bunker -image-a-94_1435544103854

IL MITO NUCLEARE AMERICANO – IN ASSENZA DI GRANDI CIVILTA’ E DI STORIA, GLI AMERICANI CELEBRANO QUELLO CHE HANNO: LA BOMBA ATOMICA - SPUNTERA’ UN MUSEO IN OGNI CENTRALE DELLA GUERRA FREDDA E “FAT MAN”, CHE UCCISE 80 MILA GIAPPONESI A HIROSHIMA, STA GIA’ SU UN PIEDISTALLO – VIDEO

Da http://www.dailymail.co.uk

 

 

tute nucleari al titan missile museumtute nucleari al titan missile museumwhite sands missile rangewhite sands missile range

Durante la guerra fredda l’umanità viveva sotto la minaccia di una catastrofe nucleare, mentre Stati Uniti e Unione Sovietica accumulavano decine e decine di testate da usare in caso di attacco. Oggi, l’ipotesi che scoppi una guerra nucleare tra due superpotenze non è più una minaccia, ma i resti del deterrente nucleare statunitense ci ricordano la tensione e la paura di quegli anni.

 

Molte delle testate che riempivano i magazzini durante la seconda guerra mondiale e la guerra fredda non sono più state commissionate dopo i trattati per il disarmo firmati dall’Unione Sovietica e dagli Stati Uniti. Ma i missili e le centrali continuano ad attirare molti visitatori e presto saranno aperte al pubblico due strutture che parteciparono alla creazione della prima testata nucleare nell’ambito del “Manhattan Project National Historical Park”.

Si tratta delle centrali nucleari di Oak Ridge, in Tennessee, e di Hanford, stato di Washington, ma anche il laboratorio di Los Alamos, in New Mexico. Oltre a questi grandi impianti, il governo americano ha scelto di aprire musei anche in altri siti che ospitavano sistemi radar e missilistici durante la guerra fredda.

sito di arricchimento uranio in tennesseesito di arricchimento uranio in tennessee

 

Alcuni di questi luoghi sono molto conosciuti dagli appassionati di storia e da chi cerca una dose extra di radiazioni, altri invece sono stati dimenticati da quando l’opinione pubblica si è schierata contro le armi nucleari per paura che stati pericolosi, come la Corea del Nord, possano acquistarne una.

squadra di basket di richlandsquadra di basket di richland

 

Un radar anti-missile in Nord Dakota è circondato da un campo incolto, in Arizona un dispositivo per la calibrazione dei satelliti si trova a due passi dal parcheggio di un motel. Le fotografie raccolte dal giornalista Jim Lo Scalzo nell’album “Next Exit: Armageddon” mostrano i luoghi che facevano parte del programma nucleare americano: da quelli usati per fabbricare le bombe, a quelli più remoti che ospitavano una parte del deterrente nucleare americano.

sala di lancio al minuteman museum in south dakotasala di lancio al minuteman museum in south dakota

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…