LENIN FOR EVER - IL CORPO DI LENIN MIGLIORA CON GLI ANNI GRAZIE A 200 ADDETTI, FRA IMBALSAMATORI E SCIENZIATI, CHE LAVORANO PER FARLO DURARE NEI SECOLI DEI SECOLI (MA PIZZETTO E BAFFI SONO ORIGINALI)
Ellie Zolfagharifard per “Daily Mail”
Vladmir Lenin è morto da 90 anni ma il suo corpo sta meglio oggi di allora, dicono gli imbalsamatori che hanno sviluppato tecniche sperimentali per mantenere al meglio le membra del rivoluzionario bolscevico. Il lavoro è stato fatto dalla squadra nota come “Mausoleum group”, che coinvolge 200 scienziati riuniti in un laboratorio dedicato all’ex leader.
Secondo il dettagliato rapporto pubblicato da Jeremy Hsu su “Scientific American”, i russi preferiscono conservare la forma, il peso, il colorito e la flessibilità invece del tessuto biologico. Hanno sostituito alcune parti di pelle con paraffina, carotene e altri materiali, il che aggiorna totalmente il significato di “mummificazione”. E’ il processo di plastinazione resa popolare dalle mostre “Body Worlds” in giro per il mondo.
Lenin in genere è in mostra al mausoleo della Piazza Rossa di Mosca, ma recentemente la visita era chiusa al pubblico proprio per permettere agli esperti di preparare il corpo, in occasione del 145° anniversario dalla nascita (22 aprile).
Gli imbalsamatori hanno faticato a togliere delle macchie (probabilmente un fungo) dal volto di Lenin, uno scherzo che poteva costare loro la vita. Sono riusciti a rimuoverle con un prodotto sbiancante. La pelle è studiata ogni settimana con strumenti di precisione per rilevare i segni di disidratazione. Ogni due anni il corpo è immerso in un bagno di glicerolo e potassio acetato per 30 giorni, un tecnica che gli permetterebbe la conservazione per i secoli a venire.
Il sangue, i fluidi corporei e gli organi interni sono stati rimossi, ma le sopracciglia, i baffi e il pizzetto sono proprio gli originali di Lenin. Il leader fu imbalsamato per ordine di Stalin nel 1924, ma Lenin voleva essere seppellito, e la decisione di rispettare le sue volontà è continuamente rimandata da Putin.