antonella palmisano

MARCIA IN SALITA – ANTONELLA PALMISANO SHOCK: “STO ANCORA MALE. HO PURE PENSATO DI DIRE BASTA” – IL DRAMMA DELLA CAMPIONESSA OLIMPICA, SENZA GARE DA 21 MESI DOPO L’OPERAZIONE ALL’ANCA: “IN ALLENAMENTO MI CAPITA DI PERDERE IL CONTROLLO DELLA GAMBA SINISTRA, HO AUTONOMIA PER 7-8 KM. IL MIRINO, NONOSTANTE TUTTO, RESTA SU PARIGI 2024”

Estratto dell'articolo di Andrea Buongiovanni per la Gazzetta dello Sport

 

antonella palmisano

La data del ritorno alle gare dopo 21 mesi di stop, annunciata la settimana scorsa, è (era?) definita: domenica 30 aprile, alla 10 km di Madrid. Rischia di rimanere un progetto, un’idea. Perché la marcia di Antonella Palmisano è di nuovo tutta in salita. E il suo futuro a tinte fosche. La campionessa olimpica, martedì sera, all’Istituto di Scienza e Medicina dello Sport di Roma, s’è sottoposta a una risonanza magnetica all’anca sinistra che, pur operata a fine settembre 2021, la limita ormai da due anni.

 

Antonella, cosa succede?

«Succede che in allenamento mi capita di perdere il controllo della gamba. È accaduto anche giorni fa, durante un test del lattato. Io do l’impulso di marciare, la gamba scappa via, si mette a correre. Avverto delle fitte e ho la sensazione di non poter gestire l’arto inferiore. Ho autonomia per una quarantina di minuti, per 7-8 km, non certo per una 20. Poi sento male».

 

antonella palmisano

(...)

 

Può specificare?

«Dopo aver provato tutte le terapie possibili e immaginabili, mi sono fatta operare perché, pensando ai Giochi di Parigi 2024 quale obiettivo ultimo, era l’unica soluzione per andare avanti. E poi eccomi qui, di nuovo impossibilitata a lavorare come vorrei: se questi sono i risultati... Lo stesso Pacciani mi ha detto: “Palmisano, ancora lei? Pensavo fosse tutto risolto».

 

Sembra di capire che ora però vada meglio.

antonella palmisano

«Diciamo che adesso la vedo “solo” grigia. A fronte delle mie oggettive difficoltà, non volevo ricominciare a sentirmi dire che non ho nulla, che strumentalmente tutto è a posto. L’eventualità che un problema sia individuabile, per assurdo, mi rassicura: potrebbero esserci delle soluzioni».

 

Adesso è ferma?

«Stamattina (ieri mattina) ho fatto un lavoretto a 4’07” al km, gestendo e ingannando il fastidio con recuperi più ampi del solito. Mi ha dato comunque adrenalina. La stessa che ho provato dieci giorni fa ai Tricolori di Frosinone, quando ho fatto da madrina».

 

Cosa c’è nel suo domani?

«Sono stanca e frustrata, ma se il referto confermerà la prima ipotesi, ancora pronta a lottare. Dovrò tornare a Bologna, dove sono stata operata all’Istituto ortopedico Rizzoli dall’equipe del dottor Dante Dallari. C’è il caso che debba sottopormi a cicli di cortisone. Ho bisogno che qualche lampadina si accenda, diversamente chi me lo fa fare?».

 

Cosa dice il suo allenatore, Patrick Parcesepe?

antonella palmisano

«Mi ha chiesto che intenzioni abbia. Tante si fanno da parte senza arrivare minimamente vicino a dove sono arrivata io. Potrei essere soddisfatta. Ma mi manca o mi mancava poco per tornare ad attaccare il pettorale alla maglia. Voglio crederci ancora».

 

E suo marito Lorenzo, da ex marciatore oggi tecnico di giovani, cosa pensa?

«Dopo la risonanza mi ha abbracciato. Sa quanto possa essere forte, ma anche quanto la situazione sia difficile e si rende conto che per i miracoli non sono attrezzata. Si può cadere più volte, ma dopo rialzarsi è complicato».

 

Cosa prevederebbero i suoi programmi agonistici?

antonella palmisano

«La scelta di Madrid non era casuale: ho ripreso a gennaio, non ho una gran base di lavoro alle spalle. Ma al netto degli ultimi sviluppi, in una 10 km, anche di livello internazionale, avrei potuto dire la mia. Da lì avrei puntato sulla 20 degli Europei a squadre di Podebrady, in Repubblica Ceca, del 21 maggio, per andare a caccia del minimo per i Mondiali di Budapest (1h29’20”). Per la prima volta in carriera non l’ho».

 

Tutto sospeso, mentre le altre non stanno a guardare.

«La spagnola Maria Perez è appena scesa a 1h25’30” nella 20 km (russe a parte, la miglior europea di sempre, ndr), la peruviana Kimberly Garcia, doppia iridata, col 2h37’44” del primo record del mondo ufficiale della 35, ha dimostrato che organicamente è al top e chissà quanto potrà fare sulla distanza più corta. Insomma: bisognerà pedalare. E quanto vorrei poterlo fare».

Dopo l’oro olimpico aveva parlato di possibile maternità posticipata a favore di un sogno.

«Ho preso una decisione e non la rinnego. Il mirino, nonostante tutto, resta su Parigi 2024». 

antonella palmisanoANTONELLA PALMISANO A TOKYO 2020

 

ANTONELLA PALMISANO A TOKYO 2020 2 palmisanoMALAGo PALMISANO corsa di miguel

 

antonella palmisanoANTONELLA PALMISANO A TOKYO 2020.

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