MA QUALE SCOOP! NELLA SUA AUTOBIOGRAFIA "IO E DERRICK", HORST TAPPERT SPIEGA CHIARAMENTE DI ESSERE STATO UN SOLDATO DELLA WEHRMACHT…
1. MAIL
Gentile Dago,
in merito agli articoli su Horst Tappert, alias Ispettore Derrick, umilmente, credo che questa notizia sia una non notizia: nella sua autobiografia "Io e Derrick", Horst Tappert spiega chiaramente di essere stato un soldato della Wehrmacht e di aver transitato in Russia.
Lo stesso Tappert, inoltre, nello stesso libro, afferma di aver fatto di tutto per non essere soldato e che egli partecipò (poco virilmente sembrerebbe) a sole "ritirate". Chiara e ferma, inoltre, traspare dalla medesima auto-biografia, la condanna della guerra da parte del Signor Tappert.
Inoltre, fatta salva la contestualizzazione storica e normativa, di una partecipazione di un ragazzo di 19 anni ad un conflitto bellico (aveva altre strade?), mi vorrei soffermare sulla circostanza per la quale, ritengo, sarebbe stato abbastanza stupido formalizzare il proprio passato in una biografia con la possibilità di essere smentito da altri suoi coetanei, considerato il successo televisivo.
Altresì, è inopportuna una gogna pubblica per un uomo, che deceduto non può difendersi, e per il quale lo stesso "scopritore" di questa "grande" notizia, si affretta a dire che non si conoscono i dettagli della partecipazione di Horst Tappert al conflitto bellico.
Infine, vorrei che segnalare che la presunta indignazione in Germania sul caso, sia abbastanza sospetta. Rammenterei, per puro amore della verità , che Herbert Reinecker, uno dei più famosi e prolifici scrittori tedeschi, adorato dal pubblico televisivo , nonchè autore, padre creatore e supervisore dell' Ispettore Derrick, è ben conosciuto in Germania per essere stato un ufficiale nazista.
Egli è stato redattore-capo di un libro intitolato Der Pimpf circa il sistema di formazione della gioventù hitleriana e nel corso della seconda guerra mondiale. Reinecker è stato anche corrispondente nella Propagandakompanie della Waffen SS (di fatto, corrispondente di guerra in una unità di propaganda della Waffen SS, per la quale fu mandato anche in Russia). Nel 2011, partendo da un libro su Reinecker ("Reineckerland") Hanns-Georg Rodek scrive un normalissimo articolo sul Die Welt ,uno dei più importanti quotidiani tedeschi, dall'eloquente titolo " Derrick e il suo creatore, l'ufficiale delle SS".
Michele Lombardi
2. DERRICK NELLE SS, LA ZDF BLOCCA LA SERIE TV: "HA MENTITO SUL SUO PASSATO"
Francesca Sforza per La Stampa
Aveva militato nelle Waffen-SS dispiegate sul fronte russo almeno dal 1943, quando aveva circa vent'anni. Horst Tappert, meglio noto come l'Ispettore Derrick, morto nel 2008, non aveva mai fatto parola di quegli anni durante la sua luminosa carriera di star televisiva internazionale. Come Gunter Grass, e come migliaia di altri tedeschi meno noti, aveva chiuso quell'informazione in un angolo remoto della propria coscienza, forte del fatto che gli archivi, in Germania, tendevano a rimanere sigillati.
«Se avessimo saputo di quella militanza non lo avremmo mai nominato Commissario Onorario della Polizia bavarese», dichiara oggi il ministro dell'Interno del Land, chiedendosi se esista una procedura per privarlo del titolo in modo postumo. L'emittente televisiva Zdf, produttrice di 280 episodi della serie tradotta in oltre 120 lingue, si dice «scioccata e sorpresa», e come misura punitiva, sempre postuma, decide di non trasmettere più neanche una puntata: «Non renderemo onore a uno che ha mentito sul proprio passato». Bloccate le repliche anche nel canale televisivo olandese "Max": «E' una questione di rispetto per le vittime della guerra», ha commentato il direttore del broadcasting Jan Slagter.
A scovare la notizia - diffusa il 25 aprile scorso dalla Faz - è stato il sociologo Jörg Becker durante le ricerche per la stesura di un libro dedicato a Elisabeth Noelle-Neumann, la studiosa pioniera della scienza delle comunicazioni. Insospettito da una serie di incongruenze, Becker ha fatto richiesta all'agenzia tedesca per le notifiche dei caduti della Wehrmacht (Wast) e ha trovato che Tappert, il 22 marzo 1943, operava in Russia come Granatiere nel 1° Reggimento delle Panzer SS.
Nei suoi libri di memorie, Derrick aveva detto di essere stato medico e poi di essere stato preso prigioniero alla fine della guerra. «Non è chiaro se la sua appartenenza alle SS sia stata volontaria - osserva oggi lo storico Jan Erik Schulte - né sappiamo se siano state fatte pressioni su di lui».
Sono passati molti anni, ma ciò non toglie che si possano ricordare alcune semplici verità : la Germania di quegli anni era un paese a maggioranza nazista, in cui si può discutere sulle sfumature di un'appartenenza al regime ( convinta, riluttante, collaborazionista, lacerata, devota), ma non sul fatto che la stragrande maggioranza vi appartenesse. Gli altri emigrarono o morirono.
A guerra finita, pochi hanno sentito il dovere morale di raccontare. Perché la società era irrigidita sotto il peso della sconfitta, della "rieducation" americana e dell'ignominia per essere precipitata in una barbarie senza nome. Per questo gli archivi delle procure sono rimasti a lungo sottochiave e per questo, persino oggi, si attingono informazioni se si richiedono, ma non c'è un'autorità preposta a renderle pubbliche. Colpevolmente, viene da dire.







