toto spaghetti

E’ LA SOMMA CHE FA IL TOTÒ! - IL PRINCIPE DE CURTIS ERA UN AMANTE DELLA BUONA TAVOLA, AMAVA LA PASTA E FAGIOLI E LA PIZZA MARINARA E QUANDO AVEVA VOGLIA DI CARBONARA CHIAMAVA A CASA ALDO FABRIZI E LO METTEVA AI FORNELLI - DA RAGAZZO AVEVA CONOSCIUTO LA FAME: NEI PRIMI ANNI DI CARRIERA PASSAVA INTERE GIORNATE A DIGIUNO FORZATO. UNA MATTINA ERA CON EDUARDO DE FILIPPO, CHE NON SE LA PASSAVA MEGLIO, QUANDO VIDERO UN PICCIONE CHE SVOLAZZAVA...

Estratto dell’articolo di Marino Niola per “la Repubblica”

 

ELENA ANTICOLI DE CURTIS - A NAPOLI CON TOTO

Alla Sanità, dove Napoli è due volte Napoli, c' è una statua di Totò con un ciuffo di spaghetti in mano. Proprio come in Miseria e nobiltà, dove il principe della risata si riempie di vermicelli la bocca e anche le tasche, in previsione della fame futura.

 

«Quella scena è la chiave di lettura della filosofia di Totò», dice Elena Anticoli de Curtis, nipote del grande comico […] Al quale dedica un bel libro, scritto a quattro mani con Loretta Cavaricci, intitolato A Napoli con Totò. Dalla Sanità alla luna, edito da Giulio Perrone. […]

 

Totò amava molto mangiare?

«Adorava il buon cibo, ma detestava abbuffarsi. Gli piacevano […] la parmigiana di melanzane e il ragù […]».

 

Qual era il suo piatto preferito?

«Pasta e fagioli […]».

 

PARLARE CON I GESTI - TOTO E ALDO FABRIZI

È vero che mangiar male lo metteva di cattivo umore?

« Assolutamente sì. Pensi che una volta dovette fermarsi a Barcellona a lungo, per girare Totò d'Arabia. All' inizio lui e la nonna stavano in albergo. Ma dopo un po' non ne poté più della cucina catalana e affittò un appartamento per potersi fare da mangiare » .

 

[…] La maggior parte della sua vita l'ha trascorsa a Roma. Gli piaceva la cucina capitolina?

«Altroché […] quando gli veniva voglia di una grande carbonara o di un'amatriciana seria, chiamava in soccorso Aldo Fabrizi - erano grandi amici - che arrivava col suo corpaccione e si metteva ai fornelli. […]».

 

anna campori toto

[…] «Non ha mai dimenticato la sua origine. E la nostalgia lo prendeva improvvisa […] Svegliava l'autista in piena notte e si faceva portare a Napoli. […] passeggiava per Mergellina fino all'alba».

 

E dove andava a mangiare?

«Spesso alla Bersagliera, uno dei ristoranti storici del Borgo Marinari, sotto il Castel dell'Ovo […] Aveva un' autentica passione per la pizza. Andava da Michele a Forcella […]».

 

Qual era la sua preferita?

«Rigorosamente marinara. […] per le persone nate prima della guerra la pizza per antonomasia è sempre stata quella. […]

 

TOTO'

Eppure aveva conosciuto la fame

 «[…]Nei primi anni di carriera passava intere giornate a digiuno forzato. Una mattina era con Eduardo De Filippo, che non se la passava meglio, quando videro un piccione che svolazzava. Si guardarono negli occhi e senza dirsi una parola piombarono sul pennuto. La sera se lo cucinarono a puntino».

 

[…]in "Miseria e nobiltà" […] la scena degli spaghetti è la chiave della filosofia di Totò. In che senso?

TOTO'

« Nel senso che nasce dal suo vissuto più intimo, dal ricordo della fame patita, che lui trasfigura e rende universale. Quando prende gli spaghetti con le mani e si mette a ballare la tarantella, trasforma Felice Sciosciammocca e i suoi affamati coinquilini, in una metafora della condizione umana quando è " in ballo". Era talmente preso dall' improvvisazione che, insieme ai vermicelli, si ficcò in tasca anche il fornelletto, che era stato messo nella zuppiera per simulare il fumo della pasta » .

TOTO MISERIA E NOBILTA

[…]

TOTO MISERIA E NOBILTA

 

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