alfano netrebko puccini

E LUCEVAN LE STELLE – PANZA: NESSUNA TOSCA HA RISCOSSO IL SUCCESSO DELLA “PRIMA” DI IERI SERA ALLA SCALA-CONFALONIERI: “UNA REGIA ZEFFIRELLIANA CHE FA UN PO’ GIRARE LA TESTA” -  PER DAGO “C'E’ INVECE UN PO' DI FELLINI, UNA ROMA BAROCCA”. E PATTI SMITH… – I LOOK: IL RITORNO DI ALFANO, IL SINDACO SALA E I 20 ANNI DELLO SMOKING CONFEZIONATO DA UN SARTO NAPOLETANO: “E MI VA ANCORA BENE” - PHILIPPE DAVERIO: “HO VISTO MENO BOMBONIERE DEL SOLITO E UN TENTATIVO DI RITORNO ALLA SOBRIETÀ” - VIDEO

Pierluigi Panza per il ''Corriere della Sera''

tosca prima della scala

 

È stata la sesta opera più rappresentata al mondo nel 2019, con 134 allestimenti, ma nessuna Tosca ha riscosso il successo della «prima» di ieri sera alla Scala, che ha scaldato i cuori nel foyer riportandoli alle emozioni dell' epoca di Paolo Grassi, al quale era dedicata la serata.

 

Tosca «zeffirelliana», «kolossal», «eccessiva» per alcuni, «cinematografica» per altri perché, come dice Davide Livermore, «Puccini è stato il primo regista cinematografico della lirica. Purtroppo - lancia l' allarme il regista - da 25 anni si tagliano i fondi alla cultura. Senza cultura si perdono memoria e identità».

 

tosca prima della scala 99

Non è un caso che tra il pubblico siano assenti soprattutto scrittori, artisti e architetti mentre pullulano politici, banchieri e imprenditori. Ma per i politici sono proprio serate come queste che conferiscono identità: «Ogni anno migliaia di persone guardano alla Scala, mangiano italiano e vogliono venire qui. Quest' opera ci deve far sentire più orgogliosi di noi stessi», afferma il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini. E per la senatrice Liliana Segre (che con Mario Monti si è intrattenuta con il presidente Mattarella «entusiasta» dell' opera, con la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e con la ministra dell' Interno Luciana Lamorgese), «la musica, il teatro e quest' opera aiutano in tutto. Conoscere, come dice Primo Levi, è necessario».

 

tosca prima della scala 8

Anche per il sindaco di Milano, Giuseppe Sala « Tosca è un' opera che aiuta la Scala a farsi vedere per il mondo».

 

alfano

In questa Tosca molto televisiva, Fedele Confalonieri ci vede una regia «quasi zeffirelliana, molto piena, che fa un po' girare la testa». Anche per Carla Fracci «c' è troppo movimento», «ottima e abbondante» è per il critico Philippe Daverio. Per Roberto D' Agostino «c' è, invece, un po' di Fellini, una Roma barocca». «Un po' di barocco fa colore» per la soprintendente della Lombardia, Antonella Ranaldi, che trova «la scenografia appropriatissima». Piace al regista Marco Balich e all' ex ministro Mario Resca. «C' è del nuovo senza turbare il passato», secondo Corrado Passera. Non poca violenza ci vede la presidente dell' Accademia di Brera Livia Pomodoro, «ma va bene che sia cinematografica, perché Puccini ha reso in musica la drammatica situazione dell' Italia di allora».

tosca prima della scala 6

 

Per Patti Smith (con la figlia) «il personaggio di Tosca affascina perché è una donna forte, decisa. Ma il #MeToo non c' entra, è solo arte». Sulla stessa linea Maria Elena Boschi: «Tosca è una donna di grande passione che è riuscita a rivendicare indipendenza e autonomia nel nome dell' amore». Per la presidente del Museo egizio e consigliere Fifa, Evelina Christillin, «un' opera così ci aiuta a rivendicare, anche nello sport, la parità di diritti».

dago 9

 

In sala ci sono l' étoile Svetlana Zacharova e i sovrintendenti, Thomas Angyan del Musikverain, Michael Haefliger di Lucerna e Dominique Meyer, che domani alla Staatsoper di Vienna ha la sua ultima prima mondiale; sarà alla Scala a marzo. Questa Tosca gli piace, specie orchestra e cantanti: «Noi abbiamo fatto 600 aperture di Tosca con le scene di Margherita Wallmann del 1958». Non c' era Yusif Eyvazov, marito della Netrebko, perché domani debutta al Metropolitan nella Dama di Picche . Approvazione, ma non univoca, dal loggione.

 

«Splendida direzione su uno spettacolo integralmente costruito su una coerente visione dell' opera», dice Marco Vizzardelli. Per altri il migliore è Meli mentre la Netrebko è più adatta alla Valchiria - ma è stata applaudita un minuto in sala dopo «Vissi d' arte» - e lo spettacolo è «zeffirelliano» (non in senso elogiativo).

tosca prima della scala 9

Alexander Pereira, entusiasta, non si poteva congedare in modo migliore dalla Scala.

 

PATTI SMITH E MARRACASH 

Annachiara Sacchi per il Corriere della Sera

 

Le sete, i velluti, qualche ricamo, le paillettes. In nero, al massimo in blu. In lungo, ma senza strascichi. O con una camicia bianca preziosa, come quella della senatrice Liliana Segre. I gioielli di famiglia, il visone della mamma, le scollature accennate. È una «prima» elegante quella di Tosca.

 

tosca prima della scala 18

Sobria, ma non minimal. Ricercata, (quasi) mai esagerata. Con un foyer perfettamente diviso in due. Da una parte le istituzioni (dal presidente Sergio Mattarella al sindaco Beppe Sala) e la Milano di stretta osservanza ambrosiana (i Marchetti, i Rimini, i Monti, gli Artom...). Dall' altra i nomi famosi, ma quest' anno con un tocco più glamour e più artistico. Attori, cantanti. E c' è pure una rockstar: Patti Smith. Giovani, belli, talentuosi.

 

Ecco Elodie e il rapper Marracash, per nulla intimoriti, semmai «incuriositi» dal Piermarini. Li ha vestiti Etro, marchio scelto anche da Vittoria Puccini, in blu notte (e in blu è Daniela De Souza, moglie del sovrintendente uscente Alexander Pereira). Claudio Santamaria e la compagna Francesca Barra sono invece visibilmente emozionati, tutti e due in nero Armani, e c' è da dire che quest' anno «re Giorgio» può ritenersi soddisfatto: i suoi abiti hanno vestito Chiara Bazoli, compagna del sindaco Sala, Evelina Christillin, la parlamentare di Italia Viva Maria Elena Boschi, la moglie del ministro Franceschini, Michela Di Biase.

boschi scalfarottoelodie

 

Emma Marcegaglia ha preferito un abito nero di Valentino con un motivo a papaveri rossi. In nero Valentino anche Giovanna Salza, moglie di Corrado Passera. Dark pure Claudia Buccellati (Givenchy), mentre tra le fedelissime di Lella Curiel, accompagnata ieri alla Scala dai figli Gigliola e Gaetano, si notano Laura Morino Teso, Alessandra Repini (audacemente in verde), Elsa Monti. Molti pantaloni, anche per le signore. Ma in raso.

tosca prima della scala 1dago e anna nel sottoscalanetrebko 2netrebkoBOSCHI SCALFAROTTO PRIMA DELLA SCALA

 

netrebko 1patti smith prima alla scala toscamonti pereira e consorti prima alla scala toscapatti smith prima alla scala toscatosca primina alla scalasala fontana prima alla scala toscasegre prima alla scala toscabarra santamaria prima alla scala toscanetrebko 4

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…