1. IL CORPO DELLA RAGASSA SE NE È ANDATO. LILLI CARATI SCOMPARE A 58 ANNI DOPO UNA LUNGA MALATTIA E UNA VITA NON PARTICOLARMENTE FORTUNATA FUNESTATA DA CADUTE NELL’EROINA, ARRESTI PER DROGA, INCIDENTI, PERFINO UN TENTATIVO DI SUICIDIO 2. PERFINO LA SUA CADUTA NEL CINEMA SOFT-CORE E POI NEL PORNO, CHE NON AMAVA AFFATTO RICORDARE, L’AVEVA VISSUTA IN MANIERA TRAUMATICA. E LE FERITE, ANCHE ANNI DOPO IL SUO ARRESTO NEL 1988 E IL TENTATIVO DI SUICIDIO IN CARCERE, SI FACEVANO SENTIRE 3. LEI BRAVA RAGAZZA DI VARESE DI PICCOLISSIMA BORGHESIA PRECIPITATA A ROMA CON UNA BELLEZZA DIROMPENTE NON HA MAI SOGNATO IL GRANDE CINEMA, LO HA SOLO ATTRAVERSATO CON UNA BELLEZZA FUORI MISURA E UNA GRAZIA DA ANGELO CADUTO CHE LO SCHERMO DI NESSUNA COMMEDIA SEXY O DI NESSUN HARD È RIUSCITO MAI A RIVELARCI NELLA SUA INTEGRITÀ

Marco Giusti per Dagospia

 

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Il corpo della ragassa se ne è andato. Lilli Carati scompare a 58 anni dopo una lunga malattia e una vita non particolarmente fortunata funestata da cadute nell’eroina, arresti per droga, incidenti, perfino un tentativo di suicidio. Lei, che era stata una star, bellissima e così poco docile in un mondo di lupi pronti a sbranarla. Nel 1994 la intervistò Rony Daopoulos per la Rai in una puntata di “Storie vere” particolarmente famoso: Lilli, una vita da eroina, che diventò un po’ il suo marchio.

 

Sia nella caduta che nel suo recupero successivo. Lilli, che conoscevo bene, era una persona di grande simpatia e di grande bellezza anche interiore, decisamente diversa da tante ragazze che avevano frequentato il magico mondo del cinema degli anni 70 e 80. Perfino la sua caduta nel soft e poi nel porno, che non amava affatto ricordare, l’aveva vissuta in maniera traumatica. E le ferite, anche anni dopo il suo arresto nel 1988 e il tentativo di suicidio in carcere, si facevano sentire.

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Anche del cinema non aveva grandi ricordi, era un ambiente che non le era mai piaciuto, che non aveva frequentato e che aveva vissuto un po’ subendolo, lei brava ragazza di Varese di piccolissima borghesia che era precipitata a Roma con un corpo statuaria e una bellezza dirompente pronta a finire sugli schermi della commedia sexy del tempo e del cinema di genere. Franco Cristaldi la inchiodò a un contratto che non la bloccò, ricordava. Al punto che dovette rinunciare alla proposta di fare teatro con Carmelo bene per girare un film che non le importava minimamente.

 

Diciamo che il suo film più importante, per noi fan, era stato “Avere vent’anni” di Fernando Di Leo, dove assieme a Gloria Guida attraversava la Roma della fine degli anni 70, tra strafattoni, freakkettoni politicizzati, mimi, poliziotti, santoni e criminali. Un film che la vede in una celebre scena d’amore con Gloria Guida e in un finale terribile che sembrava mostrare la faccia più oscura del tempo.

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Del resto quelli erano i suoi anni, tra un film sul nudismo, “Senza buccia” di Marcello Aliprandi, girato assieme a Ilona Staller, il “Poliziotto sprint” con Maurizio Merli, il film di donne violente “Le evase” di Giuseppe Brusatori, e “Il corpo della ragassa” di Pasquale Festa Campanile tratto dal romanzo di Gianni Brera, il film che la avrebbe dovuto lanciare definitivamente nel mondo del cinema di serie A oltre a imporla come la grande bellezza lombarda descritta da Brera.

 

Campanile la volle ancora in “Qua la mano” con Adriano Celentano prete ballerino, dove balla proprio insieme al molleggiato, ma non riuscì davvero a lanciarla e, dopo qualche commedia, “C’è un fantasma nel mio letto” e “Il marito in vacanza”, entrò nel cinema porno soft di Joe D’Amato con poca grazia in film come “L’alcova”, “Il piacere”, Lussuria”, prima di sprofondare nell’hard vero e proprio.

 

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Fecero soldi a palati i suoi hard girati da Giorgio Grand, noto anche come Double G, “Una moglie molto infedele”, “Una ragazza molto viziosa”, portandola perfino a girare un film con il maestro americano Alex De Renzy in coppia con Henri Pachard, “The Whore” o “Le super scatenate”.

 

Siamo alla fine degli anni’80, Lilli, che è eroinomane già da parecchio, nel 1988 viene arrestata con 4 grammi di eroina e finisce in carcere. Il cinema, quello vero e quello porno, se lo poteva scordare. Aveva esordito una decina d’anni prima, dopo essere arrivata seconda a Miss Italia nel 1974, grazie a un contratto con Franco Cristaldi, in “Di che segno sei?” di Sergio Corbucci la troviamo in coppia con Jack La Cayenne affrontare in una gara di ballo la coppia Adriano Celentano e Mariangela Melato. Sono tutti e quattro spettacolari.

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E’ lì che nacque un’amicizia con Celentano. La troviamo anche ne “Il consigliori” di Alberto De Martino con Tomas Milian, con cui girò pure il divertente “Squadra antifurto” nel ruolo della bella di turno. Non è bellissima la sua prima commedia sexy, “La professoressa di scienze naturali” di Michele Massimo Tarantini. Né lei né il regista avevano buoni ricordi l’una dell’altro. Un po’ più divertente “La compagna di banco” di Mariano Laurenti, ma non diventerà mai una Fenech.

 

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Il cinema maggiore la utilizzerà per particine, sempre nuda, come in “La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia” di Lina Wertmuller. La ritroveremo anni dopo in un ruolo piuttosto simile, pronta a fare uno spogliarello alla Aiché Nanà in “Magic Moments” nel 1984 di Luciano Odorisio, dove tutti giocano un po’ alla “Dolce vita” e sognano Fellini e il grande cinema.

 

Ecco, Lilli non ha mai sognato il grande cinema o Fellini, lo ha solo attraversato con una bellezza fuori misura e una grazia da angelo caduto che lo schermo di nessuna commedia sexy o di nessun hard è riuscito mai a rivelarci nella sua integrità.

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