PAPARAZZI AMARI! LA CALIFORNIA INASPRISCE LE PENE PER CHI FOTOGRAFA I FIGLI DEI VIP (UN ANNO DI CARCERE E MIGLIAIA DI DOLLARI DI MULTA)

Maurizio Molinari per "la Stampa"

Halle Berry vince la battaglia contro i «paparazzi aggressivi» e la California vara una nuova legge che infligge pene severe contro le intrusioni ai danni dei figli delle star di Hollywood. Il «Bill 606», promulgato dal governatore Jerry Brown, eleva ad un anno di prigione la pena per i fotografi che «molestano un minore a causa della professione di uno dei genitori» aggiungendo sanzioni finanziarie in crescita: 10 mila dollari alla prima violazione, 20 mila alla seconda, 30 mila alla terza. Oltre alla possibilità per i «genitori famosi» di chiedere risarcimenti civili al «paparazzo molestatore» per i danni causati con i suoi scatti.

L'attrice Halle Berry, incinta già madre di una bambina di 5 anni, iniziò questa battaglia lo scorso anno, trovandosi al fianco Jennifer Garner, che ha avuto tre figli da Ben Affleck, con l'intenzione di iniziare a limitare l'invadenza dei fotografi nella vita delle star della California, che in gran parte appartengono al mondo di Hollywood. «Ho incominciato a battermi in difesa della piaga inflitta ai bambini a causa della celebrità dei genitori - ha detto Berry dopo la promulgazione della legge - ma ora mi rendo conto che questo è l'inizio della fine dell'aggressività dei paparazzi».

Se infatti i fotografi non potranno più avvicinarsi ai figli delle star - non solo del cinema ma anche della politica e dell'economia - di conseguenza la loro capacità di inseguire molti volti noti è destinata ad essere ridotta. La definizione di «intrusione» infatti è sufficientemente ambigua da poter includere tanto le foto scattate che l'avvicinamento fisico dei paparazzi.

Ecco perché ad opporsi alla legge 606 sono state la «National Press Photographers Association», la «California Brodcasters Association» e la «Motion Picture Association» ovvero le organizzazioni che rappresentano i fotografi americani, i network della California e i produttori cinematografici, accomunate dalla convinzione che si tratti di una «limitazione della libertà di espressione» tutelata dal Primo Emendamento Costituzione.

Se il braccio di ferro si è concluso a favore della legge è perché, come spiega il senatore di Los Angeles Kevin de Leon che l'ha presentata, «alla fine ha prevalso la necessità di tutelare i bambini da comportamenti estremi da parte di estranei». Per le star di Hollywood si tratta di una vittoria dalla quale sperano di riguadagnare molta della privacy perduta, a partire dal 1° gennaio 2014, quando la nuova legge entrerà in vigore. Si spiega così l'esultanza di Sandra Bullock, attrice e mamma, che durante la trasmissione «Entertainment Tonight» ha gridato la propria gioia: «È passata! È straordinario! Non saremo più facile preda dei paparazzi».

 

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