julien temple

"SE 'ABSOLUTE BEGINNERS' AVESSE AVUTO SUCCESSO SAREI MORTO PER OVERDOSE IN UNA JACUZZI A HOLLYWOOD" - IL REGISTA JULIEN TEMPLE RACCONTA COME È DIVENTATO IL "RE DEI VIDEOCLIP": "I PRODUTTORI MI GUARDAVANO COME UN PUNK VENUTO A DEFECARE NEL SALOTTO BUONO. FU DAVID BOWIE CHE MI APRÌ LE PORTE. I SEX PISTOLS MI ACCETTARONO NONOSTANTE IO PER LORO FOSSI UN FOTTUTO BORGHESUCCIO. SUL PALCO ERANO SUDICI. RIFIUTAI DI GIRARE PER MADONNA, NON ERA NESSUNO E GIA’ ERA ARROGANTE" - VIDEO

Estratto dell'articolo di Andrea Palazzo per “il Messaggero”

 

julien temple 4

«C'era la gioia di vivere dei teenager in Vespa nella Swinging London, mentre il rock stava per conquistare il pianeta», così il regista Julien Temple ricorda il suo Absolute Beginners (1986), […]. Nella colonna sonora, […] il meglio degli artisti inglesi che Temple aveva celebrato nei videoclip girati per la pop-television di Mtv. […] il regista, che aveva iniziato con La grande truffa del rock'n'roll (1980), docu-film in gloria dei Sex Pistols, […]Venerdì sera, […] sarà a Roma in piazza San Cosimato, […] a presentare il suo ultimo progetto […]

julien temple 3

 

La stagione punk è stata brevissima?

«Dalla metà degli anni 70 fino ai primi 80 ha dato voce a quella sottocultura che comprendeva la musica, l'arte, la moda e lo stile di vita. I protagonisti erano degli emarginati anti-sistema che si ribellavano a una classe politica retrograda. La miccia fu accesa dalla musica ruvida e fuori dagli schemi dei Sex Pistols».

 

 Come fu lavorare con loro?

«Non fu facile, per loro ero un "fottuto borghesuccio" ma mi accettarono. Sul palco erano sudici: il punk era la spazzatura, l'esaltazione del brutto. Disprezzavano l'iconografia della rock star creata dalle case discografiche per essere data in pasto alle platee adoranti e fruttare royalties. L'ultima cosa che volevano erano dei fan che mettessero il loro poster in cameretta».

 

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[…]

Com'è diventato poi il re dei videoclip negli anni '80?

 «I produttori musicali mi guardavano come un punk venuto a defecare nel salotto buono. Fu David Bowie che mi aprì le porte. Lui era quasi schizofrenico: poteva essere persino noioso e banale ma in un attimo si trasformava, illuminato da quell'aura magica che hanno solo i genii. Riusciva a trascendere i suoi stessi limiti».

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È vero che rifiutò di girare un video per Madonna?

«Non la conosceva nessuno ma si comportava già come una diva. Io non la presi in considerazione, era terribilmente insistente e arrogante».

 

Come fu l'incontro con i Rolling Stones?

 «Non volevo lavorarci, guardavo con sospetto il loro successo commerciale. Gli proposi di girare un videoclip per Undercover of the Night che alludeva alla corruzione politica in America Latina. Ero convinto rifiutassero, ma accettarono entusiasti. Oggi sarebbe un progetto impensabile».

 

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Perché l'età d'oro dei videoclip è morta?

 «Iniziarono a diventare video pubblicitari, per le case discografiche era come vendere dentifrici. Ci pompavano sempre più soldi, ma non c'era più spazio per la creatività ribelle. Poi YouTube ha appiattito tutto e su Mtv ora ci sono solo i reality».

 

 "Absolute Beginners" è uno dei film preferiti di Scorsese.

«Andò malissimo al botteghino. Meglio così, il successo mi avrebbe dato alla testa, sarei morto per overdose in una Jacuzzi a Hollywood. Aveva un sottotesto politico, parlava di razzismo. Andavo contro ogni moda del momento».

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 Dopo il flop scappò in America?

«Lì continuai coi video, fui contattato anche da Michael Jackson che mimava con la sorella Janet i passi di danza di Absolute Beginners. Era terrorizzato dal padre ed era strano, come si può facilmente immaginare. Whitney Houston, invece, era molto diversa dall'immagine pubblica, era una tipa tosta».

[…]

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