dyanne thorne

IL NECROLOGIO DEI GIUSTI – SE NE VA ANCHE “ILSA LA BELVA DELLE SS”, CIOÈ DYANNE THORNE, INCREDIBILE STRACULT QUEEN PER AVER INTERPRETATO NEGLI ANNI ’70 CAPOLAVORI CAMP AMATI IN TUTTO IL MONDO DAI CINEFILI PIÙ MALATI, CHE LA RESERO IMMORTALE TRA I CULTORI DEL TRASH SPORCACCIONE INTERNAZIONALE - NON È CHE IL SUCCESSO DI ILSA L’ABBIA PORTATA CHISSÀ DOVE, MA DIVENTÒ DI FATTO UN’ICONA - VIDEO + FOTOGALLERY D'ALTRI TEMPI

 

 

 

Marco Giusti per Dagospia

 

ilsa la belva delle ss

Brutta giornata per il cinema. Se ne va anche Ilsa la belva delle SS, cioè Dyanne Thorne, incredibile stracult queen per aver interpretato negli anni ’70 capolavori camp amati in tutto il mondo dai cinefili più malati come appunto “Ilsa la belva delle SS” e “Ilsa la belva del deserto” diretti da Don Edmonds, “La tigre del sesso” diretto da Jean La Fleur e “Greta la donna bestia” diretto da Jesus Franco, dove è una bionda nazista vendicativa e cattivissima.

 

dyanne thorne 38

Film che la resero immortale fra i cultori del trash sporcaccione internazionale. Americana, nata a Greenwich, Connecticut nel 1943 (secondo altre fonte nel 1936), entrò nello spettacolo come vocalist, poi attrice di teatro a fianco di comici. Nel cinema fece delle particine prima a New York e poi a Los Angeles. Riusciamo a vederla in “Chi era quella signora?” di George Sidney, “Strano incontro” di Robert Mulligan, in un paio di film erotici di Joseph Sarno, regista superindipendente di erotici colti. In un corto, “Encounter”, 1965, è poco più di una comparsa, come lei, anche un giovane Robert De Niro. Si sposta a Los Angeles nel 1966, dove la vediamo nella serie tv “Star Trek”, più tardi in piccoli horror come “Punto del terrore” diretto da Alex Nicol.

ilsa la belva delle ss 2ILSA MEET BRUCE LEE

 

Con l’arrivo del primo cinema erotico, non ancora hard, la troviamo in classici del porno soft come “Le avventure erotiche di Pinocchio” di Corey Allen, dove ha un buon ruolo, in “Incontri erotici del quarto tipo” di William Levey, in “Raptus erotico” di Gus Trikonis, prima di essere chiamata per il ruolo della sua vita in “Ilsa la belva delle SS”, diretto da Don Edmonds. Cosa che le procurò anche parecchie noie, anche perché aveva sposato, proprio nel 1975, un cantante e attore ebreo, Howard Mauer.

 

ilsa la belva delle ss 1

La vedeva così: “Fu un'occasione per mettere in pratica quello che su cui aveva lavorato per anni. Anche così, i miei amici ebrei erano sconvolti dal fatto che sarei apparsa in un film del genere. Mio marito è ebreo ed è impazzito quando ha letto per la prima volta la sceneggiatura. Ma come attrice non ci ho pensato. Stavo solo recitando un ruolo. Per me è stato un lavoro e ho fatto del mio meglio. Non ho mai provato a glorificare Ilsa. Ho sentito che era un personaggio che provocava pietà, piuttosto che emulazione. Volevo mostrare la verità su di lei”. Sì, vabbé…

le avventure erotiche di pinocchio 5

 

Per quanto contrario, il marito Howard Mauer, la spinge a fare tutta la serie di Ilsa. Arrivarono così “Ilsa la belva del deserto”, sempre di Don Edmonds, dove è la cattiva guardiana di un harem per gli sceicchi, poi fu la volta della terribile aguzzina comunista in “Ilsa la tigre del sesso” diretto da un certo Jean La Fleur che non diresse poi granché. Jesus Franco, il celebre regista di horror e follie varie spagnolo, la vuole infine per “Greta la donna bestia”, dove ripete di fatto il solito ruolo. “Se fai un lavoro troppo buono nel ruolo di un cattivo”, diceva, “la pagherai. I miei amici più noti del settore mi hanno rimproverato per questa scelta.

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Dissero che il film avrebbe danneggiato la mia carriera a Hollywood e che la gente mi avrebbe odiato per aver interpretato Ilsa - e avevano ragione. Mi ha fatto perdere molto lavoro. Non potevo più entrare per vedere i principali direttori del casting in studio e non riuscivo nemmeno a farmi rappresentare da un agente. Avevano paura di gestirmi”.

 

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Non è infatti che il successo di Ilsa l’abbia portata chissà dove, ma diventò di fatto un’icona. La troviamo in piccoli horror, “Hellhole”, in un progettato, ma mai realizzato, “Ilsa Meets Bruce Lee”,  ma qualche anno dopo anche nel film ad episodi superbizzarrio “Aria”, 1987, diretta da Franc Roddam dove recita assieme al marito, poi in “Real Men” con Jim Belushi nel ruolo, lei, di Dad Pirandello. 

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Dopo 25 anni di inattività, assieme al marito, ritornarono al cinema nel 2013 per due piccoli horror, “House of the Witch Doctor” e “House of Forbidden Secrets”. Da Los Angeles si spostarono poi a Las Vegas dove misero in piedi un’attività per matrimoni stravaganti, cioè sul modello Ilsa.  Il suo ultimo film, come se stessa, risulterebbe “Exploitation” del 2018 diretta da Bill Zebub con certa Jessica Albano.

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