porno su carta 1

“NOI FACCIAMO GIORNALI PORNO E LA NOSTRA NOTIZIA È LA FIGA” - DA "MEN" A "LE ORE", IN UN LIBRO LE GESTA EROICHE DI SARO BALSAMO, L’UOMO CHE DIEDE L'HARDCORE ALL'ITALIA - 50 ANNI FA ARRIVA NELLE EDICOLE “MEN” CON NUDI, SCOOP SUL MALAFFARE DEI POLITICI E INSINUAZIONI SULLA SESSUALITÀ DI EMILIO COLOMBO. A FERMARE SARO E' SUA MOGLIE ADELINA TATTILO CHE LO CACCIA DI CASA E DA "MEN". E BALSAMO SI INVENTA “LE ORE”...

collezione riviste pornocollezione riviste porno

Barbara Costa per Dagospia

“Noi facciamo giornali porno e la nostra notizia è la figa”. Questo diceva l’editore Saro Balsamo alla fine degli anni ’60, e aveva capito benissimo che l’Italia era un paese in piena fregola, carico di uomini avidi di trastullarsi con seni, natiche e corpi di donne bellissime e, almeno su carta, disinibite e smaniose di sesso.

 

Quello che Balsamo non immaginava erano tutti i sequestri, le denunce e i processi che per 30 anni avrebbe dovuto affrontare. Le sue gesta eroiche, e di tutti quelli che hanno liberato l’Italia dalle fobie cattoliche sul sesso, sono magnificamente raccontate da Gianni Passavini nel suo “Porno di Carta” (Iacobellieditore, prefazione di Giampiero Mughini).

porno di carta coverporno di carta cover

 

Il 25 novembre 1966 arriva nelle edicole italiane MEN, il primo giornale porno di Saro Balsamo, che di porno in realtà ha ben poco: foto di donne che mostrano tanta pelle senza mai scoprire nulla di peccaminoso.

 

I primi 8 numeri sono sequestrati. Piovono addosso a Saro le denunce di solerti cittadini timorati di Dio, che dopo aver comprato e ben guardato MEN, lo giudicano un giornale pericoloso perché tenta i giovani a turpi pensieri e…toccamenti. Il Vaticano e la DC sono allarmatissimi: 184 parlamentari vogliono provvedimenti urgenti contro la “volgarissima e nauseante stampa pornografica, una vera porcheria, uguale alla droga”. Niente frena Saro, ogni sequestro e denuncia gli danno nuove motivazioni, il suo MEN in edicola è richiestissimo. Ne aumenta i nudi, non mostra mai i genitali, ogni foto è sesso simulato, allude e illude.

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Saro riempie MEN di scoop e inchieste, mette i politici DC alla berlina: escono insinuazioni sulla sessualità di Emilio Colombo, Moro è il politico che parla tanto senza dire niente, Andreotti quello che vuole coprire le nudità delle statue del Foro Italico. MEN abbina nudi ad articoli sul malaffare dei politici, sui loro privilegi, corruttele ed intrallazzi. Anticipa Mani Pulite di 20 anni.

 

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Nessuno ferma Saro se non Adelina Tattilo, sua socia e moglie, che lo caccia di casa e da MEN, e si mette al suo posto. E’ la vendetta di Adelina per tutte le corna subite, è sempre stata lei a livello pratico ad occuparsi di MEN, che sotto la sua direzione cresce ancora di più. Pubblica le foto proibite di Anna e Camillo Casati Stampa, la coppia maledetta, lui che gode a guardare e fotografare la moglie posseduta da altri uomini, fino ad uccidere lei, il suo amante e se stesso. MEN tocca l’apice del milione di copie vendute. Adelina dà il porno alle donne e nasce LIBERA. Solo con i fumetti porno MENELIK, la Tattilo Editrice incassa 40 milioni di lire netti a settimana.

 

menelik fumetti pornomenelik fumetti porno

Per Saro è guerra porno-editoriale: vuole una nuova rivista che bruci sotto le dita di chi la tocchi. Il 16 novembre 1970 esce LE ORE, lo sfogli e scopri quante marchette fa a Roma ogni notte un prostituto, specialmente tra i militari. Dopo i primi numeri Saro cambia gioco, il nudo e il sesso prendono il sopravvento, il pelo pubico va esibito. Gli articoli diventano pura fiction su carta, riportano casi di cronaca se non del tutto inventati di certo estremizzati, la loro scabrosità è solo un contorno da servire al lettore, sono le donne e il loro appetitoso incastro dei corpi la pietanza prelibata.

 

Accattivanti foto lesbo non mancano mai, come i rapporti a tre, e le orge. Saro s’inventa due rubriche fisse, Le Ore Utili e L’autoscatto. Se nella prima trovi anche annunci di coppie scambiste, ne L’autoscatto ci sono le Polaroid degli italiani esibizionisti che, a volto celato, fanno vedere come e quanto sono bravi a letto.

 

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Ci sono nuove denunce e processi, altri arresti e retate, ma Saro spinge LE ORE sempre più oltre, e affida a una donna, Maria Jatosti, la direzione verso l’hard assoluto. La stessa Maria Jatosti compagna di Luciano Bianciardi, l’autore de “La Vita Agra”, che vuole una pornografia legittimata per quello che è, un nobile genere letterario. E’ di Bianciardi una lettera aperta in difesa dei giornali porno, chiusa con queste micidiali parole: “Non volete guardare le donne nude? Non le guardate.

 

Disturbano soltanto chi vuole essere disturbato, o chi lo è già. E i censori sono persone disturbatissime”. LE ORE sbatte il porno in faccia a tutti, soprattutto agli ipocriti. Azzarda in copertina la foto di una donna che si fa un ditalino. Nella successiva ne mette due, nude su un letto, a gambe aperte che se la slinguano a vicenda.

 

Il 1975 è anno santo e giubilare per papa Paolo VI, ma è anno porno speciale per Saro e Adelina, che mettono su carta le scopate vere: amplessi che aggrediscono, sembrano uscire dalla pagina, foto di donne penetrate davvero, davanti e dietro, orgasmi infiniti, coiti multipli, bocche che succhiano peni e capezzoli, leccano e ingoiano. E’ quello che vogliono i lettori, LE ORE fa sfracelli in edicola. Si sciolgono e si liberano anche le parole, finalmente si può scrivere cazzo invece di pennello, tramonta l’era delle passere, gatte, tope, per una liberatoria fica. E’ una valanga che politici e magistratura non riescono a frenare. Ogni tanto qualche toga ci prova, gli unici risultati che ottiene sono accordi per la scritta V.M.18 ANNI sulle copertine e, per un periodo, la loro vendita sotto cellophane che non disaffeziona nessun lettore.

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Arriva il porno patinato degli anni ’80, arriva Ilona Staller, la sua virginale euforia, la sua gioia di fare l’amore si sposano con un’Italia che ha voglia di vivere e di godere. Sono anni di guadagni immensi per i porno-editori. Riccardo Schicchi firma con loro contratti da favola, le sue ragazze su carta sfavillano. Saro Balsamo va in tv e dice che il nudo è il ritratto di Dio e il porno una benedizione.

 

E’ l’ultimo traguardo. Il 1995 per il porno di carta è l’inizio della fine. Sono in agguato enormi cambiamenti, Internet è dietro l’angolo ma Saro e Adelina non hanno più forza, voglia e soldi per affrontare nuove, inedite sfide. I loro bilanci vanno sempre più in rosso, i loro eredi guardano altrove. In silenzio MEN e LE ORE scompaiono dalle edicole. I loro lettori non ci sono più, sono davanti ai computer attirati da un porno diverso, che arriva con un clic. Un porno impalpabile e immediato, più reale ma meno suggestivo di quello di Saro e Adelina, che ti faceva godere lasciandoti ancora sognare. 

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