1. AL DI LA’ DELLA “FURBIZIA ORIENTALE”, NON È STATO PROVATO IL SESSO TRA IL MINORATO DI ARCORE E LA MINORENNE DEL MAROCCO. NON SOLO, MA LA PRESUNTA PARTE OFFESA DEL REATO NON È STATA MANCO CHIAMATA A DEPORRE NEPPURE DALLA PROCURA 2. POI MAGARI LO CONDANNERANNO LO STESSO, MA OGGI UN MINIMO ESERCIZIO DI GARANTISMO NON PUÒ NON PORTARE A DUBITARE DI UN’INCHIESTA CHE, A DISPETTO DELLA MONTAGNA DI INTERCETTAZIONI PICCANTI, HA PARTORITO UN TOPOLINO PROBATORIO 3. LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE: BENVENUTI ALLA “REPUBBLICA” DELLO SCARPARO!

a cura di Colin Ward e Critical Mess (Special Guest: Pippo il Patriota)

1 - MA LA PROVA REGINA? IL PISTOLINO FUMANTE?
Per ragioni di età, non lo si può mandare in galera, ma non è questo il punto. Ormai quello che conta è sbatterlo fuori per sempre dalla vita politica e ieri a Milano la Bokassa ha chiesto l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per il Cavaliere. Significa non poter votare e non poter essere votato. Ovvero la morte politica del Banana, l'uomo che in un mese e mezzo ha ribaltato il risultato elettorale e ogni volta s'inventa qualcosa.

Lui dice "solo odio e bugie contro di me", mentre i giornaloni si dilungano sulle "prove" portate in aula dalla Pm che un tempo si occupava di mafia e oggi di bunga bunga. Sorvolando sul punto principale: non è stato provato il sesso tra il Banana e la minorenne marocchina. Non solo, ma la presunta parte offesa del reato non è stata manco chiamata a deporre neppure dalla Procura. Perché? Poi magari lo condanneranno lo stesso, ma oggi un minimo esercizio di garantismo non può non portare a dubitare di un'inchiesta che, a dispetto della montagna di intercettazioni piccanti, ha partorito un topolino probatorio. E ora vai con la gran cassa di piombo.

2 - ASSALTO AL CAINANO
Repubblica apre a tutta prima: "Condannate Berlusconi a 6 anni'. Ruby, atto d'accusa della Boccassini. Dura requisitoria del pm, che chiede anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per i reati di concussione e prostituzione minorile. Sesso con lei". Dentro, alcuni passaggi della requisitoria: "Berlusconi scatena un vero e proprio apparato militare per proteggere Ruby, troppo per una ragazza sconosciuta" (p. 2). Sulla Stampa "La pignoleria della Boccassini per incastrare il Cavaliere. Intercettazioni e incongruenze presentate nei minimi dettagli" (p. 2).

Per il resto, titoli in fotocopia sulla richiesta di condanna. Poco valorizzato, un po' su tutti i giornali, il tema delle attenuanti generiche non riconosciute al Banana. La Bokassa ha detto chiaramente che è per via della sua condotta processuale, a cominciare dal fatto che il Sultanino di Hardcore retribuisce regolarmente le testimoni di via Olgettina. Il che, si ammetterà, non depone benissimo.

Dal Corriere, la reazione del Cainano: "Il Cavaliere ad Arcore con i figli. ‘Stanco di questo tiro al bersaglio'. ‘Ma la giustizia e l'esecutivo sono questioni da tenere distinte'. Nel mirino soprattutto la pena accessoria chiesta dal magistrato. I fedelissimi hanno convinto l'ex premier ad annullare un previsto sfogo in tv a ‘Quinta colonna'" (p. 3).

Penosa l'intervista di Emilio Fede: "Su di me bugie. E Silvio non mi invita più" (Corriere, p. 5). E certo, dopo il pacco che gli ha dato sui soldi per Lele Mora... Il Giornale di Feltrusconi la prende con filosofia e titola a tutta prima: "Condannato a morte. La forca per Berlusconi. Caso Ruby, la Boccassini chiede 6 anni e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il teorema: due reati ma senza le vittime. Il Cav: ‘Vogliono farmi fuori politicamente'" (p. 1).

3 - AVVISI AI NAVIGATI
Il governo prova a ripartire, anzi a partire, nonostante la caccia al Berlusca. Repubblica lustra gli ottoni: "Letta lancia il programma dei 100 giorni. ‘Ora mi aspetto lealtà e franchezza'. Le priorità: lavoro per i giovani, casa, fisco e riforme" (p. 6). Poi chiede subito una norma anti-porcellum, ma il pdl lo stoppa e gli ricorda, con "lealtà e franchezza" che la legge elettorale è l'ultimo punto del programma (p. 11). "Riforme dopo l'estate, ma la legge elettorale divide", scrive la Stampa (p. 5). Più secco il Cetriolo Quotidiano: "Nell'abbazia di governo si litiga pure sull'addio al Porcellum. Venerdì consiglio dei ministri per il decreto su Imu e Cig" (p. 4).

Solita regìa di Re Giorgio, secondo il Corrierone: "E sul ‘programma minimo condiviso' i suggerimenti (discreti) del Colle" (p. 6). Per carità, sempre "discreti" i consigli del Colle. Infatti li leggiamo il giorno dopo nelle veline di Palazzo.

4 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
Saccomanno Saccomanni ha promesso all'Europa manovra a saldi invariati e allora via ai giochetti. "Debiti della Pa, è polemica sui tagli. Per recuperare risorse a beneficio di Regioni e Comuni dal 2015 calano di 17,3 milioni i fondi destinati all'editoria. Salta l'aumento delle imposte sulle sigarette elettroniche. Sforbiciata ai ministeri. Ampliate le compensazioni con il fisco" (Messaggero, p. 7). Ricapitola tutto il Sole 24 Ore: "Debiti Pa, 30 giorni per pagare. Su Imu e Cig decreto venerdì. Sospensione anche sui capannoni" (p. 1).

5 - AGENZIA MASTIKAZZI
"Cascella, dal Colle a Barletta. ‘L'impegno ora è sul territorio", intervista della Stampa all'ex portavoce di Re Giorgio (p. 9)

6 - ULTIME DAL VENTENNIO A COLORI
"Contesta la Boldrini, trova la polizia a casa. Caccia all'uomo in rete. Blogger emiliano nei guai: gli agenti rimuovono dal suo computer un tweet ironico sul presidente" (Giornale, p. 9). Non faremo ironie.

7 - PIDDI' ANNO ZERO
Nuovo segretario, nuovo compagno da accoltellare alle spalle. "Epifani, l'inizio è in salita. Renzi e Veltroni puntano su Chiamparino. Già critiche e distinguo sul neosegretario. Il governatore toscano Rossi e D'Alema ieri hanno invocato ‘un rinnovamento'" (Corriere, p. 10). Sul Messaggero, "Epifani, prime spine. Incarichi e congresso. Si scalda Chiamparino. Renzi non ha ancora deciso se correre da leader del partito e pensa all'ex sindaco di Torino" (p. 8). Il quale per altro fa allegramente il banchiere in fondazione Sanpaolo.

8 - UN DUE TRE, GRILLINO!
Sui soldi, prove tecniche di scissione nel partito bulgaro di Grillomao. "Grillo sul caos diaria: ‘Fuori chi tiene i soldi'. E alza da 2500 a 3000 euro lo stipendio netto. Poi annuncia: dossier contro i poteri forti. Ma i deputati in rivolta avvertono: "Bastano 20 per fare un altro gruppo'. In molti non intendono rinunciare ai rimborsi: ‘Beppe non ci può trattare così" (Repubblica, p. 13). Sul Corriere si sfoga il deputato grillino Tommaso Currò: "Beppe usa la mano pesante. L'idea della black list è ingiusta. La vita di un parlamentare non è così semplice" (p. 11). Sì, è proprio una vitaccia.

9 - COMPAGNI CHE SBAGLIANO
Oggi le comiche al processo di Monza sul "Sistema Sesto". Il Cetriolo racconta "La finta di Penati: ‘No alla prescrizione'. Ma la rinuncia non c'è. Inizia il processo all'ex sindaco di Sesto San Giovanni. I Ds parte civile contro l'ex Pd, D'Alema teste a difesa. L'imputato: ‘Non voglio che la concussione venga prescritta'. Ma non si presenta in aula per dirlo. E ora deciderà il giudice" (p. 7). Gran parte dei giornali abbocca al ‘beau geste" dell'ex braccio destro di Culatello Bersani.

10 - LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE
"Le pelli le controlla Toni una per una. Le tocca, le annusa, le stropiccia, le distende. Verifica il colore, misura lo spessore, accerta le striature venose, elimina i pellami venuti male (...) Racconta: ‘Quando Diego mi diede la responsabilità di questo reparto mi disse: ‘Toni, ti affido una banca, mi raccomando".

Diego è don Diego Della Valle, omaggiato da Repubblica (p. 23) con una pagina di "reportage" da incorniciare. "Padri e figli nello stesso reparto, così nasce il miracolo della Tod's. Della Valle: siamo una comunità, grandi malgrado i politici". Politici finanziati allegramente, da Forza Italia a Mastella. E ancora: "L'industriale non ha mai aperto fabbriche in Cina: ‘Il profitto non è tutto'. L'azienda paga ai dipendenti le spese sanitarie dal dentista al chirurgo". Diego santo subito!

11 - FREE MARCHETT SLINGOTTATO
Grido di dolore sul Corriere: "La piccola Selmat blocca tre fabbriche Fiat. Contenzioso tra il Lingotto e il produttore di componenti plastici. Fermo l'impianto di Grugliasco, un sito Iveco di Madrid e di Tichy. Il gruppo: danni gravissimi". Pezzo accorato tutto di marca Fiat, dalla cui faticosa lettura si capisce solo che "Il blocco Selmat sarebbe stato messo in atto dall'azienda (condizionale d'obbligo: i telefoni ad Airasca, ieri pomeriggio squillavano a vuoto) per protesta contro i prezzi e la politica dei pagamenti Fiat" (p. 27).

Poi uno apre Repubblica e scopre che tutte le marchette vengono con il buco. Nel senso che il giornale di Eziolo Mauro riesce invece a parlare con quei cattivoni della Selmat ed ecco la loro campana: "Le vittime siamo noi, siamo nel classico ruolo di Davide contro Golia. La Fiat ci ha ridotto le commesse del 70%. Un effetto della crisi certamente, ma anche della deliberata volontà di portarci sull'orlo del fallimento".

Perché il Lingotto avrebbe interesse a farli fallire, chiede Paolo Griseri? "Per rilevare direttamente o far rilevare l'azienda da imprenditori amici, più malleabili nelle trattative. Me lo ha detto chiaramente un importante dirigente tempo fa: ‘Maccherrone stia attento. Se si comporta male, telefono alle banche e lei è fallito" (p. 22).

 

 

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