LA “MORTE” (DELLO SHARE) IN DIRETTA - LA PEREGO DOPPIATA DALLA D’URSO? E SI DIMETTE IL CAPO PROGETTO RASCHILLÀ! (E NESSUNO CHE LE DICE CHE, CON QUELLA VOCE E QUEL TONETTO, E‘ ANTI-TELEVISIVA…)

1. TERREMOTO A VITA IN DIRETTA: IL CAPO PROGETTO PIETRO RASCHILLÀ SI È DIMESSO
Hit per www.tvblog.it

Una clamorosa indiscrezione sta nascendo proprio in queste ore che riguarderebbe il contenitore quotidiano del pomeriggio di Rai1. Secondo quanto apprendiamo, si sarebbe dimesso il capo progetto di Vita in diretta Pietro Raschillà, lo scorso anno impegnato nello stesso ruolo ad Unomattina.

La decisione, clamorosa, potrebbe essere collegata al tweet di Lucio Presta dei giorni scorsi, quando a domanda di una persona sui motivi degli ascolti bassi di quest'inizio di stagione di Vita in diretta, risponde: "Chiedilo al capo progetto Pietro Raschillà".

Evidentemente in queste ore, nello staff che confeziona ogni giorno il programma di Rai1, c'è moltissima tensione, anche ovviamente per gli ascolti bassi ed ecco che iniziano a volare i primi coltelli. A farne le spese, se la notizia fosse confermata, è dunque il capo progetto della trasmissione. Contemporaneamente sembra siano già in atto movimenti di ricerca di nuovi autori per questo programma e questo già da alcuni giorni, cosa che se fosse vera, giustificherebbe in qualche modo la decisione dell'ex capo progetto di Unomattina.

Restiamo in attesa di sviluppi, ma vi chiediamo, cari lettori di TvBlog, la colpa di questo inizio di "Vita in diretta" è tutta di Pietro Raschillà?


2. LA "NUOVA" VITA IN DIRETTA DOPPIATA DA POMERIGGIO CINQUE. NON È PIÙ UN SEGRETO. MA PERCHÉ?
Lord Lucas per www.tvblog.it

Abbiamo aspettato, prima di giungere a conclusioni e bilanci azzardati. Abbiamo aspettato che non fosse più un Segreto, a spiegare cosa non va nel pomeriggio di RaiUno. Ma vogliamo anche in questo caso distinguere i dati dalle opinioni, visto che non è nostra abitudine affossare i programmi in base agli ascolti.

GLI ASCOLTI IN CADUTA LIBERA DE LA VITA IN DIRETTA
Partiamo, quindi, dall'Auditel. Già dalle prime puntate Italia in diretta, il nuovo segmento iniziale che ha sostituito Buon pomeriggio Italia, è partito in netto calo rispetto alla versione Liorni - Venier (si è passati al 17% del 2012 al 12%, quindi ben cinque punti sotto). Per il resto la stessa Vita in diretta era ferma al 13%, contro il 16-18% dell'anno scorso.

Gran parte della colpa, però, va all'effetto deflagrante della soap rivelazione dell'anno, Il Segreto. Partita col botto d'estate, è stata confermata in garanzia facendo decollare il daytime di Canale5 al 26%. E dando, quindi, un ottimo traino a Pomeriggio Cinque della D'Urso.

Da questa settimana, però, qualcosa è cambiato. Perché, col ritorno di Uomini e donne nella consueta fascia delle 14.40, Il Segreto è stato posticipato alle 16.00 lasciando, così, fiatare Italia in diretta (o, quantomeno, riportando tutto com'era l'anno scorso).

Peccato che, contro il 22% di Uomini e donne (che pure in sovrapposizione è sempre prevalso), Italia in diretta sia comunque fermo all'11%. Per giunta, da qualche giorno, qualcosa è cambiato nella ridistribuzione delle parti. Come ha ricostruito Fabio Traversa di Reality&Show, La vita in diretta ora comincia alle 17.00 per evitare totalmente lo scontro con Il segreto. Peccato che questo mezzuccio pro-Auditel, già adottato da altri programmi in affanno, si sia rivelato un'arma a doppio taglio.

Ieri, infatti, la Vita in diretta ha fatto il 12% e poco più di un milione in entrambe le parti, risultando totalmente doppiata dalla netta sovrapposizione a Pomeriggio Cinque, che ha toccato record di share del 22% e quasi due milioni di spettatori.

Insomma, una vera Caporetto che peraltro farà doppiamente gongolare Barbara D'Urso, storica rivale di Paola Perego e del suo agente Lucio Presta da quando entrambe erano a Mediaset e Carmelita le soffiò la leadership sull'infotainment (prendendo le distanze dalla presunta "volgarità" e dal "trash" della sua Buona Domenica).

IL COMMENTO DELLA NUOVA VITA IN DIRETTA
Questi sono i dati nudi e crudi. Ora bisognerebbe interpretarli. La Rai ha un bel problema da risolvere, perché un crollo del genere di una corazzata come La vita in diretta non può essere casuale. Crollo, peraltro, successivo alla cacciata dello storico papà del contenitore, Daniel Toaff, che a sua volta dovrebbe goderne.

Personalmente, trovo che ci sia un equivoco autolesionista in corso, mirabilmente twittato dalle parole del Direttore Giancarlo Leone: "Prima settimana della nuova Vita in diretta. Grazie Paola Perego e Franco di Mare per qualità e stile. E' la strada giusta".

In queste parole, peraltro risalenti all'indomani di un debutto in forte calo, c'è la presunzione di chi disconosce un'istituzione precedente, peraltro di successo, rivendicando la superiorità della propria scelta. Scelta, peraltro, di cui non si ammette per l'ennesima volta il fallimento (dopo il flop di Questa notte fantastica, Riusciranno i nostri eroi, Red or black e La terra dei cuochi).

E questo mi sento di dirlo nonostante io per primo, l'anno scorso, abbia trovato discutibili certe derive salottiere della gestione Mara Venier e certi limiti di Marco Liorni nell'attualità politica. Però la coppia era molto amata dal pubblico, il programma era ancora un grande successo e, quindi, dei meriti di questa coppia bisognava far tesoro, partendo da lì per poi apportare dei piccoli correttivi per migliorare.

Invece si è preferito il repulisti generale, dal divano alla scenografia alla sigla (al di là del fatto che la Venier fosse la prima a essere stanca del daytime perché troppo coinvolta). Si è voluto abbattere la forza di un contenitore inossidabile, che era quella di un clima familiare e interlocutorio, sostituendo una macchina talmente sincronizzata da risultare senz'anima.

Paola Perego e Franco di Mare si muovono a La vita in diretta con una professionalità robotica, per farsi lodare a tutti i costi dalle Boldrini e le dirigenze di punta. Finendo però, così, per dimenticarsi del pubblico del pomeriggio.
Paola Perego si conferma una brava conducente, ma non arriva al pubblico familiare

In particolare è la Perego che, precisissima e mai con una sbavatura, trasmette il terrore del compitino da rispettare alla perfezione. D'altro canto, Di Mare alterna la sicumera del giornalista navigato all'ansiogenia dell'approccio alla nera, non ascoltando mai fino in fondo i propri interlocutori. E' tutto talmente scritto, che non c'è mai un vero botta e risposta tra intervistatore e ospite di turno, oltre al fatto che la spasmodica ricerca dell'effetto bon ton appiattisce qualsiasi blocco.

L'essere preparati, allora, è diventato un delitto? No, ma Paola Perego in primis - che è colei che più - stando ai dati - fa scendere l'ascolto - dovrebbe giocarsi meglio quest'occasione e imparare da una come la De Filippi. Ora che ha avuto la sua grande occasione, dopo il contentino di Se... a casa di Paola, dovrebbe mettersi in gioco in prima persona, smentendo una volta per tutte il suo esserci arrivata grazie a Presta.

Invece la vediamo scaletta-dipendente, con la stessa Enrica Bonaccorti che - quando c'è da raccontare Jimmy Fontana - le fa capire: "Io a differenza tua ne parlo perché l'ho conosciuto". Oppure l'abbiamo vista decantare l'eleganza di Grace Kelly in un dibattito dei più stantii (ma poi basta far mente locale e realizzare che la Perego è la stessa che passa le vacanze con Elisabetta Gregoraci).

La Perego, per sua stessa ammissione, non lava, non stira, non cucina e del mondo dello spettacolo conosce solo i personaggi dell'Arcobalenotre. Fa la stupita quando dice che Sofia Loren l'ha chiamata per farle gli auguri del suo matrimonio, e non capisci mai dove finisca l'umiltà e inizi la furbizia. Vedi La vita in diretta e ti chiedi una volta per tutte chi sia veramente Paola Perego, perché le signore per strada possano una buona volta riconoscerla (in un vox populi a Quelli che il calcio, di qualche mese fa, la mancata empatia tra lei e le sciure per strada le creò già imbarazzi).

Paola, dall'alto della sua sobrietà distaccata (che pur ci tiene a elevarsi da un passato di Talpe e Fattorie) sembra seguire quello che è opportuno fare, senza mai prendere una reale iniziativa personale. Così ha aperto alle interviste singole a personaggi come Elisabetta Canalis, Rossella Brescia e Max Giusti, tutti assistiti da Presta e poco vicini al gusto delle massaie. Oppure ha rispolverato il suo cavallo di battaglia, il talk generazionale, ma senza intercettare fino in fondo il pubblico giovanile.

Così la nuova Vita in diretta, per piacere a tutti, rischia di non piacere a nessuno. L'interazione social è stata delegata a quattro giovani che non ci capiscono nulla e che, comunque, restano ingabbiati dall'incapacità di portare Twitter e Facebook senza censure in Rai.

D'altro canto, a La vita in diretta è arrivata la politica, con il punto su Berlusconi, la conferenza di Renzi e i collegamenti da Arena di Giletti con giornalisti come Nicola Porro e Vittorio Feltri. Ma manca ai conduttori la capacità di raccontare La vita in diretta con un unico linguaggio alla portata di tutti.

Per non parlare di qualche stratagemma sensazionalista qua e là, che pure i conduttori vorrebbero mascherare, dall'ennesimo talk sulla chirurgia estetica all'intervista alla donna sfigurata in primo piano (non dovevano evitare la morbosità?) e al papà di Sollecito (qui, però, la Perego è stata delicata) fino all'invito a Sgarbi sperando che sbocchi.

Per il resto, va riconosciuta a questa Vita in diretta il coraggio di sperimentare affrontando temi mai battuti, come i test Invalsi e il caos nella scuola italiana. Ma, fondamentalmente, questa Vita in diretta dovrebbe scendere dal piedistallo perché gli sforzi possano far breccia nel cuore del suo pubblico. Anche perche, se metà pubblico si è spostato sulla D'Urso, che ora esulta ogni giorno per gli ascolti, vuol dire proprio che da RaiUno si è sentito tradito.

 

 

PAOLA PEREGO E LUCIO PRESTA sempre forte la passione tra paola perego e lucio presta eccoli mentre si scambiano dolci effusioni a largo sullo yacht f PAOLA PEREGO LUCIO PRESTA OMBRETTA COLLI AL BAGAGLINO PAOLA PEREGO E LUCIO PRESTA Nicola Carraro Mara Venier e Gianni Dei Mara Venier Elsa Martinelli e Gianni Dei MASTRANGELI DA BARBARA DURSO jpegBERLUSCONI barbara durso elisabetta canalis vogue fashion night out foto lapresse elisabetta canalis vogue fashion night out foto lapresse Luciano Cannito e Rossella Brescia mm07 rossella brescia PortoRotondoPeugeotPlageROSSELLA BRESCIA LUCIO PRESTA SU RASCHILLA DE LA VITA IN DIRETTA GIANCARLO LEONE SU LA VITA IN DIRETTA PEREGO FRANCO DI MARE

Ultimi Dagoreport

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...

milano fdi fratelli d'italia giorgia meloni carlo fidanza ignazio la russa francesco gaetano caltagirone duomo

DAGOREPORT - PIJAMOSE MILANO! E CHE CE' VO'! DALL’ALTO DELLE REGIONALI LOMBARDE DEL 2023, CON IL TRIONFO DI FRATELLI D'ITALIA (25,18%), MENTRE LA LEGA SI DEVE ACCONTENTARE DEL 16,5 E FORZA ITALIA DEL 7,23, L’ASSALTO DI FRATELLI D’ITALIA ALLA MADUNINA ERA INEVITABILE - LA REGIONE È IN MANO DEL LEGHISTA ATTILIO FONTANA CHE, CON L’ASSESSORE ALLA SANITÀ GUIDO BERTOLASO, HA SBARRATO LA PORTA ALLE MIRE DELLA MELONIANA FAMIGLIA ANGELUCCI - EPPOI, SAREBBE PURE ORA DI DARE SEPOLTURA A ’STI POTERI FINANZIARI CHE SE NE FOTTONO DI ROMA: ED ECCO L’ASSALTO DI CALTAGIRONE A GENERALI E DI MPS-CALTA-MEF A MEDIOBANCA - IN ATTESA DI PRENDERSI TUTTO, LE MIRE DELLA DUCETTA PUNTANO AD ESPUGNARE ANCHE PALAZZO MARINO: AHÒ, ORA A MILANO CI VUOLE UN SINDACO ALLA FIAMMA! - ALLA FACCIA DEL POTERE GUADAGNATO SOTTO IL DUOMO IN TANTI ANNI DI DURO LAVORO DAI FRATELLI LA RUSSA, IL CANDIDATO DI GIORGIA SI CHIAMA CARLO FIDANZA. UN “CAMERATA” GIÀ NOTO ALLE CRONACHE PER I SALUTI ROMANI RIPRESI DALLE TELECAMERE NASCOSTE DI FANPAGE, NELL’INCHIESTA “LOBBY NERA” - UNA NOTIZIA CHE L’IMMARCESCIBILE ‘GNAZIO NON HA PER NULLA GRADITO…

donald trump friedrich merz giorgia meloni

DAGOREPORT - IL FINE GIUSTIFICA IL MERZ... – GIORGIA MELONI HA FINALMENTE CAPITO CHE IL DAZISMO DI TRUMP È UNA FREGATURA PER L’ITALIA. AD APRIRE GLI OCCHI ALLA DUCETTA È STATA UNA LUNGA TELEFONATA CON IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ - DA POLITICO NAVIGATO, L’EX NEMICO DELLA MERKEL È RIUSCITO A FAR CAMBIARE IDEA ALLA DUCETTA, PUNTANDO SUI GROSSI PROBLEMI CHE HANNO IN COMUNE ITALIA E GERMANIA (TU HAI SALVINI, IO I NAZISTI DI AFD) E PROPONENDOLE DI FAR DIVENTARE FRATELLI D’ITALIA UN PUNTELLO PER LA MAGGIORANZA PPE ALL’EUROPARLAMENTO, GARANTENDOLE L'APPOGGIO POLITICO ED ECONOMICO DELLA GERMANIA SE SOSTERRA' LA ROTTA DI KAISER URSULA, SUPPORTATA DALL'ASSE FRANCO-TEDESCO – CON TRUMP OLTRE OGNI LIMITE (LA FRASE SUI LEADER “BACIACULO” HA SCIOCCATO “AO’, IO SO' GIORGIA”), COME SI COMPORTERÀ A WASHINGTON LA PREMIER, IL PROSSIMO 17 APRILE?