rem michael stipe

QUANDO LIBRI E MUSICA VIAGGIAVANO A BRACCETTO - IL LIBRO “ROCK LIT” DI LIBORIO CONCA PASSA IN RASSEGNA I LEGAMI CREATIVI TRA BAND DI CULTO E GRANDI SCRITTORI - IAN CURTIS PRENDEVA APPUNTI SULLE OPERE DI DOSTOEVSKIJ, I RADIOHEAD FURONO INFLUENZATI DA DOUGLAS ADAMS E I REM DEVONO MOLTO A WILLIAM BURROUGHS

ROCK LIT - LIBORIO CONCA

Luca Beatrice per “il Giornale”

 

È una notte del febbraio 1984, a New York. Il locale è The Limelight, tra la Sesta Avenue e la 20th Street, una chiesa sconsacrata dai primi anni '70, già centro di recupero per tossici, rimessa a nuovo come uno dei club più hipster nel decennio più straordinario alla fine del XX secolo.

 

Si festeggia il settantesimo compleanno di William Burroughs, non lo scrittore più famoso d' America, ma certo il più influente, se si parla di controcultura e sperimentalismo, padre putativo della Beat Generation, autore de Il pasto nudo e La macchina morbida, inventore del metodo cut-up, desunto a sua volta dall' avanguardia dadaista, a indicare un percorso linguistico che si è esteso, come un virus, nelle ricerche letterarie e musicali.

WILLIAM BORROUGHS

 

Alla festa ci sono Frank Zappa, Madonna in stato di grazia e prossima alla pubblicazione di Like a Virgin, Lou Reed e un giovane bassista inglese, Sting, che Burroughs, re degli sballati, non conosce (i Police in effetti sono una novità) e la sua faccia per bene persino lo insospettisce.

 

Comincia da questo episodio Rock Lit, lo studio che Liborio Conca ha dedicato a intrecci e relazioni tra musica e letteratura, appena uscito per la casa editrice Jimenez (pagg. 208, euro 16). L'autore, giornalista appassionato e competente di entrambi i mondi, ha cercato connessioni tra le più impreviste e meno scontate, evitando il semplice meccanismo di citazioni e rimandi. Piuttosto, ha scovato i nutrimenti reciproci che a lungo si sono intrecciati in una nostalgica età dell'oro.

 

FRANK ZAPPA 2

Nell' analisi di Conca il rock ha matrici alte e, a sua volta, la letteratura scende dai gradini più alti del podio culturale per sporcarsi con il fenomeno giovanile per eccellenza. In fondo, chiunque abbia preso in mano una chitarra o abbia scritto una canzone sarà stato prima di tutto un lettore. E non tutti i libri sono uguali.

 

Torniamo al Limelight. C' è anche Jim Carroll, amico di Burroughs e di Patti Smith, che nel '78 pubblicò The Basketball Diaries (uscito anni dopo in Italia con il titolo Jim entra nel campo di basket), fondatore di una band che porta il suo nome, personaggio di culto almeno fino al '95, quando il suo libro e la sua storia diventano il film Ritorno dal nulla con un giovanissimo Leonardo DiCaprio.

Michael Stipe dei REM

 

Una storia burroughsiana che viene dai bassifondi. Ma non c' è solo questo. Uno dei gruppi più sofisticati del rock americano, i REM nativi di Athens, Georgia, arrivano a conoscere il Prete (questo il soprannome dello scrittore) attraverso il folle critico Lester Bangs: «il metodo del cut-up - ha raccontato il leader Michael Stipe - ha influenzato tantissimo la direzione presa dal mio lavoro, mi ha permesso di guardare oltre l' ordinario lasciando spazio al pensiero inconscio».

 

kurt cobain 1

Burroughs muore nel '97, a 83 anni, vecchio nonostante la corsa all' autodistruzione che ha invece ucciso l' ultima grande star del r' n'r, quel Kurt Cobain che prima di spararsi aveva ascoltato Automatic For The People dei REM, «un album sulla morte», dopo essersi preso una cotta letteraria per Burroughs, di cui teneva almeno un libro sul comodino.

 

Rock Lit è un mondo freddo, gelido, afflitto da necrologi. Colpisce al cuore quando racconta la triste fine di Mark Linkous, voce e anima degli Sparklehorse (Vivadixiesubmarinetransmissionplot è disco chiave negli anni '90), e quella di Vic Chesnutt, cantautore considerato tra i dieci più influenti di sempre, cresciuto a Cohen (c' è un intero capitolo sul canadese) e Dylan. Musiche e testi che corrono nel paesaggio del Southern Gothic e richiamano l' immaginario narrativo di giganti come William Faulkner e Flannery O' Connor, dal Mississippi alla Georgia fino al Tennessee di Cormac McCarthy sullo sfondo di una natura minacciosa e libera in cui abitano personaggi grotteschi, lontani dalle suggestioni metropolitane.

morrissey

 

Non solo America: c' è l' Inghilterra di The Smiths, capitanati da quel Morrissey figlio di una bibliotecaria, studente di letteratura inglese, immerso nell' universo di Oscar Wilde e che intorno al 2000 si trasferisce per un po' a Roma sulle tracce di Pier Paolo Pasolini. C' è Kate Bush che intitola il suo maggior successo Wuthering Heights come il romanzo di Emily Brontë.

 

C'è Robert Smith che rivisita Kafka e Camus, eroi dell' assurdo: il primo singolo dei Cure, Killing an Arab, è la personale versione de Lo straniero. Ci sono gli appunti di Ian Curtis, leader dei Joy Division, scritti a mano sui romanzi di Dostoevskij. C' è il futuro distopico della scrittura di George Orwell che si affaccia in diversi testi dei migliori Radiohead.

KATE BUSH

 

OK Computer, uno dei tanti capolavori della band di Thom Yorke, si ispira a un altro romanzo di fantascienza, Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams, in particolare al passaggio in cui «il computer di un' astronave non riesce a neutralizzare i missili che gli vengono scagliati addosso, e allora Zaphod Beeblebrox, il presidente della Galassia, dice - OK, computer, assumo il controllo manuale».

 

«Quando ci imbattiamo in un' opera destinata a cambiare la percezione che abbiamo delle cose, è in quel preciso momento che l' arte assurge alla sfera più alta della propria essenza», precisa Liborio Conca. Non lo conosco personalmente, se lo incontrassi, gli domanderei: «e ora?».

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…