matteo bassetti con la moglie maria chiara

PER UNA VOLTA MATTEO BASSETTI NON PARLA DI COVID MA DEL SUO GRANDE AMORE, SE STESSO - L'INFETTIVOLOGO A "CHI" CONFERMA TUTTI GLI STEREOTIPI SUI VIROLOGI-PRIME DONNE DELLA TIVÙ: "MI PIACE PIACERE. CHE C’È DI MALE? I MIEI FIGLI MI DICONO: 'PAPÀ, COSÌ NON VALE. SE CON LE DONNE IL TUO AVVERSARIO È IL PROFESSOR GALLI, VUOL DIRE CHE TI PIACE VINCERE FACILE'. NON NASCONDO CHE LA TELECAMERA È UNA DROGA. E QUANDO LA PANDEMIA SARÀ FINITA..."

Patrizia Groppelli per “Chi

 

MATTEO BASSETTI CON LA MASCHERINA

«Chi sono io? Sono quello che ho sempre voluto essere». Ama la sintesi Matteo Bassetti, uno dei medici-scienziati usciti dall’oscurità dei laboratori e approdati alle luci della ribalta televisiva per spiegare agli italiani - a volte tranquillizzandoli, altre spaventandoli - che diavolo fosse il virus che da un anno mezzo non ci dà tregua.

 

Cinquant’anni, nato il 26 ottobre sotto il segno dello Scorpione, sposato con Maria Chiara (oggi poco più che quarantenne), due figli (Dante, stesso nome del nonno, 15 anni, e Francesco, di 12), Matteo Bassetti accetta per la prima volta di parlare di sé invece che del Covid.

 

MATTEO BASSETTI CON LA MOGLIE MARIA CHIARA

Domanda. Professore, dicevamo che lei è...

Risposta. «Sono il sogno che avevo da bambino: un infettivologo».

 

D. Di solito un bambino sogna di fare l’astronauta oppure il calciatore.

R. «Io no. I miei amici non erano gli eroi dei fumetti, ma virus, batteri, funghi, protozoi. Quando poi mi sono iscritto all’università, io e lo stafilococco ci conoscevamo da parecchio tempo».

 

D. Infanzia difficile?

R. «Tutt’altro. Famiglia meravigliosa e un padre importante».

 

D. Infettivologo anche lui.

matteo bassetti 1

R. «Casomai infettivologo anche io. Lui maestro, io allievo. Era una autorità, ancora oggi si studia sui suoi libri. Da bambino mi portava a congressi e conferenze. Non capivo nulla, come se parlassero in arabo o fenicio, ma tra me e me mi dicevo: un giorno capirò».

 

D. Figlio d’arte, quindi. Più vantaggi o svantaggi?

R. «I vantaggi sono nei geni che mi ha tramandato. Per il resto ho dovuto sgobbare il doppio dei miei colleghi per essere all’altezza. Oggi siedo alla sua scrivania di direttore della clinica di Malattie infettive del San Martino di Genova».

 

matteo bassetti annalisa chirico 1

D. Se uno volesse malignare...

R. «Infatti hanno malignato. Peccato che mio padre sia morto nel 2005. Ho fatto tutto da solo e l’ho fatto anche per lui e per mamma Giuliana, professione capofamiglia, che purtroppo è morta di tumore pochi mesi fa».

 

D. Ma torniamo all’inizio. Nella sua cameretta c’era il poster di un virus?

R. «C’era un poster comune per l’epoca, gli Europe, quelli di The Final Countdown. Ma non solo».

 

D. Ci stupisca.

LA VACCINAZIONE DI MATTEO BASSETTI

R. «Semplifico. Ero della generazione paninara con il mito della Milano da bere e divisa d’ordinanza, Timberland e Moncler».

 

D. I magnifici Anni 80.

R. «Quelli. Ma in segreto ascoltavo Gino Paoli».

 

D. Gino Paoli?

R. «Abitava a cinquanta metri da casa nostra, collina di Quinto, lo vedevo uscire dal cancello con superauto e superdonne. Un mito, ma soprattutto un poeta pazzesco che ha scritto la colonna sonora dell’amore tra i miei genitori, Sapore di sale, e poi del mio grande amore».

 

D. Si riferisce a Maria Chiara, sua moglie?

R. «E a chi sennò?».

 

MATTEO BASSETTI - BIANCA BERLINGUER

D. Racconti.

R. «Primo incontro nel 2001, ma non accadde nulla. Non che non mi avesse colpito: ero appena tornato dagli Stati Uniti, iniziavo a lavorare, trentenne del genere “voglio tutto subito” e quindi poco incline ai legami. Fase breve. L’anno successivo io e Maria Chiara ci siamo fidanzati, sei mesi dopo le ho chiesto di sposarmi e dopo altri sei mesi, era l’1 giugno 2003, eravamo marito e moglie».

 

GINO PAOLI

D. E Gino Paoli cosa c’entra?

R. «La mia canzone preferita era Grazie: “Grazie di avere due profondi occhi blu e due mani da accarezzare”. Una premonizione».

 

D. Blu come gli occhi di Maria Chiara.

R. «Tutto in quella canzone è come lei».

 

D. Ancora oggi?

R. «Certo, abbiamo avuto i nostri alti e bassi come tutti, ma ci amiamo ancora tanto».

 

D. Gelosa del fatto che lei è considerato un sex symbol?

R. «Si tratta di una leggenda messa in giro da voi giornalisti».

 

D. Il fisico c’è, lo sguardo anche. Fa il modesto?

R. «Non le nascondo che, come dice mia moglie, mi piace piacere. Che c’è di male? Ho 50 anni, professore e direttore, ora anche la notorietà. Perché dovrei vergognarmene?».

 

massimo galli

D. In famiglia che dicono?

R. «Papà, così non vale. Se con le donne il tuo avversario è il professor Galli, vuol dire che ti piace vincere facile».

 

D. Ecco, i figli. Che rapporto ha con loro?

R. «Sono la mia vita. Mi hanno già detto che da grandi vogliono fare i medici, Dante il chirurgo plastico, Francesco l’infettivologo come me e il nonno. E ancora torna Gino Paoli: “Eravamo quattro amici al bar...”».

 

D. Che volevano cambiare il mondo.

R. «Concerto dal vivo del 1989, io c’ero».

 

D. Come i suoi figli, anche lei voleva cambiarlo?

R. «Nel mio piccolo ci sto provando, anche loro hanno il diritto di sognarlo. Ma li ho avvisati: nella vita dovete studiare e sgobbare».

 

D. E loro?

matteo bassetti con il suo libro dietro 3

R. «Dante, il più grande è uno quadrato, in casa lo chiamiamo “il governativo”, gioca in una importante squadra di calcio a 5 che milita in serie A. Francesco invece è genio e sregolatezza, fa acrobazie in monopattino e ha creato una linea di magliette con la scritta “Io mi vaccino”».

 

D. Riesce a stare un po’ in famiglia?

R. «Stare con la famiglia è il mio unico hobby. Anche in questi mesi difficili, da 16 ore al giorno in reparto, non ho mai saltato una notte a casa».

 

matteo bassetti annalisa chirico

D. Nessuna precauzione, nessuna paura di contagiarli?

R. «Le precauzioni, e che precauzioni, io e i miei collaboratori le abbiamo prese fin da subito in ospedale. Se fai le cose giuste e bene non c’è nessun problema».

 

D. Diceva nessun hobby, possibile?

R. «Niente golf, niente tennis. Io mi diverto in ospedale e in famiglia. In realtà in passato...».

 

D. Confessi.

Matteo Bassetti

R. «Dai 16 ai 33 anni ho fatto l’arbitro di calcio, sono arrivato ad arbitrare in serie D. Poi il lavoro ha preso il sopravvento, sono rimasto in federazione come medico».

 

D. Quasi un passato sportivo.

R. «Ma no, la sportiva di famiglia è mia sorella Claudia. Un incubo: sciatrice eccellente piena di trofei, poi campionessa di tennis e io sempre ad arrancare con pessimi risultati sulle piste di Prato Nevoso».

 

il professor matteo bassetti

D. Però ora lei è in tv tutti i giorni. Rivincita?

R. «Lei ha fatto il lavoro più interessante del mondo, quello di mamma che, a differenza di andare in tv, è per sempre».

 

D. A proposito, quando i riflettori si spegneranno?

R. «Guardi, non le nascondo che la telecamera è una droga. Ma quando non mi chiameranno più vorrà dire che l’emergenza è finita. Accetto volentieri lo scambio, ma non credo che sarà per forza oblio».

 

matteo bassetti a coffee break

D. Lei crede in Dio?

R. «Credo fortemente nell’aldilà. Prego. E quando prego parlo con i miei genitori, dedico loro i miei pensieri e tutte le cose belle che mi capitano. Sono cattolico praticante, ma non bigotto, e non vado a fare passerella in cattedrale: ascolto la messa in una chiesetta vicino a casa nostra dove predica un prete eccezionale».

 

matteo bassetti con il suo libro dietro 1

D. In questi mesi ha visto tanti pazienti morire.

R. «Vero, e ogni volta è una sconfitta. Ma mi consola il fatto che i miei collaboratori e io ne abbiamo salvati molti ma molti di più, davvero tanti. E ogni volta è una vittoria».

MATTEO BASSETTI massimo giletti vs matteo bassetti 2GIOVANNI TOTI MATTEO BASSETTIMatteo Bassetti 1matteo bassetti a coffee breakmatteo bassetti a l aria che tira 1Matteo BassettiSelvaggia Lucarelli Matteo Bassetti Lady GagaMATTEO BASSETTI - UNA LEZIONE DA NON DIMENTICAREmatteo bassettimatteo bassetti in collegamento tvmatteo bassetti con il suo libro dietroMatteo Bassetti

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…