REALITY TRAGEDY, TRA PODIO E DEPRESSIONE - TUTTI I GRANDI (EX) CAMPIONI CERCANO UNA SECONDA VITA IN TV: NON È NARCISISMO. È CHE I CAMPIONI NON SANNO DISINTOSSICARSI DA SE STESSI

Emanuela Audisio per “la Repubblica”

 

isola dei famosi francese  vittimeisola dei famosi francese vittime

Avevano gareggiato e vinto molto. Avevano anche già fatto i conti con le loro debolezze e fragilità. Le cicatrici c’erano. Florence era scampata ad un coma, per un incidente stradale quasi mortale a 17 anni, quattro stagioni fa a Cap Corse era caduta in mare e rischiato l’ipotermia, Camille in piscina lavorava così duro che alla sera le braccia non riusciva ad alzarle, nemmeno per accarezzare il gatto.

 

Alexis aveva appena perso la sorella Celine, 21 anni, anche lei pugile, in un incidente d’auto, e combatteva contro la depressione per rientrare sul ring. Non erano gente normale, che fai fuori con una sberla, ma tre campioni. Non attraversi da sola l’Atlantico se dentro non hai un ferro da afferrare nella burrasca, non prendi cazzotti in faccia, se non credi che quel dolore un giorno ti sarà utile, non passi l’infanzia a guardare una riga nera sul fondo, scambiandola per l’orizzonte, se non hai consuetudine con la privazione.

isola dei famosi francese 1isola dei famosi francese 1

Eppure erano tutti là in Argentina a farsi ancora sedurre dai propri limiti e dall’avventura.

 

La velista pioniera e mamma, la nuotatrice fidanzata, senza più piscina, il pugile che voleva tornare a soffrire sul ring perché il ko era il suo unico lessico familiare. Pensi: il deserto, la fama, la sete, i fiumi da attraversare, vanno bene per gli impiegati, per le attrici, per chi nella vita quotidiana non rischia mai. Ma uno sportivo che si è drogato con tutta l’adrenalina del mondo che bisogno ha di flirtare ancora con il pericolo? Per la Francia è una piccola Superga dello sport.

 

vip isola dei famosi francesevip isola dei famosi francese

Qualcuno si è salvato per caso: Laure Manaudou doveva essere al posto di Camille Muffat, Alain Bernard, altro nuotatore, è sceso poco prima che l’elicottero si alzasse. «Peso 90 kg e sono alto 1.96. Ero troppo pesante e mi hanno fatto scendere». Non si tratta di un’eccezione francese. È un format mondiale. Tutti i grandi (ex) campioni vanno ai reality: in America, in Italia, in Australia. Anche se si sono molto realizzati e d’incompiuto nella loro carriera resta poco. Spesso è strapiena anche la loro vita.

 

Florence Arthaud aveva 57 anni, una figlia Marie, una guida in stato d’ebbrezza, una voce resa roca da ogni tipo di sigarette, una tendenza a bere di tutto (non l’acqua), una navigazione autonoma che l’aveva resa unica nel mondo e che lei non abbelliva: «Il mare è duro, non è facile per le donne, le onde che ti stendono non guardano il sesso, ma gli sponsor sì e preferiscono gli uomini». Non è narcisismo, avidità, superficialità. Sembrare più che apparire. È che i campioni spesso non sanno disintossicarsi da se stessi, non riescono a trovare un altro specchio.

 

laure manadou e federica pellegrinilaure manadou e federica pellegrini

È stato un incidente, potevano morire anche in autostrada, ma sono caduti tutti insieme su quella che credevano la nuova collina dell’onore. Sfidarsi a chi resiste di più, condividere sullo schermo quelle qualità che ti hanno reso mito e magari passare del tempo con un tuo eroe. L’ego è spesso così grande, ipertrofico, troppo allegro, che credi sarà una passeggiata, una vacanza nel deserto, o al massimo un divertente inciampare. Se ti sei già mostrato in gara sotto gli occhi di tutti, se ti hanno visto piangere, ridere, sanguinare, andare alla deriva, pensi che non c’è più molto da svelare, la vergogna l’hai già persa, e almeno stavolta porti qualche soldo a casa.

 

Troppo stress, ti dicono i campioni che si ritirano. Ma poi ricercano la dose. Per un po’ si sentono liberi, segue l’affanno. Il corpo non assimila più come prima. La mente si chiede: dov’è la fatica, lo stordimento, l’estasi? A 25, 28, 57 anni. Ognuno dà la sue risposte: un vigneto in Chianti, una nuova famiglia, un passaggio in elicottero e in tv.

 

d'urso schillaci e consorted'urso schillaci e consorte

Nessuno è meglio di un altro, ai reality vanno tutti: Sensini, Russo, Chiappucci, Oliva, Pacquiao, Cacciatori, Montano, Schillaci, Comaneci, Maddaloni, Cabrini, Tacconi, Tagliarol, Thorpe. Ricercano se stessi, le vecchie emozioni, io Jane, tu Tarzan, o solo nuove esperienze, visto che non hanno più un podio dove salire o scendere.

 

Camille, la rivale vincente di Federica Pellegrini, aveva appena detto: «Ho lasciato il nuoto perché le cose che prima erano normali ora non lo sono più». L’acqua ormai la faceva annegare, dopo tredici anni di testa bassa e bracciate, voleva alzare la testa, guardare finalmente un cielo. Un altro panorama, per cui valesse la pena vivere e sorridere. Le sue ultime parole «Ho voglia di essere felice».

CLEMENTE RUSSO E MOGLIE CLEMENTE RUSSO E MOGLIE ricky martin e ian thorpe 3ricky martin e ian thorpe 3Clemente Russo Boxing Italy Clemente Russo Boxing Italy

 

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