OPERAZIONE FAR INCAZZARE LA MINETTI - GRAZIE PER AVERMI SPIEGATO CHI È MARIA ROSARIA ROSSI. IO CREDEVO CHE FOSSE LA MELONI CON UN PAIO DI MELONI NUOVI - PER LA SICILIA UNA GIUNTA COMPOSTA TUTTA DI POLITICI TEDESCHI E NORD EUROPEI - PERCHÉ ZINGALES SI FA PRESENTARE IL LIBRO DA SEVERGNIGNI? - SOPPRIMERE ALCUNE FESTIVITA', IN UN MOMENTO IN CUI IL LAVORO NON C'E', INVECE DI AUMENTARE IL PIL FARA' CRESCERE LA CIG…
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Dago, saro' perfido, ma tra le dichiarazioni di Alfano, della Santadeche', della ministra meritocratica Gelimini (quella dei tunnel incredibili con esame di stato a Reggio Calabria) e per ultimo dell'ape Begana, mi pare che il tentativo sia quello di far incazzare la Minetti, fare in modo che esploda, parli e che finalmente si apra la successione al Bananone.
ps Tu pensa la delusione del Silvio, vedere la Begana che attacca cosi la Minetti, litigare manco fossero le eredi..mha?!
Un abbraccio con elmetto in testa
Paolo da lontano
Lettera 2
Ciao Dago,
grazie per avermi spiegato chi è Maria Rosaria Rossi. Io credevo che fosse la Meloni con un paio di .... meloni nuovi!
Patrick
Lettera 3
Caro Dago, non serve Moody's, basta Monti per abbassare il Rai-ting di viale Mazzini.
Lino
Lettera 4
Redazione Dago
la sicilia non versa tasse allo stato italiano ma è lo stato italiano che versa una parte delle tasse degli italiani alla sicilia Tutto ciò è avvenuto con il beneplacito di una classe politica
italiana ( composta anche da siciliani) che ben conosciamo. ORA BASTA neanche più un centesimo deve finire laggiù non per punire la maggior parte dei siciliani che è gente onesta ma per impedire che chi li amministra continui a fare il porco comodo che gli pare e la vita da nababbo
D'Arimatea
Lettera 5
Caro Dago,
siccome di commissari italiani bravi in giro ormai non ne vedo più tanti, se li son già assorbiti tutti la rai e il governo, faccio una proposta shock per la Sicilia: una giunta composta tutta di politici tedeschi e nord europei...e vediamo poi se in Sicilia rigano dritto...
Alessandro
Lettera 6
Caro Dago,
La rivoluzione culturale è appena cominciata. Crollano le vendite dei giornali, crollano gli ascolti delle major televisive. Grillo sta godendo come un riccio.
Lettera 7
Ma i reati di Berlusconi quando finiscono? Può essere che spuntano come funghi?
Lettera 8
Caro Dago, se la Sicilia esce dall'euro torna al ducato e alla piastra.
Saluti, Labond
Lettera 9
Caro Dago, qualcuno spieghi ai geniacci al governo che sopprimere alcune festivita', in un momento in cui il lavoro non c'e', invece di aumentare il pil fara' crescere la cig.
Le provano tutte pur di non ammettere che il pil cala a causa delle loro abbuffate di tasse.
Stefano55
Lettera 10
Ma perché non restituire Sicilia,Calabria,Basilicata,Puglia e Campania ai Greci : se ne erano appropriati ai tempi della Magna Grecia e che se le riprendano. Dopo la cura Forza Italia-PDL-Udc fra un po' saranno i siciliani in barcone a cercare di raggiungere le coste africane.
Sanranieri
Lettera 11
Mi chiedo interdetta come mai Luigi Zingales dopo l'errore della Leopolda continui a sbagliare unendosi a Giannino e company e facendosi presentare il libro di economia da Beppe Severgnini ! !
Lettera 12
Caro Preclaro,
andiamo dritti dritti verso il default. Finché continueremo a dar retta a politici zombie, con i baffi o no (Cossiga aveva visto giusto vent'anni fa), saremo condannati a questo inevitabile destino.
Abbiamo vissuto decenni di pessima e quasi sempre truffaldina gestione delle pubbliche amministrazioni che hanno inquinato e favorito aziende e società private capaci solo di gestire la concussione subita e di corrompere a loro volta.
Tutto ciò inevitabilmente ha generato un continuo e inevitabile peggioramento della classe politica, amministrativa e imprenditoriale italiana (si salvano solo alcuni marginali e quelli che, esportando, sono costretti alla competizione globale).
D'altronde cosa possiamo attenderci da gente che da una parte contesta con modi moralisti (sic!!) a Lusi e Penati, di cui erano intimi collaboratori, di aver rubato troppo e/o in modo non conforme e, dall'altra, contesta alla Minetti di essere una a cui piace divertirsi e scopare (è stata eletta in Regione Lombardia e non in Curia quindi non vedo il problema) e a Milanese, Scajola & Co. di fare quello che sanno fare meglio: gestire la rete del potere.
Qui o ci svegliamo o va a finire veramente male.
liberbrio
Lettera 13
Caro Dago,
lasciami usare le tue pagine per lanciare un accorato, doloroso, disperato appello ad Oscar Giannino. Oscar, tanti piccoli imprenditori come me vedono come miracolosa la proposta politica a cui stai lavorando, ma ti prego... TI PREGO, ti supplico di non lasciare che nessuno, proprio nessuno della vecchia nomenclatura politica, di riciclati vari, di disperati a caccia di nomine o poltrone e di signorine sgallettate possa candidarsi a nome del vostro movimento.
Nel caso anche solo intraveda nelle vostre liste gente come ex-Futuristi che si vogliono reciclare, gente come Stracquadanio, Scilipoti e tutta la compagnia cantante, penso che non potrei che correre a vomitare. Una volta rimesso in ordine, disgustato, schifato, esausto non mi rimarrebbe che votare il Movimento Cinque Stelle e i suoi inesperti ma perlomeno presentabili candidati.
Lele
Lettera 14
Quanti salamelecchi intorno alla vicenda Minetti, quante pontificazioni e sciorinamenti di luoghi comuni e spreco di aggettivi: "Una statua impressionante" l'ha definita Volpe Pasini (chi cazz'è?), "prorompente" scrive Mughini, "rappresentanti di niente che peraltro della Minetti non hanno neppure le tette" ribatte Facci. E sti cazzi?
Financo Feltri questua un'intervista al più presto con la poveretta "sedotta e abbandonata" e le rammenta di farsi dare la buonuscita visto il suo contributo nel consiglio Regionale. Ci fosse un idolatra che abbia detto che la maîtresse delle notti bunga bunga, perlomeno, abbia le stesse identiche sembianze del trans che si spupazzava Marrazzo. Intanto lei continua a non parlare per il pene di tutti e del Pdl. honeybump
Lettera 15
Il primo pensiero, dando una scorsa alle rubriche lettere dei quotidiani, è che le lettrici siano in numero nettamente inferiore ai lettori, e per questo le lettere al direttore recano in calce una percentuale di nomi femminili nettamente inferiore alla percentuale dei nomi maschili. Ma i motivi possono essere davvero tanti, e certamente me ne sfuggiranno alcuni. Un altro motivo potrebbe essere: le donne, più degli uomini, ritengono inutile scrivere ai giornali.
Altra ipotesi: il numero dei giornalisti che si occupano delle lettere, è superiore al numero delle giornaliste, e la maggior parte di essi sono maschilisti. E ancora: la maggior parte delle lettere trattano di politica ed economia, e le donne interessate a tali argomenti, sono forse, ma non so, in numero inferiore agli uomini.
Interessante è anche il confronto delle percentuali delle firme femminili, tra i diversi quotidiani, secondo il loro orientamento politico. Nella rubrica, ad esempio, del Corriere della Sera, le lettere scritte da donne sono pochissime, e non compaiono tutti i giorni. Sicuramente studiosi di scienze sociali, analizzando il fenomeno, troverebbero motivi più validi di quelli da me esposti.
Miriam Della Croce
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