campo orto

MAI DIRE RAI! - PER UN AGRUSTI CHE ARRIVA, C’È UN NARDELLO CHE VA: LA CARRIERA IN RAI PER IL MANAGER CHE HA SURFATO DALLA STAGIONE BERLUSCONIANA DI RAISET FINO AL MONTISMO DI GUBITOSI ARRIVA AL CAPOLINEA - MA NARDELLO SMENTISCE…

Carlo Nardello Carlo Nardello

1. CARLO NARDELLO PUÒ LASCIARE LA RAI

Aldo Fontanarosa e Leandro Palestini perRepubblica.it

 

Continua la fuoriuscita dei manager storici dalla Rai. Uomo forte a Viale Mazzini soprattutto durante l'era Gubitosi, Carlo Nardello si preparerebbe a lasciare Viale Mazzini ora che al timone dell'azienda c'è Antonio Campo Dall'Orto (ma l'interessato nega). Nardello è entrato in Rai nel 2000 come amministratore delegato di RaiNet, dopo aver lavorato alla Disney e alla Lego. Alla tv di Stato è stato anche direttore del Marketing strategico, del Palinsesto, dello Sviluppo strategico e infine dello staff dell'ormai ex direttore generale Luigi Gubitosi.

 

2. LA LOTTIZZAZIONE RENZIANA IMPOVERISCE LA RAI 

Arturo Diaconale per “Il Giornale”

Ugo De Siervo Carlo Nardello e in piedi con la camicia bianca Luigi De SiervoUgo De Siervo Carlo Nardello e in piedi con la camicia bianca Luigi De Siervo

 

Raffaele Agrusti, chief financial officer della Rai in sostituzione di Camillo Rossotto passato alla Lavazza, è solo l`ultimo di una lunga serie di innesti esterni al vertice dell`azienda radiotelevisiva di Stato. Nessuno sa se questa immissione di «esterni» si fermi con Agrusti o sia destinata a continuare.

 

C`è di dice che la quota di dirigenti provenienti da fuori viale Mazzini stabilita dalla legge di riforma della Rai sia ormai esaurita e chi afferma che il calcolo deve partire dal momento in cui il direttore generale Antonio Campo Dall`Orto è diventato amministratore delegato e che la quota deve essere ancora raggiunta. Qualunque possa essere la risposta è comunque un dato di fatto incontrovertibile che in otto mesi il vertice della Rai sia cambiato radicalmente.

CAMPODALLORTO RENZICAMPODALLORTO RENZI

 

Si può discutere se in bene o in male. Ed è facile concludere, per evitare di prendere posizioni preconcette, che solo i risultati futuri potranno stabilire se questo radicale cambio della guardia al vertice della Rai sia stato positivo o negativo. In attesa che i nuovi diano prova delle loro capacità, però, è possibile compiere qualche valutazione generale.

 

La prima è che un cambiamento così profondo operato con l`inserimento di esterni comporta una valutazione ovviamente negativa degli interni. Cambiare è necessario. Ma è possibile che tra 12mila dipendenti non si siano trovati quelli in grado di assumere responsabilità apicali?

 

E come evitare che l`innovazione venga vissuta come un`operazione punitiva destinata a suscitare malcontento e, soprattutto, costosi contenziosi? La seconda è che tra tre anni (tanto durano i contratti dei nuovi dirigenti) la Rai potrebbe ritrovarsi decapitata e con la necessità di tornare a rinnovare completamente la propria «testa».

 

maurizio gasparri maurizio gasparri

Il che può essere un vantaggio vista la velocità delle trasformazioni tecnologiche e di mercato. Ma anche il rischio di ritrovarsi con una azienda acefala proprio in momenti in cui servirebbe una stabilità di comando e di gestione.

 

 

La terza è che il calzino rivoltato di viale Mazzini, oltretutto molto costoso, sembra avere una motivazione di efficienza decisionale in cui non sembra trovare spazio la tutela del pluralismo non in termini di lottizzazione ma di rispetto per le diverse sensibilità politiche e culturali del Paese. on è facile tradurre in pratica questa tutela del pluralismo.

 

Ma uno sforzo per evitare che la Rai sia solo renziana o solo politicamente corretta, che al posto dei partiti di un tempo si installino le lobby di oggi, che conduttori, opinioni e ospiti siano tutti di un colore o di poche agenzie, va comunque fatto. Altrimenti il calzino rivoltato diventa un calzino bucato, da dove escono i soldi dei contribuenti e i valori di democrazia e di libertà del Paese. 

 

3. GASPARRI,VERTICI INTERVENGANO PER RIEQUILIBRIO 'IN MEZZ'ORA'

bianca berlinguer e lucia annunziatabianca berlinguer e lucia annunziata

(AGI) - "I vertici Rai intendono intervenire per ristabilire un riequilibrio complessivo nella trasmissione 'In mezz'ora' condotta da Lucia Annunziata che, dall'inizio dell'edizione 2015-2016, non ha mai visto la partecipazione di esponenti di Forza Italia? Ho presentato un'interrogazione in proposito anche per sapere quali siano i criteri con cui Lucia Annunziata organizza la trasmissione". Lo afferma il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri.  

 

"In occasione delle primarie della sinistra, infatti - prosegue - ha invitato tutti i partecipanti ed ha addirittura allungato a 45 minuti la durata della trasmissione, mentre invece nel caso di Roma, per quanto riguarda il centrodestra, benche' non ci siano state delle vere e proprie primarie, ha evitato di mettere tutti i candidati principali insieme ma ha privilegiato talune scelte inventando, successivamente, inviti ad altri candidati.

 

campo dall'orto renzi nomine raicampo dall'orto renzi nomine rai

 

Vorrei anche sapere i costi di questa trasmissione e quale sia il tipo di rapporto contrattuale tra Lucia Annunziata e la Rai, considerando che la conduttrice svolge attivita' giornalistiche e di consulenza esterna, e se lo considerino compatibili. Infine chiedo ai vertici aziendali se non ritengano la Annunziata palesemente faziosa e inadeguata a condurre una trasmissione del servizio pubblico".

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