mimi caruso

MIMI’ CARUSO, LA PRIMA CANTANTE AFROITALIANA A VINCERE X FACTOR, SI E’ ROTTA DI RICEVERE DOMANDE SUL COLORE DELLA SUA PELLE, MA NON SULLA SUA MUSICA – “IO PENSO SOPRATTUTTO DI AVERE 17 ANNI E AVERE DOMANDE SOCIALI E POLITICHE PIÙ CHE SULLA MIA MENTALITÀ MUSICALE PENSO SIA UN POCHINO UN PECCATO. SONO QUA PER PARLARE DI OGNI INGIUSTIZIA (HA RACCONTATO DI ESSERE STATA BULLIZZATA A SCUOLA IN PASSATO), MA SOPRATTUTTO PERCHÉ VOGLIO IMPARARE E FAR SENTIRE LE MIE CORDE MUSICALI – IL SOGNO DI DUETTARE CON PAOLA IEZZI E L’ESEMPIO MARCO MENGONI

Maria Giulia Comolli per Chi

mimi caruso 7

 

Mimì Caruso riassume così la vittoria a X Factor 2024: «Un’esperienza surreale, ho sentito il mio nome e sono caduta a terra, raga, è stato un colpo di adrenalina assurdo, poi è anche stato meraviglioso festeggiare con i miei compagni perché siamo diventati una famiglia, ci vogliamo veramente molto molto molto bene».

 

I compagni sono Les Votives, I Patagarri e Lorenzo Salvetti, finalisti del talent di Sky con lei in Piazza del Plebiscito a Napoli per una serata vista da quasi due milioni di spettatori oltre ai 16 mila in piazza (un boom). A qualche giorno dalla vittoria, la 17enne racconta a “Chi” come, un passo dopo l’altro, si stia preparando alla «vita da rockstar» che dice di sognare. Non “una vita spericolata”, ma «molto molto molto movimentata».

 

Domanda. Come sono state le prime giornate da aspirante rockstar, in mano ai discografici, corteggiata dai giornalisti?

mimi caruso 6

Risposta. «Mi ci devo abituare, però la settimana prossima sarà la mia settimana di vacanza e penso che starò a casa (a Usmate Velate, provincia di Monza, ndr). Mi riposerò, andrò per musei, leggerò gialli e horror. Nel loft (quello in cui risiedono i cantanti durante il talent, ndr) nei momenti in cui non c’era niente da fare sono riuscita a finire Shining e giuro che troverò ancora il tempo per leggere».

 

D. Torniamo al lato rockstar

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R. «Non vedo veramente l’ora di fare live e di divertirmi sul palco, non vedo l’ora di vedere tutti i concerti di tutti gli altri di Factor, di andare lì a fare serata e dopo ritrovarmi da qualche parte tutti insieme alle 6 del mattino!».

 

D. C’è stato un momento in cui ha capito di avere l’X Factor?

R. «Quando ero nel loft con I Patagarri e facevamo delle jam session stupende, spaziavamo tra Xun facevamo un sacco di jazz, generi, hip hop... rappavamo, Quella roba mi ha dato proprio la voglia di andare avanti, ho capito che riesco ad amalgamarmi bene con i musicisti e con i cantanti e penso che sia molto bello».

 

D. Nella sua infanzia, invece, quando ha percepito quel quid che poi l’ha portata qui?

R. «Quando a 8 anni mi hanno messo in un coro di voci bianche ho capito il vero significato del condividere la musica, di vivere e divertirsi con essa. Ho capito che volevo essere una persona creativa, mi sono detta il primo: “Wow, che fi**ta!”. Invece a livello lavorativo ci ho pensato un anno fa, X Factor è stato il primissimo casting a livello di tv».

 

D. Manuel Agnelli si è subito “innamorato” di lei, ma ha conquistato pure gli altri giudici.

R. «Penso che quest’anno ci sia stato proprio il senso di community, eravamo tutti super

collaborativi e ci pompavamo a vicenda. Dopo che sono rimasta l’unica donna in gara, Paola ogni volta che mi vedeva mi abbracciava fortissimo».

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D. Ha detto che sogna un duetto con Paola Iezzi.

R. «Sarebbe super divertente una collaborazione con Paola. Lei è stata anche uno shock di immagine, ogni volta che la vedevo era una fashion queen assoluta, un vulcano, sarebbe molto figo collaborare con lei!».

 

D. Intanto Madame ha scritto il suo inedito Dove si va.

R. «Io avevo scritto dei brani, ma cavoli, iniziare questa carriera con un pezzo di Madame è una fi**ta assurda! Mi ha scritto che le sono venuti i brividi quando mi ha sentita mentre lo interpretavo la prima volta. Da incorniciare!».

 

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D. In riferimento al suo essere la prima cantante afroitaliana a vincere, ha detto di non sentirsi un simbolo, ma il segno di un piccolo cambiamento. Forse un grande cambiamento sarebbe non ricevere domande sul colore della sua pelle, ma sulla sua musica?

R. «Ecco, grazie mille per questo punto, perché io penso soprattutto di avere 17 anni e di essere stata fiondata subito in questo mondo così complesso... E avere domande sociali e politiche più che sulla mia mentalità musicale penso che sia un pochino un peccato. Sono qua per parlare di ogni ingiustizia (ha raccontato di essere stata bullizzata a scuola in passato, ndr), ma soprattutto sono qua perché voglio imparare e far sentire le mie corde musicali».

 

D. Quindi, adesso?

R. «Vorrei portare hip hop, R&B e neo soul in giro in Italia. Non voglio fare copia incolla di quello che c’è già, vorrei prendere le ispirazioni e fare qualcosa di nuovo, di divertente, il mio obiettivo è proprio suonare nei festival, ai concerti, fare serate, creare una community musicale».

 

D. Tra i passati vincitori di X Factor l’ha ispirata qualcuno?

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R. «Sarafine nel 2023 perché è anche una producer assurda, ho sentito un sacco di aneddoti su di lei all’interno del talent, musicalmente faceva tutto da sola, è veramente un genio. E Marco Mengoni, uno dei pochi cantanti che ha provato a tirare fuori un po’ di R&B, ha una vocalità pazzesca ed è veramente una persona squisita e meravigliosa, un esempio fantastico».

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