QUANDO CROLLANO LE CERTEZZE - S.O.S. PUBBLICITA': SECONDO NUOVI STUDI AMERICANI IL SESSO NON VENDE PIU', INFILATO NEGLI SPOT HA ZERO EFFETTO SUI CONSUMATORI, CHE ORMAI SONO DESENSIBILIZZATI, E ADDIRITTURA INDEBOLISCE IL BRAND - VIDEO
da “Warc”
VIDEO ‘SPOT CARL’S JR’ AL SUPER BOWL’
Chicago - La vecchia dottrina del ‘sesso vende’ potrebbe essere falsa, secondo una nuova ricerca accademica condotta da John Wirtz, docente di pubblicità alla Università dell’ Illinois, pubblicata su ‘International Journal of Advertising’.
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L’inclusione di un certo appeal sessuale nella pubblicità non ha indotto i partecipanti a ricordare meglio il nome del brand o a compare il prodotto. «Il sesso fa effetto zero sui partecipanti al nostro vasto studio».
Anzi, i consumatori sono più portati a considerare negativamente il marchio, se fa leva sul sesso. Le conclusioni riflettono un risultato già ottenuto dalla ricerca del 2015 condotta dalla ‘Ohio State University’, secondo cui i consumatori sono ormai così inondati da tattiche simili, da essersi semplicemente desensibilizzati.
Dicono lo stesso i dati successivi alla messa in onda dello spot ‘Carl's Jr.’ al Super Bowl, dove una modella nuda mangiava sensualmente un hamburger camminando nel mercato agricolo: il 52% dei consumatori l’ha trovata offensiva e irritante, il 32% ha dichiarato che la sua opinione sul marchio è peggiorata.