1. LETTERA DI BUSI A DAGOSPIA COMMENTA L’INEFFABILE BOCCIATURA DE “EL ESPECIALISTA DE BARCELONA” ALLO STREGA, PREMIO CHE HA UN SOLO DIFETTO: QUELLO DI ESISTERE 2. “I PREMI IN ITALIA SONO QUEL CHE SONO, DOROTEI PER ECCELLENZA, UN PREMIO A CHI LI DÀ, RARAMENTE A CHI LI RICEVE. PER QUESTO SONO COSÌ DIVERTENTI DA SEGUIRE” 3. “IO AVEVO GIÀ PARTECIPATO A “L’ISOLA DEI FAMOSI” E, LEGGIUCCHIATI I LORO CARTACEI, LETTE LE LORO INTERVISTINE, I MIEI “CONCORRENTI” LETTERARI MI RICORDAVANO TROPPO QUELLI CHE MI SONO RITROVATO SULLA SPERDUTA ISOLETTA DEL NICARAGUA” 4. LO STREGA CINQUINA? BUSI FA TOMBOLA! ‘’SIA COME SIA, IN ALTO I MANICI! E PER UN PREMIO CHE MUORE FACCIAMO IN MODO D’ORA IN AVANTI CHE NON NE NASCA UNO NUOVO”
1. MAIL DI ALDO BUSI A DAGOSPIA
Dago! Mi chiedi un commento sul penultimo responso dello Strega e, siccome sono doppiamente snob quando non mi conviene e meglio sarebbe fare spallucce e tacere, invio anche a te quanto, sfidando ogni senso del ridicolo, ho inviato preventivamente e personalmente ad alcune testate che mi sono simpatiche perché
a) in tutta questa stravagante storia editoriale de "El especialista de Barcelona" mi son dovuto non solo fare l'intera promozione ma farmi anche da ufficio stampa,
b) ero molto insicuro di poter commentare alcunché a caldo dopo le ore 20.30, ora in cui spengo tutto e mi addormento di sasso. Eccoti il testo pari pari: "In caso di esclusione dalla cinquina, io dichiaro, âVolevo ben vedere il contrario! Il risultato non squalifica certo me e El especialista de Barcelona, qualifica loro'; in caso di inclusione nella cinquina, io dichiaro, âIeri ho ricevuto un sms da un bel nome del giornalismo culturale italiano, "So che non te ne frega niente, ma ho appena dato il mio voto a el especialista"; mia risposta, âGrazie. Speriamo non sia decisivo'. Maledetto!". Anche se, in entrambi i casi, la mia risposta ideale è " E?" e basta. Titolo auspicabile dell'articolo: âLa scarica dei 400'".
I premi in Italia sono quel che sono, dorotei per eccellenza, un premio a chi li dà , raramente a chi li riceve. Per questo sono così divertenti da seguire: perché non hanno oggetto, e quando ce l'hanno, fa talmente paura che la giuria o il marchio sponsorizzato possano esserne offuscati che esso viene espulso al più presto come corpo estraneo.
Io, comunque, non li ho mai seguiti, nessuna curiosità , e mi hanno causato solo fastidi o perché inseritovi contro la mia volontà o perché menato per il naso da un premio rivelatosi inconsistente che voleva e avvalersi gratis della mia presenza e ridarsi il perduto lustro.
Nel frattempo, cioè tre giorni fa, mi è stato attribuito un premio che, capitatomi tra capo e collo e stando alle premesse economiche, penso che accetterò. Non so se sia importante o meno, ma se infine lo accetto, lo diventerà .
Per ritornare allo Strega e alle inevitabili analogie, io avevo già partecipato a "L'Isola dei Famosi" e, fatte le mie indagini, leggiucchiati i loro cartacei, lette le loro intervistine, i miei "concorrenti" letterari mi ricordavano troppo quelli che mi sono ritrovato sulla sperduta isoletta del Nicaragua, solo che per stare lì la splendida e correttissima Magnolia di Giorgio Gori mi aveva pagato ⬠425.000 per un mese di supplizio, per la gioia soprattutto del Fisco e della classe politica e giudiziaria alla quale, nel mio non significante contributo, garantisco uno stipendio fatto di economia pulita allorché, quando ci penso, mi darei tafazziane botte sui coglioni non per darmi piacere ma per punirmi, e qui nemmeno una bottiglia del relativo liquore in omaggio.
Ne approfitto per aggiungere una svelta cosa questa, sì, di primaria importanza
a) chi ha esperienza dei viaggi in auto in cui si è passivamente condotti da autisti privati sa che ben raramente sta a lui decidere i percorsi e la velocità , e a maggior ragione se nell'auto vi è un ministro accompagnato da una scorta non solo all'esterno dell'abitacolo: trovo davvero vergognosa e offensiva di ogni buon senso questa bordata di critiche contro il ministro Kyenge per essere stata portata su un'auto di Stato attraverso un senso vietato, o la cosa è stata fatta contro la sua volontà e consapevolezza o chi la guidava... e solo per non pensare male... l'ha fatto per prassi di implicita superbia e viziosità infantile subliminalmente incamerate dagli abituali politici che vi sono saliti primi di lei.
Alla ministro Kyenge tutta la mia solidarietà e rispetto tali e quali a prima di questo increscioso episodio, che lei non ha in alcun modo potuto attivare ma di cui può essere solo stata vittima.
Ops, un'ultima cosa sullo Strega: poiché poco dopo l'impennata fattale avere da me "L'Isola dei Famosi" sprofondò, vuoi vedere che...
Sia come sia, in alto i manici! E per un premio che muore facciamo in modo d'ora in avanti che non ne nasca uno nuovo.
2. A-BUSI DA STREGA - L'AUTORE DI "EL ESPECIALISTA" FUORI DALLA CINQUINA: "IL RISULTATO NON SQUALIFICA ME, QUALIFICA LORO"
Raffaella De Santis per "La Repubblica"
Non doveva accadere, ma era nell'aria. Aldo Busi è fuori dalla cinquina. El especialista de Barcelona (Dalai) non ce l'ha fatta, si è fermato a 18 voti. Busi non si è presentato a casa Bellonci, dove si sono tenute le votazioni per scegliere i cinque finalisti della 67settesima edizione del Premio Strega. Ma non rinuncia a un commento: «Volevo ben vedere il contrario! Il risultato non squalifica certo me e El especialista de Barcelona, qualifica loro».
Peccato: il "seggio elettorale", presieduto da Alessandro Piperno, affiancato dal presidente della Fondazione Bellonci Tullio De Mauro, ieri sera ha deciso che la grande sfida con Walter Siti si interrompe qui. Ecco i risultati: primo Alessandro Perissinotto (Le colpe dei padri, Piemme) con 69 voti, Walter Siti (Resistere non serve a niente, Rizzoli) secondo con 66, Romana Petri 49 (Figli dello stesso padre, Longanesi), Paolo Di Paolo 45 (Mandami tanta vita, Feltrinelli), Simona Sparaco (Nessuno sa di noi) conquista la quinta posizione con 36 voti. Primo degli esclusi, Gaetano Cappelli (Romanzo irresistibile della mia vita vera) con 27 voti in corsa per Marsilio: ora i suoi voti dovrebbero confluire su Siti per ragioni di scuderia Rcs.
Da questo momento infatti parte la corsa al primo posto. La serata di ieri sera non ha fatto che riscaldare i motori in vista della finale che si terrà giovedì 4 luglio al Ninfeo di Villa Giulia a Roma, quando i 400 Amici della Domenica e i 60 lettori forti scelti dalle librerie indipendenti assegneranno lo Strega a uno dei cinque scrittori selezionati.
La partita al Ninfeo si giocherà come sempre al tavolo dei grandi gruppi editoriali: Mondadori, in gara con il marchio Piemme di Perissinotto dovrà vedersela con un gigante come Siti, sicuramente il superfavorito, anche perché Rizzoli sembra più che motivata a prendersi la rivincita dopo il piazzamento in terza posizione dello scorso anno col romanzo di Gianrico Carofiglio Il silenzio dell'onda.
Negli ultimi dieci anni il gruppo Rcs ha portato a casa tre vittorie: Edoardo Nesi nel 2011 (
Storia della mia gente, Bompiani), Sandro Veronesi nel 2006 (Caos calmo, Bompiani), Melania Mazzucco nel 2003 (Vita,Rizzoli).
Tutto fa pensare che la cavalcata di Siti verso il traguardo da questo momento proceda spedita. Ma non è detto: i voti dei lettori forti (anonimi e ogni anno diversi) sono poco prevedibili e potrebbero riaprire la gara. Nella passata edizione Alessandro Piperno ha strappato la vittoria a Emanuele Trevi per soli due voti. La casa di Segrate, però, dopo sei vittorie nelle ultime dieci edizioni, stavolta potrebbe cedere il passo. Ma sono buone anche le quotazioni di Paolo Di Paolo e il suo romanzo su Gobetti nella Torino anni Venti, su cui punta Feltrinelli, allo Strega dopo due anni di assenza.
Quel che è certo è che, nell'anno della grande crisi dell'editoria, questa edizione dello Strega è costellata di polemiche e colpi di scena. Ha aperto le danze il j'accuse di Emanuele Trevi al premio, che ha annunciato su Repubblica le sue dimissioni da giurato in polemica con il peso delle case editrici sui meccanismi di selezione dei libri: «Le telefonate sono pietose. Si arriva perfino alla maldicenza ». E sull'onda delle critiche a un marketing editoriale dominato dai soliti noti, è intervenuta anche Inge Feltrinelli: «Il sistema dei candidati al Premio Strega è un po' "mafioso"».
Neanche a farlo apposta, passa qualche settimana ed ecco spuntare tra i titoli degli aspiranti candidati anche Il candore delle cornacchie, il memoir dal carcere di Rebibbia di Totò Cuffaro. Naturalmente non ha superato la selezione, ma per qualche giorno si è temuto che l'ex governatore della Sicilia, condannato a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e rivelazione di segreto istruttorio, entrasse nel salotto del più importante premio letterario italiano. Infine il ciclone Busi ha fatto il resto, allestendo il suo personale one man show, criticando esplicitamente il libro di Siti, rifiutandosi di partecipare alle tappe di presentazione dei dodici candidati, e non risparmiando bordate alla casa editrice Dalai per non averlo sostenuto abbastanza.
Le polemiche non finiranno qui, ma per lo meno l'introduzione del voto elettronico ci risparmierà quelle sui fax. Sul premio pesa inoltre l'incognita dei finanziamenti per il mancato rinnovo della convenzione triennale con Roma Capitale, anche se qualche giorno fa è stato saldato il contributo dei centomila euro del 2012.
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