
SIETE TALMENTE MALATI DI INSTAGRAM DA PENSARE DI ESSERE DEI BRAVI FOTOGRAFI? ASCOLTATE OLIVIERO TOSCANI: “IL FATTO CHE NOI FACCIAMO DELLE MERDE NON VUOL DIRE CHE DOBBIAMO VIVERE AL CESSO TUTTO IL GIORNO. LO STESSO VALE PER LE FOTO SU INSTAGRAM: LA MERDA VA FATTA MA NON VA GUARDATA” (VIDEO)
1 - COSA NE PENSA OLIVIERO TOSCANI DI INSTAGRAM?
2 - #INSTAGRAM SIAMO TUTTI #FOTOGRAFI E ANCHE CODARDI
Giovanni Terzi per http://ilgiornaleoff.ilgiornale.it/
Mi arrendo sono diventato un Instagram dipendente. Ogni giorno da oramai due anni fotografo, pubblico, controllo chi mi segue e chi invece abbandona il mio profilo o chi addirittura mi blocca perché sono rimasto amico di un ex amico. Oggi ci diciamo nei social le cose che non vogliamo raccontare a voce attraverso i famosi hashtag o qualche aforisma rubato in rete. Una volta c’erano i silenzi che valevano più delle parole e che ci obbligavano almeno ad una telefonata o ad una lettera; oggi basta un click.
In realtà Instagram era nato per pubblicare foto o immagini o autoscatti (chiamati selfie) che potessero essere emblematici di un nostro momento o di un luogo. Lentamente filtri e modifiche dell’immagine oltre alle applicazioni ci hanno reso degli artisti. Risultati apparentemente straordinari fanno credere a ognuno di noi di quanta bravura e talento fotografico siamo capaci. Ma i fotografi, quelli veri, cosa ne pensano?
Ci viene in aiuto Oliviero Toscani un grande dell’immagine e della comunicazione in una video-intervista pubblicata pochi giorni fa dal fotografo Settimio Benedusi in cui spiega il senso per lui di Instagram: “il fatto che noi facciamo delle merde non vuol dire che dobbiamo vivere al cesso tutto il giorno; la merda va fatta ma non va guardata”.