1- “ECCO LA PORTA DI BUFFON”! SU FACEBOOK LA NUOVA LINEA DI PORTA DELLA JUVENTUS 2- TROPPO GIGANTESCO L'ERRORE DEL GOL NEGATO AL MILAN (ALL'INIZIO L'ARBITRO VA VERSO IL CENTROCAMPO): POTREBBE DIVENTARE LO SFREGIO DEL CAMPIONATO: "LADRI, LADRI!" 3- LA NOTTE CHE AVVELENERA’ IL CALCIO ITALIANO FINO A MAGGIO. PERCHÉ AL FALLIMENTO IN CAMPO, SI AGGIUNGONO INSULTI E SPUTI IN TRIBUNA D'ONORE, UNA GAZZARRA PROSSIMA ALLA RISSA AL FISCHIO FINALE CON AMBROSINI E CHIELLINI SEPARATI A FORZA, GALLIANI CHE INVESTE L'ARBITRO: “DI UN METRO ERA DENTRO! DI UN METRO!”. MA SOPRATTUTTO UN FEROCE SCAMBIO DI CONVENEVOLI TRA GALLIANI E CONTE, CON PESANTI RIFERIMENTI ANCHE AI SUOI CAPELLI TRAPIANTATI: “CONTINUATE A LAMENTARVI, VISTO CHE LE LAMENTELE PAGANO!”. CONTE REPLICA: “SENTI DA CHE PULPITO, QUI È LA MAFIA!” 4- BUFFON: “NON ME NE SONO RESO CONTO CHE LA PALLA FOSSE ENTRATA E DICO ALTRETTANTO SERENAMENTE CHE SE ME NE FOSSI ACCORTO NON AVREI AIUTATO L'ARBITRO” 5- STRISCIONI IN CURVA: “CONTE! IL TUO PARRUCCHINO È FINTO COME OGNI TROFEO JUVENTINO” 6- PELLEGATTI: “CONTE, TESTA DI…, È UN MALATO MENTALE” - MILAN-JUVE, LITE BOBAN-CONTE
1- UNO SFREGIO SUL CAMPIONATO
Maurizio Crosetti per La Repubblica
Se ne parlerà a lungo, e con livore, e con sospetto. Il gol fantasma negato al Milan potrebbe diventare il segno, o lo sfregio, del campionato, e questo il campionato non lo merita: o forse sì, perché chi semina sospetto poi raccoglie furore. Lo stadio Meazza ha reagito con ferocia verbale all'incredibile errore dell'arbitro Tagliavento (il migliore d'Italia, figuratevi il peggiore). Si è tornati alle vecchie battaglie tra Juve e Milan, si è riandati quasi all'epoca di Moggi. Improbabile, a questo punto, che Conte chieda più rispetto oppure che Andrea Agnelli faccia la voce grossa con l'intero sistema. Stavolta, la loro Juve è stata favorita e basta.
Non poteva essere una sfida-scudetto, perché il traguardo è troppo lontano, però il torneo potrebbe essere deciso proprio dai due punti in meno ai rossoneri, o magari dalla differenza-reti negli scontri diretti. Tutto è possibile, e il veleno sarà come sempre nella coda. Anche se si comincia adesso.
Troppo gigantesco l'errore dell'arbitro e del suo assistente, anche se alla Juve è stato annullato un gol regolare a Matri per un fuorigioco che non non c'era. "Troppe cose non hanno avuto a che fare con il calcio", ha detto Conte alla fine. Ed è stata anche un'autocritica: "Abbiamo sbagliato in tanti, cominciando da me. Abbiamo caricato troppo Milan-Juve. Lo scudetto? Lasciamo perdere".
Un'ora di ottimo Milan, poi una specie di crollo fisico e il ritorno della Juve, corretta dal suo allenatore che aveva scelto una formazione sbagliata: l'ingresso di Matri, autore di un gol e mezzo, dimostra che sarebbe stato meglio mettere in campo dall'inizio l'ex centravanti del Cagliari.
"La cosa più bella è stata la partita", ha detto Conte. "E complimenti al Milan, veramente". Prima, però, il tecnico della Juve aveva litigato con Galliani, il quale ha lasciato lo stadio a metà gara. Motivo ufficiale: problemi di pressione. E poi la rissa finale, il contatto tra Chiellini e Ambrosini evitato d'un soffio, lo sforzo di Pirlo per fare da paciere, gli ululati dello stadio. "Ladri, ladri!". "Sapete solo rubare!" "E' tornata l'epoca di Moggi!". Ettolitri di arsenico: toccherà berlo fino a maggio.
2- LA NOTTE CHE AVVELENERA' IL CALCIO ITALIANO FINO A MAGGIO
Paolo Tomaselli per Corriere della Sera
Chissà quando finirà , la notte che sconvolge il calcio italiano. Perché al fallimento in campo, con due clamorose sviste dell'assistente Romagnoli, si aggiunge il disastroso contorno: insulti e sputi in tribuna d'onore, una gazzarra al fischio finale con Ambrosini e Chiellini separati a forza, ma soprattutto un feroce scambio di convenevoli tra Conte e Galliani, confrontatosi a brutto muso pare anche con Andrea Agnelli e di sicuro con l'arbitro Tagliavento.
La ricostruzione: Galliani, che poi lascerà lo stadio ufficialmente per problemi di pressione, aspetta in cima al sottopassaggio che dal terreno di gioco riporta le squadre negli spogliatoi per l'intervallo.
L'a.d. milanista aggredisce verbalmente l'arbitro: «Di un metro era dentro! Di un metro!». E poi si scaglia contro Conte, con pesanti riferimenti anche ai suoi capelli trapiantati: «Continuate a lamentarvi, visto che le lamentele pagano!». Conte replica: «Senti da che pulpito, qui è la mafia!». Il tecnico non smentisce il diverbio, ma cerca di minimizzare: «à stato solo uno scambio di opinioni. Ma quando salgo dal sottopassaggio non mi aspetto di trovare gente che mi insulta. Però a volte capita».
Capita anche che un gol fantasma rovini la sfida più importante della stagione. Massimiliano Allegri si sforza di sdrammatizzare, ma non gli riesce molto bene: «Il gol non dato? Non parlo senza il permesso di Marotta... - esordisce con sarcasmo il tecnico milanista -. Purtroppo quell'episodio ha falsato la partita... può darsi che abbiano sbagliato a tracciare il campo e che la linea fosse più grossa del normale. à stato un danno enorme per noi, perché sul 2-0 la partita sarebbe stata diversa. Questo dimostra che a stare zitti (e a lasciare lavorare gli arbitri con serenità ) si farebbe meglio...».
Conte non fatica a cogliere il riferimento alle sue parole dopo la partita col Parma ma si sforza di mettere sullo stesso piano i due errori arbitrali: «Sono stati belli grossi, ma ci stanno e prendiamo atto che sono uno per parte: per fortuna che è così, se no il disastro sarebbe stato completo. Mi dispiace che questa sfida sia stata troppo caricata da tutti quanti. C'era un ambiente non bello per lo sport. La cosa più bella è stata la partita, per tutto il resto dobbiamo migliorare: io per primo».
La parata oltre la linea di Buffon forse non entrerà nell'iconografia del nostro calcio come il fallo di Iuliano su Ronaldo nel 1998, però è l'unica immagine che resta, come dimostrano le urla di Robinho: «Era gol! Era gol! Solo l'arbitro non lo ha visto! Questo è un gol che può decidere il campionato!».
Anche SuperGigi lo sa: «Sono molto onesto, la situazione era talmente veloce e convulsa che non me ne sono reso conto, che la palla fosse entrata - spiega Buffon - e dico altrettanto serenamente che se me ne fossi accorto non avrei aiutato l'arbitro...». Allegri non apprezza fino in fondo la sincerità : «La giustizia divina ti punisce in questi casi...». Uno a uno. E palla, avvelenatissima, al centro.
3- INSULTI E INSULSI
Ansa.it
Insulti fra tifosi fuori, tanti volti famosi in tribuna autorità e un Meazza tutto esaurito con il prato nuovo di zecca e tappeti rossi nelle sale interne. Ecco la cornice della sfida scudetto fra Milan e Juventus, che è stata preceduta da polemiche e tante altre polemiche probabilmente si porterà dietro. Fra i protagonisti della diatriba anche il capitano bianconero, a cui un tifoso milanista ha dedicato uno striscione che dal dialetto milanese si può tradurre 'Chiellini ti raddrizzo il nasone a forza di schiaffoni'.
Mentre nella curva dei sostenitori juventini un cartellone recitava: Pirlo schiaffo morale, Ibra schiaffo realé. La conferma delle tre giornate di squalifica per lo svedese, quindi assente stasera, "é vergognosa" secondo Silvio Berlusconi, che ha mantenuto la promessa di venire allo stadio per una partita che a suo dire "forse non è decisiva" per lo scudetto.
A pochi metri da lui il presidente della Juventus Andrea Agnelli, con Beppe Marotta (al centro di uno striscione di cattivo gusto mostrato dagli ultrà del Milan: 'Marotta, ma dove c... guardi') e Pavel Nedved, in una tribuna zeppa di vip. Da Lapo Elkann all'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni, dal patron di Diesel Renzo Rosso agli ex calciatori del Milan Paolo Maldini e Ibrahim Ba; fino a Fabio Capello, che ha da poco lasciato la guida della Nazionale inglese.
"Per adesso mi diverto a guardare dalla tribuna, nel futuro non si sa, ma aspetto con grande tranquillità ", ha spiegato Capello, chiarendo che "non credo che il dirigente sarà il mio mestiere". E l'ipotesi di presiedere il Coni o la Figc? "Arrivederci", ha tagliato corto il friulano, prima di godersi la sfida fra due delle squadre che ha allenato in carriera.
Intanto fuori dallo stadio gli oltre 7mila tifosi juventini affluivano non senza qualche momento di tensione con gli agenti in tenuta antisommossa. Sono volate bottigliette e insulti, e un tifoso milanista francese, tentando scavalcare una recinzione per raggiungere i sostenitori rivali, si è procurato una impressionante ferita al braccio. Difficilmente si è goduto la partita, preceduta da un minuto di raccoglimento in memoria dei tre soldati italiani morti nei giorni scorsi in Afghanistan, rovinato dai cori dei tifosi bianconeri, a cui il resto dello stadio ha reagito protestando a suon di fischi.
4- PELLEGATTI: "CONTE TESTA DI..., Ã UN MALATO MENTALE"
VIDEO : http://www.corriere.it/sport/12_febbraio_26/pellegatti-insulti-conte-juve-milan-tortora_485133ca-6066-11e1-aa87-12427cb0d5f0.shtml
Francesco Tortora per Corriere della Sera
Gli insulti del telecronista-tifoso dividono il web. Da anni è il giornalista sportivo più amato dai supporter milanisti e da diverse stagioni commenta appassionatamente su Mediaset Premium tutti i match della sua squadra del cuore. Ma sabato scorso la fede calcistica ha tradito Carlo Pellegatti. Alla fine dell'incontro pieno di polemiche tra Milan e Juventus il sessantaduenne ha perso la calma e ha iniziato a insultare senza mezze misure l'allenatore bianconero Antonio Conte.
L'invettiva è stata prontamente postata sul web e la blogosfera si è divisa tra chi considera comprensibile e giustificata la rabbia del telecronista rossonero e chi invece la condanna senza appello. Ciò che è certo è che la furia di Pellegatti è destinata a diventare un tormentone in Rete.
GLI INSULTI - Appena l'arbitro Tagliavento fischia la fine del match, Pellegatti palesa il suo disappunto e con un tono di voce rassegnato e triste ripete più volte la frase: «Che ingiustizia, che vergogna». Ma a scatenare l'ira del commentatore sportivo è il presunto comportamento antisportivo di Conte che al termine della partita invece di seguire i consigli del telecronista che lo invita a ringraziare Tagliavento per l'arbitraggio favorevole, comincia ad avere un acceso diverbio con alcuni calciatori del Milan.
A questo punto Pellegatti sembra impazzire: «Ha ancora qualcosa da dire Conte - inveisce il telecronista che più volte ripete - Conte è senza vergogna. Conte è senza vergogna e va protestare». Per un attimo la sua rabbia si sposta prima verso Giorgio Chiellini e poi contro tutta la squadra bianconera accusata ancora una volta di non provare vergogna. Ma alla fine l'allenatore bianconero torna ad essere il bersaglio di Pellegatti che diventa un'autentica furia: «Conte è un malato mentale - afferma il telecronista - vai negli spogliatoi vai» e ancora «tutta colpa di questa testa di....» e via di seguito altre offese volgari.
REAZIONI - I siti web milanisti, pur riconoscendo che Pellegatti si è comportato «come un qualsiasi tifoso milanista seduto in tribuna» e ha oltrepassato le righe, sembrano giustificare il telecronista: «E' stato tradito dal suo cuore rossonero» - scrive il sito web Milanmania mentre più di un tifoso rossonero si augura che il commenta rimanga negli annali della storia della squadra lombarda: «Pellegatti uno di noi» scrive fiero Alberto su Facebook.
Tutt'altro discorso da parte dei siti bianconeri. Questi ultimi non sono per niente teneri con Pellegatti e definiscono «inqualificabili» e «da denuncia» le parole del giornalista. Ancora più duri i tifosi bianconeri che prendono di mira il telecronista, descritto più volte come un «pagliaccio» priva di professionalità : «Stile Milan, stile Mediaset e io li pago pure per vedere le partite» scrive sarcastico su Facebook un tifoso bianconero deluso.
5- MILAN-JUVE, LITE BOBAN CONTE A SKY
http://video.corriere.it/milan-juve-lite-boban-conte-sky/f6c210da-6063-11e1-aa87-12427cb0d5f0


























