1- A CHE PUNTO È LA TRAGICOMMEDIA ITALICA? SIAMO AL PUNTO DI NON RITORNO: CHE SE RE GIORGIO BANALITANO FACESSE UN REGIO DECRETO CHE SOSPENDE LE ELEZIONI FINO AL RAGGIUNGIMENTO DI UNO SPREAD DI 100 PUNTI TRA BTP DE’ NOANTRI E BUND TEDESCHI NESSUNO, A PARTE GRILLO, SCENDEREBBE IN PIAZZA AL GRIDO DI “VOGLIAMO VOTARE!” 2- DEL RESTO, SE VOTARE SERVISSE DAVVERO A CAMBIARE LE COSE, SAREBBE ILLEGALE 3- MA VIVIAMO TEMPI MESCHINI E IMBELLI, URNE CINERARIE E MUMMIE VIVENTI, E QUINDI VAI CON LA “MORAL SUASION” E LE VELINE DI REGIME. L’IMPORTANTE È CHE NON CI SIANO SPARGIMENTI DI SANGUE ALL’ORA DELL’APERITIVO, COME CANTAVA FABRIZIO DE ANDRÈ

a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS

1- URNE CINERARIE E MUMMIE VIVENTI...
A che punto è la tragicommedia italica? Siamo al punto che se Re Giorgio Banalitano facesse un regio decreto che sospende le elezioni fino al raggiungimento di uno spread di 100 punti tra Btp e Bund nessuno scenderebbe in piazza al grido di "Vogliamo votare!". Del resto, se votare servisse davvero a cambiare le cose, sarebbe illegale. Ma viviamo tempi meschini e imbelli, e quindi vai con la "moral suasion" e le veline di regime. L'importante è che non ci siano spargimenti di sangue all'ora dell'aperitivo, come diceva De Andrè.

In prima linea il Corriere delle banche: "Napolitano: ‘Al voto con nuove regole'. Il capo dello Stato blinda Monti: legislatura a scadenza naturale. Contatti con Letta e Casini". L'unica roba degna di nota è che Marzio Breda, dall'Isola dei Quirinalisti, si permette di definire Berlusconi un "aspirante incendiario" sul giornale di Lorsignori (p. 5 e non P5, la prossima di Woodcock).

Sulla Stampa dei Lingotti in fuga, titolo in prima che piacerà ai pm: "Napolitano blinda Monti". Poi, la riesumazione della Crostatina Vivente: "Il Capo dello Stato vede Letta, paciere dopo Villa Germetto" (p. 7). Il Messaggero di Calta-Papà sceglie un titolone avvincente per la sua prima pagina: "Il richiamo di Napolitano". Ormai anche i cani da compagnia sanno riconoscere un richiamo.

Poi passa Casavola Francesco Paolo, l'Emerito Casavola, e trucca i concetti: "L'intenzione degli astensionisti è quella di avere una voce sovrastante ogni altra: noi siamo la maggioranza e non vi abbiamo voluto. L'effetto è che si tratta di un'abdicazione di massa alla cittadinanza" (Messaggero, p.1).

Un ex presidente della Consulta che confonde la delega elettorale con i diritti di cittadinanza? Da quando in qua i diritti di cittadinanza si identificano con l'esercizio di quelli elettorali? Per altro, se a chi non vota tolgono la "carta d'identità" potremmo pure essere d'accordo. Solo che poi come li controllano? Con chierici e azzeccagarbugli di questa tacca, fanno davvero poca strada.

2- ANGELINO, ANGELINO, MA TU GUARDA CHE CASINO...
Tempi grami per l'ex segretario del Banana, tenutario di un partito allo sbando perfino in Sicilia. Vale da sola l'acquisto del Cetriolo Quotidiano l'intervista di Beatrice Borromeo a Marcello Dell'Utri, il bibliofilo palermitano con residenza a Santo Domingo (dove non ti estradano neppure per mafia).

L'organizzatore della prima Forza Italia indica al Banana i colpevoli del tracollo siculo: sono Al Fano e Skifani, "che hanno voluto la divisione tra Miccichè e Musumeci e hanno fatto una bella cavolata". Segue uno scambio tra finti tonti. Borromeo: "Si è astenuta anche la mafia?". Dell'Utri: "Ah ah. Lo chiede a me, eh? Da capo della mafia dovrei risponderle, ma siccome non lo sono...".

B: "Da osservatore privilegiato?". D: "Che ne so. Io non ci credo poi a tutte queste cose". B: "Non crede alla mafia?". D: "No, non credo che la mafia si astenga. Quando vince Orlando la mafia non c'entra, quando vincono gli altri c'entra. Dove vanno ‘sti voti della mafia? Chi l'ha mai capito!".

3- SUL CALABRO-ASSESSORE, IL CELESTE SENTIVA LE VOCI...
Scoop di Luigi Ferrarella sul Corriere: "Formigoni e i sospetti sull'assessore. Sentito come teste da Boccassini per l'inchiesta su Zambetti e ‘ndrangheta" (p.1). Interrogato "in gran segreto" (appunto) due giorni fa in una caserma, Forminchioni ha dovuto spiegare come mai già nel 2010, in occasione di un rimpasto di giunta, non avrebbe voluto riconfermare Zambetti. Aveva sentito "strane voci". Di sicuro non erano quelle di don Giussani e Wojtyla. Del resto, anche qui ha ragione Dellutrone: ma dove vanno i voti della mafia? Chi l'ha mai capito?

4- WOODCOCK-MANIA...
Bono e Guarguaglini, i due capoccioni di Fincantieri e Finmeccanica all'epoca della presunta tangentona (tentata) dell'11% sulle fregate indiane, hanno smentito a verbale le accuse di Lorenzo Borgogni. Lo stesso ha fatto Paolo Pozzessere, nonostante sia in carcere da una settimana, ma con le carte in uscita da Napoli il divertimento è sempre assicurato.

Repubblica: "Scajola disse: ‘l'affare in Brasile lo sistemo io'. Finmeccanica, spunta la telefonata Berlusconi-Ponzellini: "Trova l'accordo con Panama" (p. 21). Sulla Stampa, eroico sforzo di Ruotolo: "Dietro le commesse in Brasile intuii tangenti per i politici'. L'ad di Fincantieri Bono: Scajola mi chiamò e mandò un suo uomo" (p. 18). Sul Corriere: "Inchiesta Finmeccanica, le pressioni del Cavaliere per gli appalti all'estero" (p. 27).

Fuori dal coro il Giornale: "Guarguaglini: ‘Niente tangenti a Scajola. Finmeccanica ha agito correttamente'. L'ex ad della holding della Difesa smentisce la ricostruzione del suo braccio destro Borgogni: non ho mai parlato di percentuali illecite sull'appalto di navi in Brasile" (p. 13).

5- EVASORI (E NON) SPIATI IN BANCA...
Su Mf, avviso ai navigati: "L'arma finale anti-evasione di Befera, le black list dai conti correnti. Col disco verde della Privacy diventerà operativa la novità dell'archivio dei conti correnti del fisco. Grazie ai dati che verranno forniti da 13 mila operatori finanziari gli 007 di Befera potranno subito mettere a punto elenchi di possibili evasori" (p. 9). Ma che, avete ancora i soldi in Italia? Ma allora ve lo meritate, il Befera.

6- SILENZIO, PARLA IL SOR-GENIETTO!...
Rodolfo De Benedetti non fa lo svizzero e si fa intervistare dal suo giornale: "Io, mio padre e il futuro della Cir. Sarà rinnovamento nella continuità" (Repubblica, p. 25). Dario Cresto Dina si sacrifica per i colleghi e chiede al padroncino che cosa risponde allo sciopero di sabato scorso dei suoi giornalisti.

Ecco la risposta: "Non è mio compito entrare nel merito di una questione che riguarda la gestione dell'azienda e il rapporto con i rappresentanti delle redazioni. L'Espresso è un'azienda che lavora sempre per la sua sostenibilità futura, nell'interesse degli azionisti e dei dipendenti": Glielo ricorda così, che sono "dipendenti". E fa bene, perché ai giornalisti piace essere contemporaneamente "professionisti" e "dipendenti".

Per il resto, autocelebrazione deamicisiana della famiglia De Benedetti, dalla quale apprendiamo che le tre figlie di Rodolfo si chiamano Neige, Alix e Mita. Nell'ansia di somigliare agli Agnelli, la terza bambina l'hanno chiamata come una fotocopiatrice.

7- LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE (MA NON DAI SOLDI)...
E a proposito di "professionisti e dipendenti", ecco l'illuminante pezzo di Teodoro Chiarelli su Illustrato Fiat: "Fiat, al via gli investimenti. ‘Dalla crisi si esce lottando'. Marchionne: in Italia rilanciamo puntando sulle vetture di alta gamma" (Stampa, p. 22). Al Messaggero non capiscono e titolano in prima: "Fiat non chiude gli impianti. ‘Ma altri due anni difficili". Altri due anni aspettando "nuovi modelli" e nuovi investimenti?

Per liberarvi di noi, ma anche no: colinward@autistici.org

 

Monti Napolitanonapolitano monti stretta di manoFABRIZIO DE ANDRE FABRIZIO DE ANDRE E PAOLO VILLAGGIO berlusca papaygi13 franc casavolaMARCELLO DELLUTRI Senatore Marcello DellUtriANGELINO ALFANO DURANTE UN COMIZIORENATO SCHIFANI

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!