1- IL CINEMA DEI GIUSTI! “CI RISIAMO… “ME SUDANO L’OCCHI” (RICKY MEMPHIS DOPO LA VISIONE DI UN FILM VISTO SU UN PLASMA IN 3D). “SEI SIMPATICO COME LE EMORROIDI” (DARIO BANDIERA). “UN KANDINSKY?” (OLGA KENT DI FRONTE A UN QUADRO) “NO, VODKA RUSSA NON NE HO!” (DARIO BANDIERA). “LA VERGINITÀ È COME UNA MOLLICA DI PANE. UN GIORNO VIENE UN UCCELLO E SE LA PORTA VIA” (CHRISTIAN DE SICA, BATTUTA PATERNA). “MORTO UN PAPI SE NE FA UN ALTRO” (CHRISTIAN DE SICA, BATTUTA POLITICA). “MA CHE C’HAI IL PONGO NELLE MUTANDE?” (CHRISTIAN DE SICA, BATTUTA RICICLATA) 2- PER FORTUNA CHE DOVEVA ESSERE IL FILM DEL RINNOVAMENTO… DICIAMO CHE L’UNICA VERA NOVITÀ DEL CINE-PANETTONE DI DE LAURENTIIS, “VACANZE DI NATALE A CORTINA”, SONO LE BATTUTE SULLA PROSTATA. UN SEGNO DEI TEMPI, PER ATTORI, PRODUTTORE, AUTORI, REGISTA E, OVVIAMENTE, CRITICI E PUBBLICO, TUTTI SULLA SESSANTINA

Marco Giusti per Dagospia

Vacanze di Natale a Cortina di Neri Parenti.

Ci risiamo... "Me sudano l'occhi" (Ricky Memphis dopo la visione di un film visto su un plasma in 3D). "Sei simpatico come le emorroidi" (Dario Bandiera). "Se trovo chi ha inventato sto facebook gli taglio le palle" (Christian De Sica). "Un Kandinsky?" (Olga Kent di fronte a un quadro) "No, vodka russa non ne ho!" (Dario Bandiera). "La verginità è come una mollica di pane. Un giorno viene un uccello e se la porta via" (Christian De Sica, battuta paterna). "Oggi traffico. Rete Quattro detto Bollino Rosso" (la colf filippina). "Come stai? Me fai gaga-rin" (Ricky Memphis commenta un abito della cognata). "Morto un papi se ne fa un altro" (Christian De Sica, battuta politica). "Ma che c'hai il pongo nelle mutande?" (Christian De Sica, battuta riciclata).

Per fortuna che doveva essere il film del rinnovamento... Diciamo che l'unica vera novità del film di Natale di De Laurentiis, "Vacanze di Natale a Cortina", diretto da Neri Parenti e scritto dai fratelli Vanzina, dopo 27 anni di gloriosa attività, sono le battute di Christian De Sica sulla prostata.

Un segno dei tempi, per attori, produttore, autori, regista e, ovviamente, critici e pubblico, tutti sulla sessantina. Almeno sono sinceri e in questo che si profila come uno dei Natali più tristi degli ultimi vent'anni (malgrado la fine di Silvio) non ostentano una inutile felicità come Pieraccioni ("Finalmente la felicità", ma di chi?).

Insomma, col terrore della prostata, Christian, il solito avvocato romano pomicione e marito infedele di Sabrina Ferilli, decide di cambiar vita. Regala la sua agendina coi numeri caldi a un collaboratore ("Vai in Inghilterra? Guarda su Bucione United Kingdon") e pensa seriamente di a un futuro di fedeltà con la moglie di Fiano, cioè Sabrina Ferilli, così la raggiunge per passare un felice Natale in quel di Cortina. Per inciso, sinceramente chi può credere che Sabrina Ferilli sia questo campione di fedeltà? Boh.

Comunque, crederci o no, lei è fedele, ma, per vendicarsi delle corna che le ha messo Christian, dopo avergli elencato tutte le amanti dei capodanni passati ("Ma che stai affà", La Storia siamo noi di Giovanni Minoli?", ribatte lui), fa finta di tradirlo con un uomo nudo che le era entrato misteriosamente in camera da letto. Era l'amante della colf filippina, da cui la battuta politicamente scorretta ma molto vanziniana della Ferilli alla colf: "Mo' i maestri di sci ve li fate pure voi?".

Niente di nuovo si dirà, ma vedere assieme Christian e Sabrina Ferilli è sempre un piacere, anche se proprio questo, che è l'episodio più divertente del film, non riesce a svilupparsi oltre la trovata iniziale del finto tradimento e i facili qui pro quo successivi.

In un altro episodio, sulla carta il più innovativo, Dario Bandiera è l'autista dell'industriale Ivano Marescotti, preso di peso dai film di Checco Zalone con tanto di scivolate sulla neve e testa battuta su ogni spigolo come fosse James Finlayson nei film di Laurel e Hardy. Bandiera è arrivato un giorno prima del padrone a Cortina e si piazza nel suo chalet assieme a una russa, Olga Kent, bella ma un un po' sticazzi, che si chiama ovviamente Galina (indovinate la prima battuta di Bandiera...).

Ora Galina è la donna, non proprio fedele, di un potente e geloso miliardario russo, che Marescotti, proprio a Cortina, deve convincere a firmare un accordo per un gasdotto con l'Italia. Accordo che più che salvare le sorti del paese, rimpinguerà le tasche sue e quelle di un corrotto ministro (leghista?), interpretato con gran classe da Bebo Storti. Ovvio che il russo sospetti dell'infedeltà della donna e vada alla ricerca dell'amante di lei portando avanti all'esasperazione il gioco del firma-non firma.

Sembra che il ruolo di Marescotti fosse stato offerto a Lino Banfi e questo spiega un po' perché il rapporto fra padrone e autista trombatore somigli così tanto a quelli della commediaccia all'italiana con Banfi-Vitali o Montagnani-Vitali. Solo che lì era tutto più trash e scorrevole, qui è un po'macchinoso. Il terzo episodio è una simpatica variante del grande modello del burino romano in vacanza che dal primo "Vacanze di natale" all'episodio di Christian in "Fratelli d'Italia" i Vanzina hanno molto trattato.

Rosicando perché il cognato, il comico del nord Giuseppe Giacobazzi, ha vinto 250.000 euro al gioco dei pacchi (puntando su 3 Basilicata...) e può permettersi così una vacanza a Cortina coi vip assieme alla moglie, la new entry Katia Follesa, il grandissimo Ricky Memphis, che fa il giornalaio romano a Bergamo, riesce a comprare su internet una vacanza per lui e la moglie, l'altra new entry Valeria Graci, a 58 euro al giorno nello stesso albergo della coppia fortunata.

Decisi a non spendere nulla e a mangiare solo dal kebabbaro fra Natale a Capodanno, Ricky Memphis e la moglie, avranno la fortuna di essere casualmente invitati a ogni tipo di cena e festa vip di Cortina, ritrovandosi così nel magico mondo cafonal di Emanuele Filiberto, Simona Ventura, Alfredo Signorini, tra le contesse De Blank, Renato Balestra, il principe Giovannelli, Cesare Prandelli, facendo schiattare di rosichio il duo Giacobazzi-Follesa. Alla fine è l'episodio più nuovo, un po' perché Ricky Memphis come versione moderna di Mario Brega è fenomenale, un po' perché il mondo cafonal fa sempre il suo effetto dentro le nostre commedie, come insegnava già il capolavoro di Neri Parenti "Paparazzi".

Non si capisce solo perché siano stati tolto al montaggio l'episodio con Mara Venier e Edison Cavani che appaiono in fotografia e compaiono sui titoli di coda. Alla fine, De Laurentiis, non riuscendo a rinnovare come voleva il genere con l'innesto di nuovi autori-attori della generazione Zalone-Nunziante-Max Bruno- Gaudioso, è ritornato alle origini.

Cioè a Cortina, cosa che fa regolarmente e ritualmente ogni cinque anni (pensiamo a "Vacanze di Natale 90, 95, 2000", poi a "Christmas in Love") e ai Vanzina, anche se solo come sceneggiatori, lasciando ben saldo alla regia di Neri Parenti. Ha solo aggiunto come gagman e revisore alle battute uno specialista come Riccardo Cassini (da anni lavora con Fiorello e sui film di Fausto Brizzi).

I Vanzina, da grandi professionisti della commedia, hanno costruito un film molto più solido dei precedenti, dove tutto torna e non ci sono buchi narrativi e situazioni lasciate in aria. E Neri Parenti, quando lavora sui copioni dei Vanzina (pensiamo a "Fratelli d'Italia" o a "Tifosi"), gioca in casa, sapendo ben sviluppare gag e situazioni. Alla fine il film è superiore a molti degli ultimi titoli della serie, soprattutto a quello dell'anno scorso, ma certo non può essere un campione di novità.

A parte la trovata della prostata e la battuta finale su "papi" ("Morto un papi se ne fa un altro"). Se Ricky Memphis, vecchia conoscenza dei Vanzina, funziona benissimo, i nuovi arrivati di Zelig e Colorado rimangono un po' figurine di contorno. Dario Bandiera e Ivano Marescotti, buoni attori, forse non sono particolarmente adatti al genere e Christian De Sica e Sabrina Ferilli, divertentissimi nella parte iniziale del film, non sono invece sostenuti da una trama veramente originale come ci saremmo aspettati. E, come direbbe Riccardo Garrone, anche questo Natale 2011 ce lo siamo levato dalle palle

 

 

Valeria Graci e Ricky Memphis in Vacanze di Natale a Cortina Valeria Graci e Ricky Memphis in Vacanze di Natale a Cortina VACANZE DI NATALE A CORTINA VACANZE DI NATALE A CORTINA VACANZE DI NATALE A CORTINA VACANZE DI NATALE A CORTINA DE SICA FERILLI VACANZE DI NATALE A CORTINA DE SICA VACANZE DI NATALE A CORTINA VACANZE DI NATALE A CORTINA VACANZE DI NATALE A CORTINA MARCHETTONE NUOVA PANDA IN VACANZE DI NATALE A CORTINA OLGA CALPAJIU VACANZE DI NATALE A CORTINA delaurentiis frame x I FRATELLI CARLO ENRICO VANZINA NERI PARENTI VACANZE DI NATALE A CORTINA FERILLI DE SICA DARIO BANDIERA VACANZE DI NATALE A CORTINA

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…