letizia battaglia piersanti mattarella

“LA MAFIA C’È ANCORA, MA OGGI NON SAPREI COSA FOTOGRAFARE” – LETIZIA BATTAGLIA A “RADIO2”: “È  UNA MAFIA PIÙ LEGATA ALLA POLITICA, C’È SEMPRE IL TRAFFICO DI DROGA MA LE PERSONE SONO UN PO’ DIVERSE E SICCOME LA MAFIA SI È FATTA FURBA NON AMMAZZA PIÙ, NON CREA PIÙ QUEL DISAGIO CHE CREAVA ALLORA, QUANDO METTEVANO LE BOMBE, AMMAZZAVANO, INCENDIAVANO, FERIVANO” – “SE DOVESSI SCEGLIERE UNA FOTO DELLA STRAGE DI CAPACI SAREBBE UNA CHE HO FATTO A…”

 

 

 

Da "Le Lunatiche - Radio2"

 

Su Palermo:

 

letizia battaglia

Palermo negli anni ’70 era una città povera, aveva un aspetto povero anche se c’erano i ricchi, non era una città piena di attenzioni da parte delle amministrazioni, era una città disordinata, non ancora ricostruita e con un piano regolatore mafioso, dove i poveri erano veramente poveri e avevano l’aspetto dei poveri, e così li ho fotografati con amore e con rispetto.

 

Ecco, una città fisicamente diversa da oggi anche se non ci sono in realtà molte costruzioni contemporanee, però è cambiata molto dall’atteggiamento che ha assunto della metropoli, della città più moderna. Oggi non potrei più forse fotografare gli occhi, le espressioni che avevano allora, il modo di vestirsi dei poveri che erano davvero poveri, oggi anche le ragazze più povere appaiono come ragazze alla moda, che si sanno curare, forse nutrite meglio. È tutto un aspetto diverso, la città di oggi è più bella, anche perché dopo l’amministrazione di tanti anni del sindaco Leoluca Orlando le cose sono andate in maniera diversa.

storie di strada letizia battaglialetizia battaglia 3

 

Sulla mafia di oggi:

 

 Certo, la mafia c’è ancora, io però oggi non saprei cosa fotografare se dovessi fotografare la mafia, perché tutto è molto diverso, è una mafia più legata anche alla politica, c’è sempre il traffico di droga ma le persone sono un po’ diverse e siccome la mafia si è fatta furba non ammazza più, non crea più quel disagio che creava allora, quando mettevano le bombe, ammazzavano, incendiavano, ferivano.

storie di strada letizia battaglialetizia battaglia 2

 

Oggi fanno tutto con grande cautela e difatti, proprio in questi giorni, a Palermo hanno arrestato una persona che tutti ritenevano antimafiosa, che citava il suo comportamento di antimafioso come esempio, invece era corrotto. È sicuramente un nuovo tipo di mafia, anche se la droga c’è sempre per cui quella mafia di un tempo continua a gestire interessi, non più con la coppola ma con vestiti più alla moda, un po’ diversa.

 

Sulla sua professione:

letizia battaglia

 

storie di strada letizia battaglia

Era molto duro lavorare con la macchina fotografica, perché andavi a fotografare anche quelli che non volevano essere visti, era complicato e credo sicuramente che sia stato più difficile perché ero una donna. Ma io obiettivamente non avevo il diritto di accorgermene, io lavoravo con lo stesso impegno, forse con uno sguardo e un sentimento molto militanti. Certo, per gli uomini era più facile, io non venivo considerata, ero una donnina per loro, una che si intrufolava nelle cose degli uomini, con la macchina fotografica invece ero lì a pretendere di fare il mio lavoro e anche a pretendere di dire la mia contro la mafia, contro la corruzione, contro la violenza, contro l’ingiustizia. Ma più che altro io non dovevo accorgermene, io ho avuto paura, ho avuto dei problemi ma ho messo tutto da parte perché dovevo fare il mio dovere, dovevo e volevo documentare.

storie di strada letizia battaglia

 

Sulle sue foto di mafia storiche:

 

Alcune delle mie foto sono finite agli atti dei processi perché avevo fotografato qualcosa che nessuno aveva fotografato, ad esempio il Primo Ministro Giulio Andreotti in compagnia di mafiosi. Ma le mie foto rimaste, è vero, questo mi riempie di orgoglio come fotografa e come donna. Sono rimaste, sono ancora in giro e raccontano. Io credo che questo dipenda dal fatto che io ho fotografato con molto impegno, non solo per fare il mestiere ma anche per dire la mia.

 

storie di strada letizia battaglia

Un fotografo con la macchina fotografica si esprime con la testa, con il cuore, con il dito che fa click e con tutto se stesso. Il fotografo, la fotografa devono essere rappresentati da questa piccola macchinetta meravigliosa, che ha cambiato la mia vita e che può raccontare tutto e può non raccontare niente. Ecco, io che non ho fotografato solo la mafia, noto con gioia che oggi non mi chiedono solo più la mafia ma richiedono tutte le foto, piccole foto che ho fatto alle bambine, ai bambini, alle donne.

storie di strada letizia battaglia

 

Non ho mai fotografato con piacere né paesaggi né città, però gli esseri umano li ho fotografati e sono rimasti. Se guardo le mie foto vedo veramente la differenza che c’è tra quello che eravamo e quello che siamo oggi, proprio dallo sguardo, lo sguardo è diverso, lo sguardo delle bambine di oggi è diverso da quelle delle bambine di allora, allora forse c’era un velo di tristezza inconsapevole in quelle bambine che oggi forse non c’è, perché la gente in generale vive meglio. È bello che le mie foto siano ancora vive, ancora hanno universalmente da dire.

 

letizia battaglia 7

Sulle foto di donne:

 

In “Letizia Battaglia Corpo di Donna” sono scatti di donne nude. Anche negli anni ’70 sono sempre stata attratta dal corpo delle donne da fotografare, allora avevo fatto qualcosa ma presa da tutti gli avvenimenti ho finito per trascurarlo. Ora che ho 85 anni ho ripreso. Il corpo della donna nudo è fantastico se non è legato ad attitudini sceme, esibizionistiche o anche alla moda, non mi interesserebbe fotografare attrici belle, messe in posa con il fianco o il sedere in evidenza, mi interessa il corpo di donna nudo come immagine della donna forte, nuda, che non ha timore di un mondo che la può criticare perché non è perfetta.

storie di strada letizia battaglia

 

Mi piace amare e mostrare l’imperfezione, ma non cerco l’imperfezione, se c’è diventa bellezza. Questo è quello che mi pace molto, specialmente a Palermo dove ha un senso politico molto forte. Me lo chiedono, io lavoro meno di quanto potrei, ma mi chiedono di essere fotografate nude ma non solo le belle o le giovani, ma anche le settantenni e oltre, perché sanno che io le rispetto, sanno che il mio sguardo non è quello predone, maschile. C’è uno sguardo complice, empatico, protettivo, io le donne le capisco e le voglio raccontare. Perché nude? Perche nude non ci sono veli, non ci sono sotterfugi, non voglio che siano truccate, che abbiano orpelli nel corpo, i tatuaggi li lascio. Però è importante per me oggi, non so perché, chiudere la mia vita fotografando donne nude. Non sono mai stata fotografata nuda, ho avuto la prima bambina a 16 anni e poi a 19, poi 23, il mio corpo non è mai stato per me simbolo di bellezza, però mi dispiace perché mi sarebbe piaciuto poter raccontare quella che io ero stata. Se sei giovane o vecchio vuoi essere fermato un attimo così come sei, io vedo questo desiderio nelle donne, gli uomini non saprei come fotografarli, non li cerco e non mi interessano da fotografare. Poi gli uomini sono miei amici e miei amori, ma nella fotografia che uso come mezzo per esprimere la parte più profonda di me, no.

letizia battaglia 18

 

foto di letizia battaglia

Su Giovanni Falcone e Capaci:

 

letizia battaglia 17

Ho tutto un pacchetto di foto che racconta il dolore di quegli anni, se dovessi scegliere una foto sola forse sarebbe una foto che ho fatto a una vedova della scorta di Giovanni Falcone. Lui era un ragazzo bello, giovane, aveva 23 anni, ed era un poliziotto che stava attento alla vita di Falcone. Nella strage di Capaci, quando saltò Giovanni Falcone e i suoi poliziotti, questo ragazzo morì. La sua giovane moglie, Rosaria Schifani, bella pure lei e che lo amava tanto, avevano un rapporto molto intenso e passionale, la incontrai un mese dopo e lei era riservata, triste, forte e non mi piaceva quello che avevo fotografato, non era abbastanza, non ero riuscita a raccontare il suo dolore.

letizia battaglia 15

 

Così la portai vicino alla luce della finestra, dove lei era illuminate solo a metà e guardandola dall’obiettivo era splendida, bella, giovane, forte con lo sguardo ma io le chiesi di chiudere gli occhi. Fu quella la foto, lei con gli occhi chiusi, a mezza luce, lei simbolo del dolore e della forza delle donne di quegli anni ma anche di sempre, perché rimarrà lei per sempre presente con questa foto come una pittura del ‘500, con questi suoi bellissimi occhi chiusi, perché con gli occhi chiusi rimane dentro il mistero, l’amore per lui che con gli occhi aperti non avevo saputo raccontare.

letizia battaglia 16letizia battaglia 14

 

È molto complicato cogliere i momenti, non c’è una regola, c’è un essere. Se sei uno che quando va in giro con la macchina fotografica ha delle emozioni dentro, sai cercare, sai raccontare. Devo dire che è molto complicato raccontare la pandemia, io non saprei come raccontarla, sono stata i casa tre mesi senza uscire, ho anche 85 anni per cui le mie figlie e i miei nipoti non volevano che io rischiassi e non vogliono tutt’ora. Per cui non sono andata in giro, ma credo che non sia possibile raccontare bene questa storia che stiamo vivendo perché c’è un nemico ma questo nemico non si vede, non esiste, non basta fotografare il pronto soccorso, non basta fotografare le mascherine insopportabili perché non riescono a fare trapelare niente.

 

letizia battaglia 13battaglia bagarella

Siccome amo la fotografia io sto aspettando, in quanto direttrice al Centro Internazionale di Fotografia a Palermo, che qualche donna, uomo, ragazza, ragazzo, portino documenti con la macchina fotografica che con la loro testa, con la loro anima, documentino questi tre mesi che abbiano vissuto in maniera surreale. Si poteva mai pensare che tutto il mondo sarebbe stato chiuso in casa? Come fai a raccontare che in tutto il mondo non è stata più una nazione nemica dell’altra ma tutti sono stati vittime di un nemico invisibile? È difficilissimo da raccontare, ci saranno film, libri, ma non la fotografia o almeno non la mia, io non ne sarei capace. Ecco, apprezzo il talento degli altri.

battaglia mattarellafoto di letizia battaglia 8letizia battaglia dacia marainibattagliafoto di letizia battagliaLetizia Battaglia foto di letizia battaglia 25battaglia 2foto di letizia battaglia 22foto di letizia battaglia 23foto di letizia battaglia 24foto di letizia battaglia 5foto di letizia battaglia 6foto di letizia battaglia 7battaglia 6letizia battaglia 18letizia battaglia zac 2016 (00000002)letizia battaglia 7letizia battaglia 24letizia battaglia anthologia mostrabattaglia pasoliniletizia battaglia 1letizia battaglia 3letizia battaglia 4letizia battaglia 5letizia battagliabattaglia 10letizia battaglia gae aulenti

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!