L’UNICO BRIVIDO DELLO “STREGA” E’ STATA LA SFURIATA DI FULVIO ABBATE A CASA BELLONCI CONTRO I SEPOLCRI IMBIANCATI DELLA SINISTRA INTELLÒ: “SIETE TUTTI COMPROMESSI CON UN SISTEMA MAFIOSO-PIDUISTA CHE GOVERNA LA CULTURA”

Fulvio Abbate Fulvio Abbate

Luigi Mascheroni per "il Giornale"

 

Mercoledì sera, a casa Bellonci, a Roma, sono successe due cose. La prima è che si è decisa la cinquina dei finalisti, e di questo ieri hanno scritto tutti: a sorpresa Giuseppe Catozzella con Non dirmi che hai paura ha ottenuto il maggior numero di voti (57), seguito da Antonio Scurati con Il padre infedele (55) e poi da Francesco Piccolo con Il desiderio di essere come tutti (53); a seguire Francesco Pecoraro e Antonella Cilento.

 

fulvio ABbATE - Foto Fulvia nuova fulvio ABbATE - Foto Fulvia nuova

La seconda cosa è che lo scrittore anarco-situazionista Fulvio Abbate, autore del romanzo Intanto anche dicembre è passato (Baldini Castoldi), e anche uno degli Amici della Domenica («Ormai da 10 anni, grazie a quella meravigliosa lesbicona della Anna Maria Rimoaldi che mi aveva in simpatia per la mia inguaribile vocazione alla libertà»), ha agitato la serata con un violento j'accuse ai sepolcri imbiancati della sinistra intellettuale.

francesco piccolofrancesco piccolo

 

E di questa cosa non ne ha scritto nessuno. A metà serata, tra l'ingresso e il ballatoio di una strapiena casa Bellonci, tra sudori e boccheggi, Fulvio Abbate ha surriscaldato un clima già di per sé torrido rilanciando la sua feroce campagna contro quella che chiama la P2 della cultura italiana, «che ha in Veltroni il suo centro focale, quel Veltroni che allo Strega ha già vinto per interposta persona, prima con Riccarelli, che era il suo ghost writer, poi con Veronesi, che era il suo suggeritore culturale, poi con Nesi, che era il vice-Veronesi, e che quest'anno vincerà con Piccolo, uno che ha scritto un romanzo di rara bruttezza il cui orizzonte culturale è degno di quegli individui che rivedono ogni sera la videocassetta di Italia-Germania 4-3».

WALTER VELTRONI GIOCA A CALCIO WALTER VELTRONI GIOCA A CALCIO

 

E così, a metà serata, Abbate ha urlato in faccia ai mammasantissima della sinistra intellettuale che non hanno alcun titolo per escludere il suo romanzo dalla dodicina finale; che sono tutti compromessi con un sistema «mafioso-piduista» che governa le cose della cultura «che neppure gli orrendi fascisti di Alemanno hanno potuto toccare»; che la questione morale - «con cui la sinistra ci spacca il c***o ogni momento, ora ritirando in ballo ancora Berlinguer» - riguarda non solo la politica, ma principalmente il mondo della cultura... «Il bello è che questi sono stati zitti. Facevano finta di non vedermi. Ezio Golino mi ha chiesto Ma allora, perché sei qui?, e io gli ho detto che ci sarò anche l'anno prossimo, per sbattergli in faccia la loro ipocrisia».

Sandro Veronesi e Michele Serra Sandro Veronesi e Michele Serra

 

Risultato? Fastidi, imbarazzi, occhi bassi. Con l'eccezione di Elisabetta Sgarbi, che lo ha difeso dicendo che aveva ragione. «Mi ha fatto piacere la sua solidarietà. E sorpreso, visto che ho il dente avvelenato con Bompiani, che mi ha scaricato dopo due libri. Poi qualcuno mi ha mandato messaggi privati di affetto, come Teresa Ciabatti». Per il resto, come è proprio dei sepolcri imbiancati, silenzio. Ma - ha postato ieri Abbate su Facebook - «Nessun giornale ha raccontato la mia protesta al Premio Strega: tranquilli, al Ninfeo saremo in mille».

ELISABETTA SGARBI ELISABETTA SGARBI

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