1. L’EPILOGO AMOROSO DEL MATRIMONIO “DA FAVOLA” DI VALERIONA MARINI: LEI CHIEDE L’ANNULLAMENTO ALLA SACRA ROTA PERCHÉ “NON CONSUMATO”, LUI RISPONDE GALANTE: “DITE A VALERIA DI NON RACCONTARE STRONZATE. DELLE MIE DOTI SI VANTAVA CON GLI AMICI” 2. GIOVANNI COTTONE NON CI STA A FARE IL QUAQUARAQUÀ: “IL MIO SOPRANNOME ERA ‘TELEFONO A GETTONI’: QUANDO MI CHIAMAVA (AI DOVERI CONIUGALI), ERO SEMPRE PRONTO” 3. “VUOLE L’ANNULLAMENTO PER POTER FARE UN ALTRO MATRIMONIO-SHOW. MA IO SUL DIVORZIO NON MI ACCORDO. MANCANO I PRESUPPOSTI PER MOLTE COSE. COMPRESE LE CORNA” 4. SELVAGGIA LUCARELLI: “QUESTA DONNA PASSA UNA VITA A CONVINCERCI DEL FATTO CHE SIA UNA BOMBA SEXY NONOSTANTE L’OCCHIO DA CERNIA MORENTE E IL PIEDE DA TROLL NORVEGESE COMPRESSO NELLA CALZA A RETE, FONDA UN MARCHIO DI BIANCHERIA INTIMA E POI IL MARITO NON LA TOCCA NEANCHE CON IL MANICO DELLA SCOPA?” 5. “LEI DICE CHE SU COTTONE NON AVEVA DUBBI, CHE HA SCOPERTO DOPO (SU GOOGLE) LE SUE MAGAGNE FINANZIARIE. QUELLO CHE SI SAPEVA ERA RASSICURANTE: UNA SOCIETÀ CON PAOLO BERLUSCONI, DUE SEQUESTRI SVENTATI E UN’EX MOGLIE COLLUSA CON LA MAFIA”
1. IL MARITO DELLA MARINI: "VALERIA SI VANTAVA DI ME CON GLI AMICI"
El. Ser. per il "Corriere della Sera"
La replica non ha tardato ad arrivare. «Mi sento offeso e diffamato dalle dichiarazioni di mia moglie sulla nostra vita intima. Il nostro matrimonio è stato consumato, abbiamo numerosi testimoni, prima e dopo, nel senso che Valeria ha sempre vantato le mie doti amatorie di marito davanti agli amici».
Il botta e risposta tra l'attrice, stilista e show girl sarda Valeria Marini e l'imprenditore Giovanni Cottone avviene nello studio del legale di lui a Milano, l'avvocato Nicola Gurrado, che ancora spera in una separazione consensuale da decidere la prossima settimana, quando è stata rinviata l'udienza in programma ieri.
Come si spiega, allora, l'uscita di sua moglie? «Immagino lo abbia detto per ottenere l'annullamento dalla Sacra Rota e per fare in futuro un altro show come il primo, parlo del nostro matrimonio: mica penserà che volessi pure io quella roba all'americana?».
Cottone sottolinea di parlare da «meridionale: certi valori ce li ho nel Dna. E infatti mi è spiaciuto leggere che non sono andato per scelta al funerale del papà di Valeria, un uomo buono, il migliore della famiglia, ma la mamma non mi ha voluto e purtroppo la figlia è sua succube».
Insiste sulla presenza di un altro uomo, anche se l'insinuazione procura molto dolore alla moglie. «Ripercorrendo a ritroso il nostro matrimonio ho buoni motivi per pensarlo. E comunque, per inciso, sulle questioni economiche sono creditore e non debitore, pur riconoscendo che Valeria mi ha aiutata».
Quanto la sua «dignità offesa», aggiunge: «Mi riservo di ricorrere alle vie legali. Per adesso mi basterebbero le pubbliche scuse. Poi, qualora non trovassimo un accordo per la consensuale, con il mio avvocato deciderò cosa fare».
2. PARLA IL MARITO DELLA MARINI: "A LETTO FACEVAMO SCINTILLE"
Intervista a Giovanni Cottone di Carlo Mondonico per "Novella 2000"
Pochi giorni fa Giovanni Cottone ci aveva negato la separazione dalla moglie Valeria Marini, sminuendo la loro crisi come uno dei tanti litigi di coppia: «Vedrete che alla fine Valeria tornerà da me». Invece, le cose sono andate diversamente. Valeria ha chiesto l'annullamento del matrimonio, ma alla prima udienza di separazione nel Tribunale di Milano, martedì 6 maggio, l'imprenditore non si è presentato.
Cottone ha così rifiutato ogni tipo di accordo con la Marini, preferendo alla soluzione consensuale quella giudiziale, affidandosi quindi alla decisione di un giudice. E alla capacità dei loro avvocati: Annamaria Bernardini de Pace per lei e Nicola Gurrado per lui. Le speranze di salvare il rapporto con la moglie sono precipitate quando Cottone ha saputo da Novella 2000 della presenza di Antonio Brosio nella vita della Marini.
E così Cottone ha deciso di rispondere alle accuse: «Valeria ha detto che abbiamo firmato una separazione consensuale, ma non è vero niente».
Eppure sua moglie sostiene che il 16 aprile avete firmato e depositato in Tribunale l'accordo.
«à tutto frutto della sua fantasia. Non ci sono stati più i presupposti per una serie di cose. Comprese le corna...».
Sta dicendo che Valeria l'ha tradita con un altro uomo?
«Eh..., ma io non l'ho mai detto questo. E non mi faccia aggiungere altro, per favore».
Ma è vero che sta frequentando già un'altra donna?
«No, nel modo piú assoluto. Sono soltanto chiacchiere messe in giro da qualcuno. Ora cominceranno ad "appiopparmi" donne di tutti i tipi, ci può scommettere».
Invece lei spera di tornare con Valeria?
«Dico che non ho alcuna intenzione di accordarmi sul divorzio. Certo è che non potrò vivere il resto della mia vita nel ricordo della Marini ».
Valeria vuole chiedere l'annullamento del matrimonio alla Sacra Rota perché sostiene che non l'avete consumato.
«Questa è una grande bugia! Ma lei s'immagina che tra di noi non ci sia stato nulla dopo 7 anni di convivenza? Ma le pare?».
Sembra assurdo.
«Tra me è mia moglie c'è sempre stato un feeling meraviglioso. Valeria mi chiamava il suo "Telefono a gettoni" perché quando mi chiamava, al mio dovere di marito, ero sempre pronto. Dite a Valeria di non raccontare più stronzate».
3. NOZZE SENZA SESSO. LA FAVOLA DELLA MARINI - VALERIONA SI SPACCIA PER UNA BOMBA SEXY E POI CHIEDE L'ANNULLAMENTO ALLA SACRA ROTA: LEGAME NON CONSUMATO
Selvaggia Lucarelli per "Libero quotidiano"
Peccato perché questa volta io alla favola dell'amore eterno ci avevo creduto. E anche Valeria Marini, a quanto pare, visto che ameno un anno dal suo sobrio matrimonio con Giovanni Cottone, ha dichiarato, affranta, che l'amore s'è consumato senza che la medesima sorte, ahimè, sia toccata al sesso. Già , perché Valeriona nostra chiederà l'annullamento alla Sacra Rota in quanto il buon Cottone, in un anno scarso d'amore, avrebbe preferito salire in sella alla sua Lambretta (di cui ha rilevato il marchio) piuttosto che alla moglie.
E capirete che la faccenda non è mica tanto trascurabile: questa donna passa una vita a convincerci del fatto che sia una bomba sexy nonostante l'occhio da cernia morente e il piede da troll norvegese compresso nella calza a rete e la scarpa gioiello, va col tubino sottoveste e il rossetto fucsia pure a far castrare il gatto, fonda un marchio di biancheria intima e fa del suo perizoma glitterato il suo credo religioso e poi il marito non la tocca neanche con il manico della scopa.
Una roba da entrare dall'analista ora e uscire a fine agosto, anche perché la povera Valeria dice di aver scoperto solo dopo le nozze chi fosse davvero il marito. Dice che lei proprio non aveva alcun sospetto. Dice che pareva tanto una cara persona. Dice che l'ha scoperto da google dopo il matrimonio che lui aveva un po' di magagne finanziarie.
Diamole atto. Fino a quel momento, tutto quello che era uscito su Cottone, in effetti, era parecchio rassicurante: una società con Paolo Berlusconi, un sequestro sventato dalla Guardia di finanza, un precedente sequestro operato dalla mafia catanese, un'ex moglie collusa con la mafia che era stata tra i mandanti del suo sventato sequestro e così via.
Del resto, i trascorsi dei nostri mariti si somigliano un po' tutti: una ex morbosa, una vacanza a Cuba con gli amici, un sequestro in Aspromonte, non vedo quale sia la novità . E poi diciamolo: se una donna non è sicura di sposare il Principe Azzurro mica organizza delle nozze così.
Mica invita settecento persone, mica fa preparare la sua torta delle dimensioni delle sue nobili chiappe, mica dice di sì in diretta nazionale. Certo, poi uno rivede il tutto col senno di poi e si fa delle idee. Per esempio, ora ho il dubbio che la famosa bestemmia udita in diretta durante la cerimonia non fosse di una guardia del corpo ma della Marini che aveva visto l'estratto conto del marito.
Viene il sospetto che il tema della festa post-nozze fossero «elfi fate e folletti» perché se una crede che Cottone sia un gentiluomo può pure credere a Fantasilandia e alla fatina dei denti. Viene il sospetto che i sette metri di velo fossero il sudario con cui Cottone avvolgeva lei e i suoi babydoll fucsia prima di occupare il talamo nuziale in sua compagnia.
O il bavaglio con cui azzittiva la suocera. E questo è un altro delicato capitolo. Secondo Valeriona, suo marito trattava male quella mite, docile suocera che si chiama Gianna Orrù, una che ai tempi dell'isola dei famosi in Sudamerica, nessuno aveva il coraggio di nominare. Manco il cartello di Madellin. Dichiara, testuale: «Prima del matrimonio Giovanni è sempre stato rispettoso nei confronti di mia madre e di mio fratello, che poi è pure commercialista».
E qui la domanda è: che vuol dire «che è pure commercialista»? C'è una speciale legge che consente di sfanculare i notai e gli architetti ma chiede il carcere duro per chi insulta i commercialisti? No perché se è così, in periodo di dichiarazione dei redditi, tocca arrestare il 98% dei contribuenti. Lo so, sono stata un po' dura con Valeriona nostra, ma credetemi, non è sparare sulla croce rossa.
Al limite, sulla croce in swarovski che da circa vent'anni campeggia sul suo decoltè. La verità è che in fondo non si può non volere un po' di bene a una donna che in mezzo all'orda di sgallettate che impalmano dei cessi un po' agè ma pieni di soldi, dopo Cecchi Gori, riesce, clamorosamente, a ripetere l'exploit: scegliersene un altro piuttosto cesso, agè e pure senza soldi. Guardate che questo è talento.
L'unico riconosciutole all'unanimità , per giunta. Ora, cosa ne sarà del futuro sentimentale di Valeria non lo possiamo sapere. Al momento non le resta che confidare nella Sacra Rota, anche se l'iter non è affatto facile. La Santanchè, per dire, ha ottenuto l'annullamento del primo matrimonio, ma in quel caso è chiaro che la Chiesa ha avuto pietà di quel pover'uomo e probabilmente la Sacra Rota gli ha intestato anche un paio di condomini in centro per risarcirlo moralmente.
L'unica certezza è che se la Marini va avanti così, a suon di interviste in cui racconta i particolari del suo anno scarso di nozze con Giovanni Cottone - le sue angherie, le sue bugie, i suoi mancati accoppiamenti - il prossimo soprannome di Giovanni sarà Gianni 'a Carogna. Insomma. Pensateci bene prima di divorziare da una che mette l'ombretto rosa e i garofani tra i capelli dopo i quaranta.
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