1. NESSUNO TOCCHI I 630MILA EURO DI FLORIS: PUR DI EVITARE IL TAGLIO DEL 10-20% IMPOSTO PER TUTTI I RINNOVI, GIOVANNINO PROVA AD ALLUNGARE “BALLARÒ” FINO A MEZZANOTTE 2. SVELATO IL GIOCO AL RIALZO DI BEPPE CASCHETTO, AGENTE DI FLORIS: MEDIASET FA SAPERE CHE NON C’È STATO NESSUN CONTATTO PER SOFFIARLO ALLA RAI. A COLOGNO I SOLDI A DISPOSIZIONE SONO ANCORA MENO, E GLI BASTA TELESE COME CONDUTTORE ANTI-RENZI 3. VESPA TIENE FLORIS LONTANO DA RAI1, E NE' IL SUO DIRETTORE VIANELLO NE' GUBITOSI HANNO MANIFESTATO INTERESSE PER LA SUA PROPOSTA DI "PILLOLE" QUOTIDIANE 4. INTANTO ARRIVA UN’ALTRA ROGNA PER LA RAI: OLTRE AI 150 MLN TOLTI DA RENZI, NE MANCANO ALTRI 50: 30 IN MAGGIORI ENTRATE PUBBLICITARIE PREVISTE DA GUBITOSI (MAI ARRIVATE) E 20 DAL MANCATO AGGIORNAMENTO DEL CANONE: ALTRI TAGLI PER TUTTI 5. SIPARIETTO ANSALDI-TODINI IN COMMISSIONE DI VIGILANZA, CON LA CONSIGLIERA CHE SI LANCIA IN UN'ACCORATA DIFESA DELLA SUA DOPPIA POLTRONA (CON DOPPIO STIPENDIO)

1. VIALE MAZZINI TAGLIA I CONTRATTI DELLE STAR. PER FLORIS C’È L’IPOTESI DI ALLUNGAMENTO

Marco Molendini per “Il Messaggero

floris a palazzo chigi da renzi floris a palazzo chigi da renzi

Non ci sono solo i 150 milioni tagliati dal governo, nella seconda parte dell'anno la Rai dovrà fare anche altri risparmi. Rispetto alle previsioni ci sono 50 milioni che mancano all'appello: il budget 2014 aveva in bilancio un più 4 per cento di entrate pubblicitarie che non ci sono, pari a 30 milioni.

E invece, ben che vada, gli incassi resteranno al palo. Poi ci sono 20 milioni in meno dal mancato aumento del canone. Risultato: forbici per tutti. Metà di quei 50 milioni sarà recuperato dai risparmi (fino al 4 per cento) su diritti sportivi e cinematografici e sulle fiction (annoso tallone d'Achille, quanto a costi). Il resto verrebbe dai tagli alle reti, a cominciare da Rai 1 (che perderà 10 milioni) e da un maggior ricorso alle repliche.

matteo renzi a ballaro da floris matteo renzi a ballaro da floris

Ma un risparmio arriverà anche dai rinnovi di contratti importanti (Rai 1, tra l'altro, ha in palinsesto per l'inverno lo special Benigni sui 10 comandamenti). Quattro i nomi sul tavolo: Carlo Conti (che ha sulle spalle anche Sanremo), Bruno Vespa, Antonella Clerici. Mentre per Rai 3 ci sarà da affrontare il caso Giovanni Floris.

 Il conduttore di Ballarò, reduce dalle frecciate del premier Renzi (l'altra sera ha avuto qualche tensione con Simona Bonafè) da alcune sirene viene dato in bilico tra viale Mazzini e Mediaset. Su Canale 5 però c'è Matrix con Telese e la stasi pubblicitaria spinge il polo privato sulla linea dei risparmi (e da Cologno partono frecciate alle lamentale Rai sui tagli imposti: «Noi negli ultimi tre anni abbiamo ridotto costi per 617 milioni e non contiamo sul milione e 700 mila euro di canone», fanno notare).

SCAZZO RENZI FLORIS SCAZZO RENZI FLORIS

Dunque, è difficile che l'azienda (che, peraltro, nega contatti col conduttore Rai) si imbarchi in contratti esosi, tanto più che di questi tempi è impegnata su due fronti onerosi: le offerte per i nuovi pacchetti calcio e la scelta se entrare con forza nella pay tv spagnola. Contemporaneamente Rai 3, nella prima riunione di palinsesto del cda, oggi a viale Mazzini, proporrà un allungamento di Ballarò fino a mezzanotte (come chiesto dal conduttore). Un rilancio che, tra l'altro, creerà il problema di sovrapposizione con Porta a porta (che inizia alle 23,30).

Luigi Gubitosi Elisa Isoardi Mario Calabresi Luigi Gubitosi Elisa Isoardi Mario Calabresi

Quanto a Vespa, la formula di rinnovo proposta prevede tre puntate fisse a settimana più un'altra ballerina con una riduzione rispetto al passato di 20 serate. Il compenso sarà ridotto di conseguenza. Non solo: Vespa, come Floris (se firmerà) e come Conti e la Clerici riceverà una proposta di contratto con minimo garantito e il resto a gettone. Escamotage che permetterà di mettere a bilancio accordi di base economicamente più bassi, tagliando su quei 132 milioni che costituiscono la voce lavoro autonomo.

LUIGI GUBITOSI IN VERSIONE BLUES BROTHER ALLA FESTA DI DESIREE COLAPIETRO FOTO DA IL MESSAGGERO LUIGI GUBITOSI IN VERSIONE BLUES BROTHER ALLA FESTA DI DESIREE COLAPIETRO FOTO DA IL MESSAGGERO

La linea del risparmio riguarda del resto anche Mediaset e anche La7 che, pure, quest'anno ha finalmente rivisto la luce con un più 4,5 milioni che fanno sorridere il proprietario Urbano Cairo: «In 11 mesi - sottolinea - abbiamo recuperato 65 milioni risparmiando sugli acquisti, su compensi, spese, affitti e, unici, senza toccare il personale». E senza toccare Enrico Mentana con cui è stato firmato un nuovo triennale: una stabilità che prevede anche l'esclusiva, fa notare il proprietario di La 7, tenendo lontane le sirene che continuano a invocare il ritorno di Mentana a viale Mazzini.

 

2. FLORIS A MEDIASET? “ABBIAMO GIA’ TELESE COME CONDUTTORE ANTI RENZI”

Luca Telese Luca Telese

Scrive Paolo Bracalini su “Il Giornale”: Uno dei vip Rai che non ha fatto mistero di considerare iniquo il prelievo milionario alla Rai è Giovanni Floris, in una nervosa intervista a Renzi prima delle elezioni. Il suo contratto triennale (Floris è un collaboratore esterno della Rai) è uno di quelli in scadenza, e il rinnovo, che già andava a rilento, si è incastrato anche nella vicenda del prelievo Rai e dei probabili sconti che l'azienda chiederà ai suoi big per i nuovi contratti.

Si torna a parlare (lo scrive Il Fatto), quindi, di una possibile uscita del conduttore dalla Rai, verso Mediaset. Una pura tattica, secondo i rumors interni a Viale Mazzini, il tipico gioco al rialzo del suo agente, Beppe Caschetto, per ricontrattare il prezzo in Rai (Mediaset ha già Luca Telese come conduttore non renziano, con Floris ne avrebbe due, un po' troppi...).

BEPPE CASCHETTO PISSIBEPPE CASCHETTO PISSI

Il problema di Floris sarebbe un altro (oltre al tema dell'ingaggio). Il conduttore avrebbe incaricato il suo agente - riporta Prima Comunicazione - di trovare nuovi spazi in Rai, un trasloco su RaiUno oppure piccole pillole quotidiane sulla Terza Rete. Ma il progetto avrebbe incontrato l'opposizione del direttore di RaiTre Andrea Vianello e dal dg Gubitosi che non vuol sentire parlare di traslochi di rete per il programma di punta di RaiTre.

 

3. RAI: TARANTOLA, RIDUZIONE COMPENSI STAR A SCADENZA CONTRATTO

colombo todini pinto pilati verro rositani tarantolacolombo todini pinto pilati verro rositani tarantola

(ANSA) - "Mano a mano che i contratti vanno a scandenza procediamo a una riduzione del 10-15-20% anche in base al rendimento della persona contrattualizzata". Lo ha detto il presidente Rai, Anna Maria Tarantola, rispondendo a una domanda sui compensi delle star in Rai. "Non e' possibile intervenire sui contratti prima della scadenza - ha spiegato -, perche' questo creerebbe un problema di ricorsi. Finora la linea e' stata di ridurre i compensi alla scadenza". "Spesso si cita come modello la Bbc - ha detto ancora -, ma anche alla Bbc ci sono persone con compensi molto elevati, in alcuni casi pagano molto di piu' di quanto paghiamo noi".

anna maria tarantola e roberto fico in commissione di vigilanza raianna maria tarantola e roberto fico in commissione di vigilanza rai

 

4. SIPARIETTO TODINI-ANZALDI: LA CONSIGLIERA RAI IN VIGILANZA DIFENDE IL DOPPIO STIPENDIO

DAGO-PISSI - Un fuorionda che avrebbe fatto la gioia di “Striscia la notizia”. E’ quello cui hanno assistito ieri i componenti della commissione di vigilanza Rai, poco prima che iniziasse l’audizione della presidente di Viale Mazzini, Anna Maria Tarantola. La consigliera Luisa Todini, appena entrata nell’auletta, dopo aver salutato calorosamente il suo amico senatore e collega imprenditore Raffaele Ranucci, si è diretta tra i banchi dei commissari alla ricerca del deputato piddino Michele Anzaldi e ha dato vita ad un’accorata difesa del suo doppio incarico (e doppio stipendio).

 

MICHELE ANZALDIMICHELE ANZALDILUISA TODINI LUISA TODINI

 “Lei è il deputato che mi attacca sempre?”, ha esordito la consigliera Rai e neopresidente delle Poste. Replica dell’onorevole renziano: “Veramente ha fatto tutto lei: prima ha annunciato che si sarebbe dimessa, poi ci ha ripensato e alla fine ha detto che lascerà in autunno…”. Ma il siparietto si è concluso con un nulla di fatto, la bella Luisa per il momento ancora non molla la doppia poltrona, se ne riparla dopo l’estate…

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…