato il comico-politico in una copertina quasi funebre: in bianco e nero, volto distrutto, fazzoletto che nasconde mezzo volto per tergere il sudore, e titolo inequivoco: «E ora, Beppe? - La batosta elettorale, i blogger in rivolta, i parlamentari divisi e disorientati... ».

Era stato d'altra parte lo stesso settimanale già in precedenza a mettere nel mirino il Movimento 5 Stelle attraverso una inchiesta sui possedimenti in Centroamerica dell'autista di Grillo che sulle prime sembrava sollevare lo scandalo, e poi si è scoperta di proporzioni ampiamente gonfiate.

E anche Repubblica è stata spesso feroce con Grillo dopo che M5S ha rifiutato di fare la stampella di un possibile governo di Pier Luigi Bersani. Lo stesso De Benedetti giovedì a Firenze ha commentato pubblicamente in modo velenoso il risultato di una ricerca di Ilvo Diamanti sul gradimento o meno di alcuni temi e personaggi.

«È importante vedere», aveva detto l'Ingegnere, «che la politica è al posto più alto, e il presidenzialismo è al posto più basso. A un posto basso ci sono anche Berlusconi e Grillo, ma quelle sono le malformazioni della società, quindi è giusto che stiano bassi». Il comico "malformato" si è tolto dunque il suo sassolino dalla scarpa, utilizzando ironicamente con De Benedetti proprio il metodo delle "dieci domande" utilizzato da Repubblica in una delle tante campagne contro Silvio Berlusconi.

Così è velenoso il riferimento alla Svizzera, paese in cui De Benedetti era residente (a Saint Moritz) fino a quando le troppe polemiche lo hanno costretto a tornare in Italia a Dogliani, nel cuneese.

Ma in questa nuova campagna c'è anche del metodo politico, che spesso i commentatori faticano a comprendere: l'obiettivo di Grillo è infatti quello di distruggere il Partito Democratico e sostituirlo, per poi vedersela con un Berlusconi che lui già considera fin troppo indebolito. Per questo è finito nel mirino De Benedetti, primo azionista del Pd, e ancora più il suo ostentato appoggio e sostegno a Matteo Renzi, sindaco di Firenze e vero avversario del progetto grillino. Uno scontro che sarà quindi tutto da seguire...

 

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