MAXXI VEZZOLI – ROMA CELEBRA L’ARTISTAR DEL GLAMOUR E DELLA LACRIMA FOLLYWOODIANA, TRA ANTINOO E LA BOUCHET, PORNO-TRAMP E RICAMI-CAMP

Edoardo Sassi per "Il Corriere della Sera-Roma"

Per la presentazione c'era la sala principale già affittata da tempo per un altro «evento», ma pur di... ci si è spostati in un ambiente più piccolo, posti in piedi e ogni scomodità per la folta presenza di giornalisti: roba da grandi occasioni. La mostra in realtà aprirà al pubblico solo mercoledì, e ieri non era nemmeno terminato l'allestimento, con operai e maestranze al lavoro anche durante la preview-stampa.

Perfino il catalogo dev'essere ultimato e stampato. Epperò con la Biennale (di Venezia) alle porte bisognava correre, fare, anticipare, mostrare il Maxxi-allestimento degno, anche questo, del grande «evento» primavera-estate in via Guido Reni, con drappi e velluti e un pavimento simil broccato con monogramma/iniziali dell'artista (FV) e tonalità rosso fiammeggianti ovunque: rossi pompeiani di qua, porpora di là, rossi cardinalizi di su e di giù... il tutto, non a caso, per il più «scarlatto» (metafora) dei creativi nostrani.

Questo e molto altro in onore di Sua Celebrità Francesco Vezzoli, 42 anni da Brescia, forse l'artista italiano (di sicuro tra quelli della sua generazione) più coccolato e vezzeggiato al mondo; il più bramato, desiderato, collezionato, invidiato, criticato (sì, vanta stuoli di detrattori, ma i supporter, tra cui un panteon di celebrità mondiali, son certamente di più).

Tutti lo vogliono, Francesco; tutti lo cercano, e per la cena di pre-inaugurazione e raccolta fondi di domenica è atteso chiunque. Manca solo la «Madonna», ma non la cantante, ché lei al limite potrebbe anche esserci, come d'altronde ci saranno i vari Gagosian, Prada, mister Ambramovic il multimiliardario, via via fino a esponenti di punta dell'Emirato del Qatar.

Ma tutto ciò non deve e non può certo dispiacere al protagonista della mostra (titolo «Galleria Vezzoli», parte di un mastodontico progetto, «The Trinity», che vedrà altre due sue personali al Ps1 di New York e al Moca di Los Angeles).

L'ex-ragazzo infatti del Glamour e dello Star-System ha fatto il centro della sua ricerca artistica, una ricerca complessivamente e di primo acchito facile a guardarsi (Vezzoli è nome visivamente di «impatto»), quanto in realtà complessa se analizzata in ogni suo aspetto. In questo Vezzoli somiglia a quell'America che lo ha decretato tra i suoi favoriti; chiunque abbia messo piede negli Usa anche solo un giorno sente di aver capito e di poter descrivere il Paese, con un qualcosa che è vero e luogo comune al tempo stesso, un qualcosa che pare dire tutto ma non dice nulla.

Provocatoriamente, consciamente, ironicamente, iper-narcisisticamente e parossisticamente kitsch, il lavoro del multi barocco Vezzoli, artistar anti-minimal che sprizza creatività da ogni poro (regista, scultore, performer, ricamatore...). Dunque uno-dieci-cento e mille Vezzoli. Ma come ci si illude di avergli trovato una definizione, una «gabbia», immediatamente si deve rimetterla in discussione: perché accanto al video col pornostar ignudo e ripreso da dietro, piegato a metà, con testicoli e altro in netta evidenza (Bouncing Balls, d'après di un'opera di Bruce Nauman, anatomie in vista e sottofondi mozartiani) Vezzoli è capace di citare, ricamandoli, Albers o Rothko, ovvero due tra gli artisti più sofisticati ed eleganti del '900.

Erudito, citazionista, coltissismo Vezzoli, il cui tratto maggiormente distintivo - quello che pur su un crinale sottilissimo non lo fa precipitare nell'estetica da Salon di parrucchiera - è forse proprio l'enorme serbatoio della memoria: neo-pop, idolatrica, cicisbeica; una memoria dove, tra video e punti a croce, Vezzoli mixa di tutto un po', l'altissimo e il bassissimo: classicismo, Antinoo, Milva, la Zanicchi, Praz, statuaria, birignao e turbanti di Valentina Cortese, aureole di Santi, Deneuve, Veruschka, Jeanne Moreau, Benicio Del Toro, crestomazie degne di un filologo, porno, tv, Courtney Love, Barbara Bouchet, Adriana Asti, coatti, Tinto Brass, Gore Vidal, muscoli, Franca Valeri, Sodoma, Cocteau, Pasolini, B-movie, la Versace, Visconti, Marisa Berenson, Mangano e Magnani (immancabili) e pot-pourri su pot-pourri di star, starlette, icone du temps perdu, idola gay e geni.

Piaccia o no l'estetica vezzoliana (può irritare, ma neanche i nemici più acerrimi possono negargli d'aver inventato uno stile suo, sia pur pescando qua e là) si tratta di un'interessante mostra, con 90 lavori, ottimamente curata da Anna Mattirolo e in cui il Maxxi (non sempre è successo) ha fatto il suo dovere di Museo del XXI secolo, spalancando le porte a un quarantenne artisticamente famosissimo ma alla prima antologica in un museo italiano, anche se a lanciarlo alla grande fu la Fondazione Prada.
(«Galleria Vezzoli», tel. 06.39967350. Orari: 11-19, sabato fino alle 22, lunedì chiuso).

 

Francesco Vezzoli FrancescoFrancesco Happily ever after dittico FRANCESCO VEZZOLI caligola by vezzoli vezzoli trailer for a remake of gore vidals caligula ricamo praz self portrait with vera lehndorff as veruschka

Ultimi Dagoreport

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...

massimiliano filippo romeo matteo salvini luca zaia

DAGOREPORT – AL CONGRESSO DELLA LEGA DEL 6 APRILE, SALVINI SARÀ RIELETTO SEGRETARIO PER LA TRAGICA ASSENZA DI SFIDANTI. L’UNICO CHE AVREBBE POTUTO IMPENSIERIRLO SAREBBE STATO IL COORDINATORE DEL CARROCCIO IN LOMBARDIA, L'EX FEDELISSIMO MASSIMILIANO ROMEO: MA IL COINVOLGIMENTO DEL FRATELLO, FILIPPO DETTO ''CHAMPAGNE'', NELLO SCANDALO LACERENZA-GINTONERIA NE HA AZZOPPATO LE VELLEITÀ – MA SUL TRIONFO DI SALVINI GRAVA UNA NUBE: CHE FARÀ IL “DOGE” ZAIA? SI PRESENTERÀ O RIMARRÀ A SCIABOLARE AL VINITALY DI VERONA?

stephen schwarzman jonathan grey giorgia meloni giancarlo giorgetti blackstone

DAGOREPORT: CHI TOCCA I FONDI, MUORE... – CHE HANNO COMBINATO DI BELLO IN ITALIA I BOSS DI BLACKSTONE, LA PIU' POTENTE SOCIETA' FINANZIARIA DEL MONDO? SE IL PRESIDENTE SCHWARZMAN ERA A CACCIA DI VILLONI IN TOSCANA, JONATHAN GRAY, DOPO UNA VISITA A PALAZZO CHIGI (CAPUTI) CON SALUTO VELOCE A MELONI, HA AVUTO UN LUNGO COLLOQUIO CON GIORGETTI SULLO STATO DEGLI INVESTIMENTI IN ITALIA (TRA CUI ASPI, DOVE I DIVIDENDI SONO STATI DECURTATI) – MENTRE IL FONDO USA KKR POTREBBE VALUTARE UN'USCITA ANTICIPATA DALLA RETE EX TIM (3 ANNI ANZICHE' 5)PESSIMI RUMORS ARRIVANO ANCHE DAL FONDO AUSTRALIANO MACQUARIE, PRESENTE IN ASPI E OPEN FIBER: MEGLIO DISINVESTIRE QUANDO I DIVENDENDI NON SONO PIU' CONVENIENTI....