1- USCITO DI SCENA IL CAVALIERE POMPETTA, GRAN PRODUTTORE DEL BUNGA-BUNGA, NEL TEATRINO DELLA POLITICA SONO CAMBIATI I GENERI DI SPETTACOLO (OFFERTO) E I LORO INTERPRETI-SIMBOLO. NELL’ITALIA DI RIGOR MONTIS E DEI CORVI IN VATICANO ORA SONO I GALEOTTI I PRINCIPALI PROTAGONISTI DELLE PELLICOLE VINCENTI AI FESTIVAL DI CANNES E BERLINO 2- ECCO GIURIE INTERNAZIONALI COSTRETTE A GIUDICARE OPERE IN CUI IL PERSONAGGIO PRINCIPALE NON È PRESO PIÙ NEMMENO DALLA STRADA COME AI TEMPI DI “LADRI DI BICICLETTE”, MA DALLE CELLE (DI SICUREZZA) DI REBIBBIA E VOLTERRA. IN CUI SEMBRANO RINCHIUSI ARTISTI FORSE PIÙ TALENTUOSI DEI LORO COLLEGHI IN LIBERTÀ (A CINECITTÀ) 3- DUNQUE, DA CANNES E DA BERLINO ARRIVA UN MESSAGGIO CHIARO ANCHE PER I NOSTRI PRODUTTORI E REGISTI: BASTA CON I RAUL BOVA E LE MONICHE BELLUCCI. LA CHIAVE PER TRIONFARE ALLE RASSEGNE INTERNAZIONALI ORMAI È IN MANO AI SECONDINI

DAGOREPORT


Dalla mostra di Berlino al festival di Cannes, un po' a sorpresa trionfa il cinema italiano perennemente in crisi.

Ma rispetto al passato (glorioso), quando nelle rassegne internazionali, a farla da padrone erano il cinema d'autore, con i suoi grandi registi (e interpreti), nell'Italia di Rigor Montis e degli scandali - che dalla Padania arrivano fin dentro i sacri palazzi del Vaticano -, ora sono i galeotti i principali protagonisti delle pellicole vincenti.

Forse si tratta soltanto di una casualità.
Un segno dei tempi (mutati) nell'Europa (che ci guarda) glorificare le nostre Gomorre (quotidiane).
Di sicuro c'è che, una volta uscito di scena il Cavaliere Pompetta gran produttore del Bunga-Bunga, anche nel teatrino della politica sono cambiati i generi di spettacolo (offerto) e i loro interpreti-simbolo.

E sembrano cambiare pure i gusti dei giurati.
Oggi costretti a giudicare opere in cui il personaggio principale non è preso più nemmeno dalla strada come ai tempi di "Ladri di biciclette", ma dalle celle (di sicurezza).
In cui sembrano rinchiusi artisti forse più talentuosi dei loro colleghi in libertà (a Cinecittà).

A Berlino, l'Orso d'oro è andato ai fratelli Taviani con il loro "Cesare deve morire", girato all'interno del carcere romano di Rebibbia. E nel testo shakespeariano recitato tra le mura del penitenziario, uno degli attori-reclusi, l'interprete di Cassio, dice: "da quando ho conosciuto l'arte questa cella è diventata una prigione".

Al Grand Prix di Cannes Matteo Garrone s'impone con "Reality". Un film in cui, come scrive la sublime Natalia Aspesi su "la Repubblica", una parte importante del film "appoggia sul protagonista Aniello Arena, che qui non poteva esserci, essendo chiuso da vent'anni nel carcere di Volterra".

Dunque, da Cannes e da Berlino arriva un messaggio chiaro anche per i nostri produttori e registi: basta con i Raul Bova e le Moniche Bellucci. La chiave del successo internazionale ormai è in mano ai secondini.
E chissà se al nostro critico-stracult, il bravo Marco Giusti (di nome e di fatto), non venga qualche riflessione ulteriore sul Nuovo Cinema Alcatraz "all'italiana".

 

 

TAVIANI CESARE DEVE MORIRE TAVIANI CESARE DEVE MORIRE matteo garrone sul set di realityREALITY DI MATTEO GARRONERAUL BOVA E MOGLIE CHIARA - Copyright PizziAniello Arena realityMONICA BELLUCCI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...