LA MUSICA E’ FINITA - DOPO JANNACCI, SE NE VA UN ALTRO ARTISTA FUORI DAGLI SCHEMI E LONTANO DALL’IPOCRISIA: CIAO CALIFFO…

Ansa - Franco Califano è morto nella sua casa ad Acilia. Malato da tempo, era nato nel 1938. Solo pochi giorni fa, il 18 marzo, si era esibito al Teatro Sistina di Roma.

2. "ZOZZONE, MO´ VALI MENO DI UN COJONE - DIVENTERÒ FROCIO, IL CULO NON TRADISCE!" - ORE 12, AULA 9, CALIFANO DISSACRA LA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA, ATENEO ROMA TRE -
Alessandra Longo per "la Repubblica" - 4 marzo 2012

«Hai fatto il tuo tempo, tu zozzone. Mo´ vali meno di un cojone... Io te ammollo, cambio direzione... diventerò omosessuale, almeno so che il culo non tradisce!». Ore 12, aula 9, Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Roma Tre. Il «Maestro di vita e di poesia», Franco Califano, invitato dagli studenti di Azione Universitaria, (tanto per capirci il vecchio Fuan), sta concludendo la sua lezione tra l´entusiasmo generale.

Centinaia di studenti ascoltano la recente fatica creativa, il nuovo monologo. Storia di «una potenza fisica al crepuscolo». Un uomo si apre la vestaglia, guarda in basso e comincia a dialogare con il suo membro: «Ormai con te me devo rassegnare, de usarte solo per pisciare». Aula 9, si ride, altro che diritto penale.

Che forte il Califfo, a settant´anni con il giubbotto di pelle da aviatore, così anticomunista, così anticonformista; che vita, la sua, di «avventure e imprevisti», per la giovane destra è l´eroe positivo, e anche il preside della Facoltà, Paolo Benvenuti, confessa che, per lui, «giovane dei primi anni Settanta in cerca di risposte, è stato un «fratello maggiore»:

«E´ davvero con grande piacere che la ospitiamo qui, maestro, per quest´occasione un po´ diversa. Ci piace sentir raccontare la società attraverso le parole. I suoi testi sono poetici, lei ha contribuito alla cultura del Paese. La sua è una di quelle figure che rimangono nella nostra vita». Introduzione a quella che sarà definita «una splendida mattinata».

Il preside, purtroppo, impegnato altrove, si perderà il monologo verso la fine.
Il Califfo si racconta, stimolato dalle domande dei ragazzi. Domande scritte, estratte a sorte da uno scatolone. Quesiti da facoltà di Giurisprudenza? No, alle esperienze carcerarie del Maestro, coinvolto nei casi Chiari e Tortora, e scagionato dopo tre anni e mezzo di galera, viene dedicato lo stretto indispensabile.

Intriga piuttosto «il protagonista», il personaggio, l´artista, il cavaliere nero solo contro tutti: «Non ho sponsor, sono caduto e risalito con le mie forze. Do fastidio perché non mi piango addosso, perché sono uscito sempre abbronzato dal carcere. Do fastidio perché mi associano a donne e sesso. Capirai! Che fai? Butti?».

Le donne: l´argomento piace, il Califfo conosce i suoi «pischelli». «Le femministe mi danno del maschilista? Cazzi loro. Io vi dico che le donne mi hanno sempre amato, quelle importanti e quelle occasionali. Quante ne ho avute? Calcolando una media di tre al mese, dai 14 anni in poi, direi 1600, 1700, certo più delle 1100 canzoni che ho scritto. L´amore più tenero? Mita Medici: dolce, una Biancaneve».

Dallo scatolone escono gli interessi dei ragazzi convocati: «Scusi, che gliene pare della Zanicchi? Le piace Povia? Il suo peggior nemico? (Lui risponde: Pippo Baudo) Ci può recitare Pasquale l´infermiere?

Università come «palestra di vita e non solo come mero strumento nozionistico», spiega Stefano Pacetti, Azione Universitaria. Un´unica domanda di politica, però esaustiva: Lei è un uomo di destra. E´ stato contento che abbiano mandato a casa gli altri? «Parecchio!, dice il Califfo - Vedete, la sinistra non dà spazio agli artisti. Veltroni, da sindaco, non mi ha mai invitato. Alemanno, invece, mi ha dato piazza Navona per il mio settantesimo compleanno. Lui mi ha restituito quello che gli altri mi hanno tolto».

Applausi dagli spalti. Che forte, che figo, «uno dei nostri». Resta anche il tempo per un supplemento sul tema più caldo: «Preferisco la donna più abbondante che risicata. E un filo di cellulite fa pure libidine». Gli danno una targa ricordo. Lui ringrazia. E´ la prima volta che un´università romana lo invita. Si vede proprio che è cambiata l´aria.

 

 

DAGO E CALIFFO califfo libro senzamanette01califfo libro senzamanette berlusconi03califano11califfo libro senzamanette02CALIFANO CALIFANOFRANCO CALIFANO E FIORELLA CECCACCI RUBINO Califano in concerto

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO QUASI DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)