FACILE DARE DEI FROCI AL CULO DEGLI ALTRI! - MONSIGNOR BECCIU: “BASTA DENUNCE ANONIME: CHI SA QUALCOSA SULLA LOBBY GAY IN VATICANO PARLI”

Da "la Repubblica"

«Ancora una volta si parla dell'esistenza di una "lobby gay" in Vaticano, ma come altre volte è capitato non si fanno né nomi né cognomi. Troppo facile agire in questo modo. Il mio ufficio è aperto. Se Elmar Mäder vuole venire a dire a chi esattamente si riferisce sono qui».

Risponde così, monsignor Angelo Becciu, sostituto della segreteria di Stato vaticana, alle parole pronunciate dall'ex comandante della Guardia svizzera Mäder - 51 anni, ha guidato il mini esercito del Papa dal 2002 al 2008 - , che in un'intervista al settimanale svizzero Schweiz am Sonntag ha dichiarato che esiste in Vaticano una lobby gay talmente potente da essere pericolosa per la sicurezza del Pontefice. Di questa, ha detto, «posso parlare per esperienza personale».

Monsignor Angelo Becciu, come reagisce a questa accusa?
«Da ex guardia svizzera Mäder sa bene che le dicerie, le accuse, per non dire le calunnie vanno sempre circostanziate e provate. Troppo facile parlare in generale, accusare il Vaticano di avere qualcosa che non va al suo interno senza fare nomi. Quando era in servizio, egli aveva dei sospetti? Questi sospetti sono ancora presenti? È questo che va sostenendo? Benissimo, venga qui e ci dica esattamente a chi si riferisce. Siamo disposti ad ascoltarlo e a prendere nota. Papa Francesco per primo vuole chiarezza e verità, e così tutti noi».

Tuttavia, non era stato lo stesso Francesco a parlare dell'esistenza di una lobby gay in Vaticano?
«Lo scorso luglio, sul volo di ritorno da Rio de Janeiro al termine del viaggio in Brasile, il Papa ha avuto l'occasione di spiegarsi in merito. E occorre ritornare a quello che allora aveva dichiarato per capire quale sia il suo punto di vista: "Si scrive tanto della lobby gay - disse - . Io ancora non ho trovato chi mi presenti la carta d'identità in Vaticano con scritto gay. Dicono che ce ne sono. Credo che quando uno si trova con una persona così, deve distinguere il fatto di essere un gay dal fatto di fare una lobby, perché nessuna lobby è buona". Insomma, c'è chi ha parlato di lobby gay ma nessuno ancora ha capito dove sarebbe questa lobby».

Di lobby gay si dice parlasse la relatio dei tre cardinali incaricati di indagare su Vatileaks?
«Come si possono fare simili affermazioni? Il contenuto dell'indagine lo conosce solo il Papa ed è sotto segreto. Nulla si può dire né sapere».

Vi è mai capitato di dover verificare la veridicità di calunnie su persone al vostro servizio?
«Recentemente due persone in servizio nella Curia sono state oggetto di dicerie. Siccome le dicerie non si fermavano, abbiamo dovuto fare le opportune verifiche. E l'esito di questo lavoro è stato che queste due persone sono state scagionate del tutto. Ciò insegna che occorre fare attenzione prima di lanciare accuse, perché si rischia di calunniare e non c'è peggiore cosa che colpire un innocente con false accuse».

Secondo lei l'ex comandante Elmar Mäder sta soltanto calunniando?
«Voglio solo dire che mi stupisce molto il fatto che proprio ora che viviamo un tempo spirituale bello e importante, e proprio ora che dopo il prezioso lavoro di papa Benedetto XVI anche papa Francesco sta lavorando di buona lena per una Chiesa missionaria e un Vaticano trasparente e pulito, ci sia qualcuno che torni alla ribalta delle cronache con accuse generiche. Questo tempismo mi insospettisce molto. Se l'ex comandante ha parlato in questi termini, la cosa non gli fa onore e offende il Corpo della Guardia svizzera pontificia, di cui è stato guida per alcuni anni».

Al di là della lobby gay e della sua presunta esistenza, il Papa ha avuto comunque parole di apertura verso le persone omosessuali. Cosa pensa in merito?
«Il Papa ci ricorda continuamente l'insegnamento evangelico: rispettare e amare tutti, non giudicare nessuno. Da questo però fargli dire che approva i "matrimoni gay", come certuni sostengono, significa forzare le sue parole, cosa che lo ferisce profondamente. Il Papa è figlio della Chiesa ed è fedele alla sua dottrina, come egli stesso ebbe a dire».

 

MONSIGNOR BECCIUpapa BERGOGLIOPAPA BERGOGLIO

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...