
PUNK IS NOT DEAD! – SU SKY ARTE DA DOMANI LO SPECIALE PRODOTTO DA IGGY POP SUL ROCK CHE HA CAMBIATO GLI ANNI '70 (E LA STORIA DELLA MUSICA) – DAI SEX PISTOLS ALLA SCENA NEWYORKESE DEL CBGB, L’ATTO D’AMORE DI IGGY PER IL “SUO” GENERE, CON LA TESTIMONIANZA DI JOHN LYDON (JOHNNY ROTTEN): “COME PUÒ ESSERE MORTO IL PUNK, SE SONO ANCORA QUA?" – VIDEO
Claudia Sarli per “il Messaggero”
Il punk è morto, viva il punk. La prima delle quattro puntate prodotte da Iggy Pop sul suono che ha cambiato gli anni Settanta, in onda su Sky Arte da domani (ore 21.15), si apre proprio col dibattito sulla sua esistenza in vita. «Come può essere morto se io sono qua?» si domanda un sempre più pingue John Lydon, passato dal microfono epocale dei Sex Pistols a quello dei Public Image Limited, alludendo agli strascichi lasciati dall' epopea. Il punk rimarrà perché «da qualche parte ci sarà sempre un ragazzino che grida: vaffa» riflette Leg McNeil, cofondatore con John Holmstrom e Ged Dunn della rivista a fumetti da cui il movimento attinse il nome.
ATTO D' AMORE
sex pistols 6
ringo starr e john varvatos
Anche se tutti al tempo odiavano sentirsi definire musicisti punk perché «il loro era solo rock' n'roll» come spiega un plotone d' intervistati che va da Sylvain Sylvain dei New York Dolls a Marky Ramone dei Ramones, da Wayne Kramer dei MC5 a Jello Biafra dei Dead Kennedys, a Debbie Harry e Chris Stein dei Blondie. Diretta da Jesse James Miller e prodotta da Derik Murray, oltre alla produzione esecutiva dell' Iguana del rock, la serie in onda su Sky vede pure quella di un suo vecchio amico, lo stilista John Varvatos, appassionato di musica al punto da aver fondato una propria etichetta discografica, la John Varvatos Records.
keith moon iggy pop
dave grohl 2
«Per me esplorare e rivivere la storia del punk è stato un vero e proprio atto d' amore» assicura Varvatos. «La capacità del punk di trascendere generazioni nella sua cultura, musica e stile è una storia che andava raccontata». Nei 210 minuti di documentario non mancano le esperienze, i ricordi, gli appunti a margine dell' ex Nirvana (e vessillo dei Foo Fighters) Dave Grohl, del bassista dei Red Hot Chili Peppers Flea, e di quello dei Guns N' Roses Duff McKagan. Ma al centro di tutto rimane l' ex frontman degli Stooges.
«Io sono del Michigan, lì la gente quando ero giovane credeva che fossi ricco, un po' perché ero presuntuoso, un po' perché i miei genitori mi davano sempre tutto il supporto necessario a fare qualsiasi cosa io volessi, come imparare a suonare la batteria; un bel fastidio per loro, perché abitavamo in una roulotte», ricorda il settantaduenne Iggy Pop, al secolo James Newell Osterberg Jr., che in brano come Search and destroy si definiva «un ghepardo che s' aggira per strada con il cuore pieno di napalm, il figlio fuggiasco di una bomba atomica».
«Stavo lì come un forsennato a picchiare su quella batteria tutto il giorno e avevo una grossa radio Zenith. Ricordo che ascoltavo sempre You really got me dei Kinks nel mio lettino, tenevo le coperte tirate sopra la testa, nonostante fosse ora di dormire, e dovevo sorbirmi tutte quante le altre 39 canzoni della top 40, che facevano sempre cagare, solo per riuscire a sentire quel suono.
Il pezzo iniziava con quel ruggito secco e tagliente della chitarra e la voce e la voce non era affatto pulita o mascolina Quello era il suono della vita durante l' era industriale. Lontano dal blues, lontano dal solito Perry Como. E lontano da mamma e papà. Un suono tosto, tanto da farti sentire un mostro. Però, riflettendo sul vero motivo per cui io sia arrivato al punk, e sia diventato chi sono oggi, direi che in buona parte il merito è degli MC5 e del loro manager John Sinclair. Loro erano su un altro livello. Mi colpirono moltissimo».
CROCEVIA
La serie mostra l' incidenza avuta sul fenomeno da alcuni crocevia della nightlife newyorkese quali il Club 82, il Mothers, il Max' s Kansas City, il CBGB, ma anche personaggi della scena musicale di quei tempi come Danny Fields, boss dell' Elektra Records, dello stesso Legs McNeil, focalizzando il contesto storico, artistico, creativo degli anni Settanta, oltre ai conflittuali rapporti dell' universo punk con l' industria discografica e la loro ricaduta sulle generazioni a venire. Per John Lydon (o Johnny Rotten che dir si voglia) il punk vivrà. «Ho imparato che essere sinceri è il segreto di una vita serena e se il resto del mondo riesce a capire che magari un tuo punto di vista ti rende migliore, non peggiore, allora l' universo non è del tutto spacciato».
robert mapplethorpe iggy pop
IGGY POP
ramones 4
ramones 5
the sex pistols
the kinks groupies jpeg
sex pistols 3
sex pistols 2
sex pistols 4
sex pistols 5
iggy pop
iggy and the stooges
bowwie con iggy pop e lou reed
groupie e iggy pop
iggy pop al bimbo
iggy pop modello nudo
iggy pop
mister iguana rock in concerto
david bowie e iggy pop a berlino ovest
iggy pop
iggy e david