parente libri

PARENTE: “LA NOSTRA EDITORIA ESPORTA ALL'ESTERO CIÒ CHE VENDE QUI, PER CUI DEGLI ULTIMI VENT'ANNI ABBIAMO FABIO VOLO O MELISSA P. TRADOTTI IN CENTINAIA DI PAESI E ARBASINO O ALDO BUSI CHE CONOSCIAMO SOLO NOI, PERCHÉ NON MUOVONO PIÙ UNA COPIA DA SECOLI. SE UN AMERICANO PENSA CHE LA LETTERATURA ITALIANA SIA TUTTA QUI È COLPA DEGLI EDITORI"

Massimiliano Parente per www.ilgiornale.it

 

MASSIMILIANO PARENTEMASSIMILIANO PARENTE

Qui da noi tutti se la cantano e se la suonano e già che ci sono si applaudono, perfino l'editoria: siamo il Paese occidentale che legge di meno ma secondo l'Associazione Italiana Editori, per esempio, tutto sommato le cose vanno bene.

 

Nonostante si vendano due milioni e passa di libri in meno, il mercato cresce, e come dice lo slogan della fiera della piccola e media editoria di Roma «Più libri, più liberi». Che cavolo di slogan è? Più liberi di cosa? Quando mai la quantità equivale alla qualità, addirittura alla libertà?

 

libri in venditalibri in vendita

In ogni caso basta guardare il programma della suddetta fiera, che se fosse intelligente dovrebbe avere poco di che essere fiera: sembra il palinsesto del dipartimento scuola educazione degli anni Settanta. Storie di immigrati a non finire e in ogni salsa, il solito magistrato che scrive il libro sulla giustizia, l'altro solito ex magistrato che scrive thriller, di nuovo i migranti ma «i migranti bambini», reading di poesia che si chiamano «migrazioni» (e come sennò?), la democrazia in pericolo e lezioni sulla democrazia, le banche corrotte, celebrazioni di Dario Fo, la mafia di qua e la mafia di là, Marco Travaglio che presenta l'ultimo libro, c'è perfino un incontro per «scoprire il Kossovo». In effetti nel Kossovo se ne vedranno di migliori, non ho dubbi.

 

libri e ebooklibri e ebook

Non c'è politico che non si presenti in televisione con un libro appena pubblicato dove dirà le stesse cose che dice dalla mattina alla sera a Omnibus, a Otto e mezzo, a Piazza Pulita, a Porta a Porta, non c'è trasmissione che non ospiti il conduttore di un'altra trasmissione al quale presentare il suo libro nella sua stessa trasmissione pare brutto, tanto è tutto un do ut des, fai un favore e te lo ricambiano.

 

Dove sono tutti qualcosa e scrittori, un «e scrittore» non si nega a nessuno, neppure a un calciatore, a un mafioso, a una mignotta che scrive le sue memorie. Dove la trasmissione che fa vendere più libri è il salottino radical chic Che tempo che fa di Fabio Fazio, e che tempo volete che faccia, sempre la stessa calma piatta (mentre il servizio pubblico ha ridotto a un'ora settimanale il Caffè letterario di Rai uno, in effetti era troppo libero). Se oggi fosse vivo Leopardi non so da chi potrebbe essere ospitato, magari dalla Gruber che gli chiederebbe se l'ermo colle si riferiva al Presidente della Repubblica.

 

libri e  ebooklibri e ebook

Tutti scrivono le stesse cose, pensano le stesse cose, e consideriamo che abbiamo ancora buchi clamorosi di traduzioni di stranieri passati e presenti, e per pubblicare un libro non allineato, originale, devi andare a cercare un piccolo editore coraggioso che lo pubblicherà anche se nessuno lo vedrà, per questo è coraggioso.

 

La critica? Un tempo era il bilanciamento tra il mercato e la cultura, un editore pubblicava per avere successo di pubblico ma anche per farsi dire bravo dal tal critico, e le due cose raramente erano allineate. Oggi la critica è scomparsa, quello che resta è una protesi spocchiosa e spompata degli uffici stampa editoriali: dovremmo far ripartire i critici dai formalisti russi almeno per metterli in grado di distinguere un'opera da una pera.

 

Aldo BusiAldo Busi

E delle grandi polemiche culturali di quest'anno? Vogliamo dire qualcosa? Una sopra tutte: gli intellettuali divisi sul Salone del libro, che dovesse restare a Torino o spostarsi a Milano, con la soluzione di farne due, tanto se non è zuppa è pan bagnato, se non è Gramellini è Carofiglio. Con decine di fiere dell'editoria l'una la fotocopia in brutto dell'altra, mercati delle vacche grandi e piccoli, una noia mortale.

 

È un'editoria, la nostra, senza più alcun profilo culturale, che esporta all'estero ciò che vende qui, per cui degli ultimi vent'anni abbiamo Fabio Volo o Melissa P. tradotti in centinaia di Paesi e Alberto Arbasino o Aldo Busi che conosciamo solo noi, quando li conosciamo, perché non muovono più una copia da secoli e quindi se un americano pensa che la letteratura italiana sia tutta qui non è colpa sua, è colpa nostra, o meglio degli editori.

ARBASINO 1ARBASINO 1

 

Oppure d'accordo, se leggiamo poco e male sarà perché siamo popolo di ignoranti, sarà colpa della mancata Controriforma, delle scuole, della politica, di internet, di quello che volete, ma, cari editori, c'è poco da dire più libri più liberi. Se questi sono i libri, più libri più scemi.

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...