ALLA LARGA DA ALLEN - L’INCREDIBILE STORIA DI RONAN, IL FIGLIO PRODIGIO DI WOODY ALLEN, SOPRAVVISSUTO AL MATRIMONIO DEL PADRE CON LA SUA SORELLA ADOTTIVA SOON-YI E DIVENTATO UN GENIO: DIPLOMA A 15 ANNI, INCARICHI PER LA CLINTON, COLLABORAZIONI CON “NEW YORK TIMES” E “WALL STREET JOURNAL” E ORA, A 20 ANNI, UNA BORSA DI STUDIO CHE LO CATAPULTA NELLA ROSA DEI POTENZIALI FUTURI PRESIDENTI D’AMERICA - MIA FARROW LO HA TENUTO A DEBITA DISTANZA DA WOODY...
Vittorio Zucconi per "la Repubblica"
Era il bambino che tutti volevano e respingevano, il "Rosemary´s baby" nato da Mia Farrow e Woody Allen divenuto Golden Boy, che dal suo inferno famigliare ha saputo volare via e alto. Ronan Farrow, il figlio oggi ventenne di Mia e Woody, è, nella sua vita di "enfant prodige" coronata da un diploma a 15 anni, incarichi al Dipartimento di Stato e ora dalla borsa di studio più ambita e rara al mondo, la Rhodes di Oxford, la smentita felice al mito che soltanto buone famiglie possano produrre buoni figli.
Sarebbe difficile immaginare una situazione famigliare più sgangherata e patologica di quella formata da Woody Allen e da Mia Farrow quando lui venne al mondo nel 1987. Era il primo, e rimarrà l´unico figlio biologico del grande Woody ed era ancora troppo piccolo per poter capire, ma non per soffrire nel proprio piccolo mondo, quello che avvenne nel 1992 quando Mia, sua madre, trovò sul caminetto dell´appartamento di lui una foto della propria figlia adottiva, Soon-Yi Previn, nuda e scoprì che la ragazza allora ventiduenne aveva da tempo una relazione con Allen.
Scoppiò un conflitto nucleare fra l´attrice, che aveva ancora due giorni di lavoro in un film con Allen, e il regista che asfaltò le prime pagine dei tabloidi newyorkesi per giorni. Tracimavano dettagli luridi veri o immaginari, racconti di fughe e inseguimenti su grandi suv attraverso Central Park, da un appartamento e l´altro, perché Mia e Woody non avevano mai voluto vivere assieme e la definitiva assegnazione di Ronan alla madre, con l´interdizione al padre di vederlo.
Il regista, autore e imputato, doveva interrompere la lavorazione del film, lasciare il set per il tribunale dove era coperto da accuse infamanti e poi tornare al lavoro. «Chiudiamoci nella nostra bolla comica» spiegava al produttore e amico Robert Greenhut che ricorda: «Woody ha una capacità mostruosa di mettere in compartimenti le cose della sua vita. Il suo lavoro era il suo lavoro, il resto era il resto». Non fece mai commenti, Allen, e soltanto ora, in un documentario della tv pubblica americana andato in onda in questi giorni, si è concesso una piccola battuta ironica, molto "alleniana": «Non sapevo di essere tanto conosciuto e interessante»
Fu una storia che avrebbe devastato la vita e la psiche di molti altri innocenti, sballottati nella follia di personaggi come i due ex amanti. Ma non Ronan. Biondo rossiccio, somigliantissimo alla mamma e senza nessun tratto del volto che ricordi il padre, quando si rese conto di quanto era accaduto si lanciò nello studio. Divenne, a 11 anni, il più giovane studente universitario nella storia del Bard College, una piccola università per super talenti. A 16, laureato, fu di nuovo il più giovane iscritto alla facoltà di legge di Yale, dove completò in due anni gli studi di giurisprudenza.
E a un´età nella quale milioni di suoi coetanei pensano ai primi amori e ai primi incerti impieghi, "Satchel" - che sarebbe stato il suo nome imposto dal padre in onore di un ex grande del baseball, Satchel Paige - entrava alla Nazione Unite come ambasciatore dell´Unicef in Africa. Collaborava con il grande diplomatico Richard Holbrooke alla cui morte improvvisa era presente. Guidava commissioni di studio internazionale sulla gioventù, collaborava al New York Times, al Wall Street Journal, all´Herald Tribune.
Appariva, ancora quasi imberbe, come analista e commentatore per la grandi catene televisive. E si univa alla corsa di Hillary Clinton verso la Casa Bianca, divenuta poi la corsetta alla Segreteria di Stato, dove la Clinton lo ha voluto come consigliere speciale per i diritti umani. «Un fottutissimo genio» lo definì un collega anonimo ed evidentemente un po´ invidioso al Dipartimento di Stato.
Dunque non soltanto la completa assenza della "figura paterna" nella sua vita, oggi coronata da una borsa di studio che in passato ebbero personaggi come Bill Clinton lanciandolo verso una bella carriera, non lo ha distrutto o danneggiato. Al contrario, la lontananza da un uomo, e da un mondo dove nevrosi, vanità ed egoismi creativi sono la regola, ha permesso al suo «fottuto genio» di fiorire, senza pagare il prezzo dell´ombra patriarcale.
Del padre, Ronan, il nome che lui ha preferito a quel "Satchel" ha un´opinione che si riassume in uno dei suoi rari commenti: «Ora che lui ha sposato Soon-Yi, io sarei contemporaneamente il figlio di mia sorella e suo cognato, una situazione insensata».
Ora metterà addirittura un oceano, l´Atlantico, fra se stesso e i rottami di una famiglia «insensata» alla quale, grazie alla madre e certamente non al padre, ha saputo scampare. Senza subire il tremendo destino dei figli di genitori celebri. Ora non gli resta che il dilemma che neppure il genio e il talento possono risolvere per lui: che cosa farà da grande, visto che ha già fatto tutto? Il Presidente, perché no.






