1. PIERO PELÙ È SCATENATO CONTRO MATTEO RENZI SUL PALCO DEL PRIMO MAGGIO A ROMA 2.“GLI F35 RUBANO I SOLDI A SCUOLE E OSPEDALI. NON VOGLIAMO ELEMOSINE DA 80 EURO, VOGLIAMO LAVORO. IL NON ELETTO, OVVEROSSIA IL BOYSCOUT DI LICIO GELLI DEVE CAPIRE CHE IN ITALIA C'È UN GRANDE NEMICO, UN NEMICO INTERNO CHE SI CHIAMA DISOCCUPAZIONE, CORRUZIONE, VOTO DI SCAMBIO, MAFIA, CAMORRA, 'NDRANGHETA. LA NOSTRA È UNA GUERRA INTERNA, IL NEMICO È DENTRO DI NOI, FORSE SIAMO NOI’’ 3. “GLI UNICI CANNONI CHE AMMETTO SONO QUELLI CHE DOVREBBE FUMARSI GIOVANARDI” 4. ‘’PAGHERÒ LE CONSEGUENZE DI TUTTO CIÒ MA NON ME NE FREGA NULLA. QUESTI RAGAZZI HANNO BISOGNO DI SENTIRE QUALCUNO CHE DICA CERTE COSE. I MEZZI DI DISTRAZIONE DI MASSA SONO COMPATTI SULLA PROPAGANDA. CI VUOLE UNA VOCE FUORI DAL CORO’’

VIDEO PELU ANTI RENZI - http://www.youtube.com/watch?v=EarMw8Clzlw

Il Messaggero.it

Contro Renzi, contro le toghe rosse che hanno condannato Berlusconi ai servizi sociali, contro la disoccupazione. Piero Pelù è scatenato durante la sua performance sul palco del Primo Maggio a Roma. «Gli F35 rubano i soldi a scuole e ospedali. Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro», ha attaccato il rocker fiorentino. «Il non eletto, ovverossia il boyscout di Licio Gelli - ha continuato Pelù - deve capire che in Italia c'è un grande nemico, un nemico interno che si chiama disoccupazione, corruzione, voto di scambio, mafia, camorra, 'ndrangheta. La nostra è una guerra interna, il nemico è dentro di noi, forse siamo noi». Pelù si scaglia anche contro la guerra «gli unici cannoni che ammetto sono quelli che dovrebbe fumarsi Carlo Giovanardi».

«Pagherò le conseguenze di quello che ho detto ma non me ne frega nulla. Questi ragazzi hanno bisogno di sentire qualcuno che dica certe cose. Ormai i mezzi di distrazione di massa sono compatti sulla propaganda. Ci vuole una voce fuori dal coro», ha poi detto Piero Pelù subito dopo la sua esibizione sul palco del Primo maggio a Roma durante la quale ha attaccato Renzi, Berlusconi, Marcello Dell'Utri, le toghe rosse. «Stasera non ho detto nulla, ero posseduto dal ribelle che è dentro di me - ha ironizzato il rocker fiorentino - e comunque la cartina di tornasole è mia madre: mi ha chiamato e mi ha confermato "hai detto tutto bene"».

 

Piero PeluRENZI E CARLO CONTI LICIO GELLI

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