vittorio feltri fumo sigarette beppe sala alessandro sallusti

VITTORIO AFFUMICATO – QUEL TABAGISTA INCALLITO DI FELTRI AZZANNA IL SINDACO DI MILANO, BEPPE SALA, PER IL DIVIETO DI FUMO ALL’APERTO: “È RIDICOLO, SIAMO AL PROIBIZIONISMO PIÙ VECCHIO, IO PER STRADA NON FUMO, MI DÀ FASTIDIO FARLO MENTRE CAMMINO. DEVO ESSERE TRANQUILLO, SEDUTO SU UN DIVANO. MA FORSE DISOBBEDIRÒ. IL FUMO FA MALE? ANCHE LA MORTADELLA” – IL DIRETTORE EDITORIALE DEL “GIORNALE” BOCCIA SENZA APPELLO L’IPOTESI DI ALESSANDRO SALLUSTI COME CANDIDATO SINDACO: “NON MI SEMBRA ATTREZZATO. INVECE MELANIA RIZZOLI È PREPARATA, ADATTA AL RUOLO…”    

Articoli correlati

SALLUSTI CANDIDATO SINDACO DI MILANO?L'IDEA E' DI SALVINI, SUPPORTO DI MELONI MA...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell’articolo di Riccardo Bruno per il “Corriere della Sera”

 

vittorio feltri fuma una sigaretta

Direttore, ha già trovato un posto a Milano dove andare a fumare da solo all’aperto?

«È una cosa ridicola. Ma io per strada non fumo, mi dà fastidio farlo mentre cammino. Devo essere tranquillo, seduto su un divano».

 

Quindi rispetterà le regole del sindaco Sala?

«Vedrò, forse disobbedirò. Qui siamo al proibizionismo più vecchio, come quello americano di cui ridiamo ancora».

 

Chiedere a Vittorio Feltri, direttore editoriale del Giornale e fumatore accanito, allergico a tutto ciò che è ecologico così come alle giunte di sinistra, cosa ne pensa dei nuovi divieti milanesi, equivale a un invito a nozze. Perfino a una domanda scontata («Converrà che il fumo fa male?»), risponde a modo suo: «Ma chi l’ha detto? E poi se fa male sono problemi di chi lo fa».

 

VITTORIO FELTRI - ALESSANDRO SALLUSTI

La medicina dice altro.

«Anche la mortadella fa male, ma non la vietano».

 

Qui si parla di fumo passivo. Perché dobbiamo respirare le sigarette degli altri?

«Per strada io devo poter fare quello che voglio. Non capisco dove sta il problema».

 

Si potrà, ma rispettando 10 metri di distanza dagli altri.

«E allora che faccio, vado in giro con la bindella? Non mi sembra una decisione intelligente».

 

[…]

 

vittorio feltri fuma una sigaretta 3

Non crede che non sia tanto una questione di divieti, ma di cambio di cultura?

«Perché devo cambiarla? Per far piacere a Sala?».

 

L’assessora all’Ambiente di Milano è una fumatrice, anche lei ha detto che cambierà abitudini.

«A me sembra una follia. E allora facciamo la campagna perché la gente mangia la pizza che fa malissimo. E mi fa ridere che non si potrà fumare neanche nei dehors».

 

I ristoratori infatti sono preoccupati. Ma lo erano anche quando entrò in vigore la legge Sirchia, oggi apprezzata da tutti.

«Era una cosa diversa. Se un ristorante aveva un locale con un condizionatore era consentito. Io ancora adesso vado nel mio posto preferito perché ha la sala fumatori».

Sirchia faceva parte di un governo di centrodestra, non era un politico «rosso».

«La battaglia antifumo contiene un aspetto ideologico».

 

beppe sala

Lei quanto fuma?

«Più che posso».

 

Quanti pacchetti?

«Non lo so, più che posso».

 

Ha pensato alle sigarette elettroniche? Per queste non ci sono limiti.

«Non so che cosa siano».

 

A Milano nel 2027 si vota, ieri lei ha fatto il nome della sua amica Melania Rizzoli.

«È preparata, adatta al ruolo, è stata assessore regionale, ha un nome milanese, è una persona bravissima ed è un grande medico».

 

Appunto, magari da sindaca confermerebbe il divieto.

«Ma che sta dicendo, lei fuma come me».

 

vittorio feltri melania rizzoli

Invece ha bocciato come possibile candidato Alessandro Sallusti.

«Come giornalista lo stimo, ma non mi sembra attrezzato per fare il sindaco».

 

Lui come l’ha presa, non è che le ha tolto il saluto?

«Che cosa mi interessa dei saluti?».

 

Non ci tiene a tenere buoni rapporti, è il direttore del suo «Giornale»?

«Dei buoni rapporti me ne strasbatto. E poi io il Giornale l’ho diretto due volte con ben altri risultati». […]

vittorio feltri fuma una sigaretta 1ALESSANDRO SALLUSTI - VITTORIO FELTRI vittorio feltri fuma una sigaretta 2

Ultimi Dagoreport

trump musk bitcoin

DAGOREPORT - A.A.A. ATTENZIONE ALLA MONETA: RITORNA MINACCIOSA SULLA SCENA GEOPOLITICA DEL MONDO - SUCCEDE CHE QUELLO SVALVOLATO ALLA KETAMINA DI ELON MUSK, DA QUANDO HA FINANZIATO LA CORSA PRESIDENZIALE DI DONALD TRUMP, SI È MESSO IN TESTA DI TRASFORMARE LA CASA BIANCA IN CASA MUSK. E COME “PRESIDENTE VIRTUALE” DEGLI STATI UNITI, L'UOMO PIU' RICCO DEL MONDO HA IN MENTE DI SOSTITUIRE LA MONETA REALE CON UNA VIRTUALE, CON UNA LEGGE CHE PREVEDA GLI ACQUISTI DI BITCOIN PER LE RISERVE VALUTARIE DEGLI STATI UNITI - MA FATTI DUE CONTI, ALL’AMERICA FIRST DI TRUMP CONVIENE DI TENERSI STRETTO IL SACRO DOLLARO CHE, AD OGGI, RAPPRESENTA LA MONETA DI SCAMBIO DEL 60% DEL MERCATO INTERNAZIONALE -NEL 2025 TRUMP DOVRÀ VEDERSELA NON SOLO COL MUSK-ALZONE CRIPTO-DIPENDENTE: IN CAMPO È SCESO PREPOTENTE IL PIU' ANTICO NEMICO DEL “VERDONE” AMERICANO: L’ORO…

maria rosaria boccia gennaro sangiuliano giorgia meloni

IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO SANGIULIANO FIRMO' IL DECRETO DI NOMINA DI MARIA ROSARIA BOCCIA A SUA CONSULENTE – IL DOCUMENTO SBUGIARDA “GENNY DELON” (CHE AL TG1 MINIMIZZO' IN MODO VAGO “MI ERA VENUTA L’IDEA DI NOMINARLA”) E SOPRATTUTTO GIORGIA MELONI, CHE MISE LA MANO SUL FUOCO SULLA BUONA FEDE DEL MINISTRO (“HA DECISO DI NON DARE L’INCARICO DI COLLABORAZIONE. MI GARANTISCE CHE QUESTA PERSONA NON HA AVUTO ACCESSO A NESSUN DOCUMENTO RISERVATO”) – L’ITER SI BLOCCO', DANDO IL VIA ALL’INCHIESTA DI DAGOSPIA CHE PORTÒ ALLE DIMISSIONI DEL MINISTRO. MA QUESTO DOCUMENTO APRE NUOVE DOMANDE: 1) PERCHÉ, DOPO UN PRIMO STEP, LA NOMINA NON È STATA FINALIZZATA? 2) COSA È AVVENUTO TRA IL GIORNO DELLA NOMINA, E IL 26 AGOSTO, GIORNO DEL DAGO-SCOOP? 3) QUALCUNO È INTERVENUTO A BLOCCARE LA NOMINA A CONSULENTE DELLA BOCCIA? 4) CHI SI È MOBILITATO PER SILURARE L'IMPRENDITRICE? 5) DAVVERO TUTTO È AVVENUTO A COSTO ZERO PER LO STATO? 

pierferdinando casini e matteo renzi nel 2009

DAGOREPORT – RENZI CI AVEVA VISTO GIUSTO: VOLEVA COME LEADER DEL CENTRO PIERFERDINANDO CASINI - PECCATO CHE L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA ABBIA DETTO DI NO NELLA SPERANZA DI ARRIVARE, UN DOMANI, AL QUIRINALE. MA IL SUCCESSORE DI MATTARELLA VERRÀ ELETTO SOLTANTO NEL 2029 E FINO AD ALLORA, CAMPA CAVALLO, PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO E DI BRUTTO -  “PIERFURBY” POSSIEDE I CROMOSONI PERFETTI PER FEDERARE LE DIVERSE ANIME ORFANE DI UN PARTITO LIBERALE CONSERVATORE A FIANCO DEL PD: DEMOCRISTIANO, BUONI RAPPORTI CON IL VATICANO, POI NELLE FILE DEL BERLUSCONISMO FINO ALL'ARRIVO COME INDIPENDENTE, GRAZIE A RENZI, NELL'AREA PD, IL BELL'ASPETTO, L'ELOQUIO PIACIONE E I 40 ANNI IN PARLAMENTO... (SE L’AMORE PER IL DENARO NON L'AVESSE RINCOJONITO, CHISSÀ DOVE SAREBBE OGGI RENZI)

antonio tajani cecilia sala giorgia meloni ali khamenei

DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE FINITA IN UNA GALERA DI TEHERAN - LA NOTIZIA DELL'ARRESTO A MILANO DELLA ''SPIA'' IRANIANA ABEDINI, SU "ORDINE" USA, E' DEL 17 DICEMBRE. DUE GIORNI DOPO LA SALA VIENE IMPRIGIONATA - BENE, CONOSCENDO LA "DIPLOMAZIA DEGLI OSTAGGI" PRATICATA DALL'IRAN (ARRESTI UNO DEI MIEI, IO SEQUESTRO UNO DEI TUOI), PERCHE' LA FARNESINA E PALAZZO CHIGI, SOTTOVALUTANDO I "SEGNALI" DELL'INTELLIGENCE-AISE, NON SI SONO SUBITO ATTIVATI PER METTERE IN SICUREZZA GLI ITALIANI IN IRAN? - SCAZZO CROSETTO-TAJANI - NON SAREBBE LA PRIMA VOLTA CHE IL GOVERNO MELONI SI TROVA A GESTIRE NEL PEGGIORE DEI MODI UN DETENUTO NEL MIRINO DI WASHINGTON (NEL 2023 IL RUSSO ARTEM USS). IL VICEMINISTRO AGLI ESTERI, EDMONDO CIRIELLI (FDI), GIÀ ANNUNCIA CHE LA “SPIA” IRANIANA ''POTREBBE NON ESSERE ESTRADATA, HA COMMESSO UN REATO SOGGETTIVO, NORDIO STA STUDIANDO LE CARTE” (A NORDIO E MELONI CONVIENE FARE IN FRETTA, PRIMA CHE TRUMP SBARCHI ALLA CASA BIANCA) - VIDEO

carlo freccero dago ferragni fagnani de martino meloni giambruno

TE LO DO IO IL 2024! - CARLO FRECCERO: “NELL’EPOCA DELLA NOTIZIA TAROCCATA, IL GOSSIP RAPPRESENTA IL PRESENTE DELL’INFORMAZIONE. E DAGOSPIA VINCE (IL 2024 È L’ANNO DEL SUO MAGGIORE SUCCESSO)’’ – ‘’ IDEOLOGIE NELLA POLVERE, IDEE NEL CASSETTO, IDEALI NEI CASSONETTI. ANCHE LA POLITICA È CONIUGATA A PARTIRE DAL GOSSIP. I DUE FAMOSI FUORIONDA DI GIAMBRUNO IN CALORE SONO DIVENTATI UN EVENTO POLITICO - DI FRONTE AL NUOVO DISORDINE MONDIALE, LA TELEVISIONE HA CHIUSO FUORI DALLA PORTA LA CRUDA REALTÀ E L’HA SOSTITUITA CON IL MONDO REALITY, IN CUI NULLA È SERIO, TUTTO È ARTIFICIO - OGGI IL VERO MISTERO DEL MONDO DIVENTA IL VISIBILE, NON L’INVISIBILE. E, COME BEN SAPPIAMO, TUTTO CIÒ CHE NON VIVE IN TELEVISIONE NON HA UNA DIMENSIONE REALE”

matteo salvini daniela santanche giorgia meloni renzi giovanbattista giovambattista fazzolari

DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL PROCESSO OPEN ARMS, TURBA QUOTIDIANAMENTE I SONNI DELLA MELONI CON IL “SOGNO DI TORNARE AL VIMINALE” – PER LA DUCETTA, PERÒ, IL RIMPASTO È INDIGERIBILE: TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI, SPECIE IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO PER DANIELA SANTANCHÈ – E COSÌ, ECCO IL PIANO STUDIATO INSIEME A “SPUGNA” FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? (C’È UNA GROSSA DIFFERENZA NEL CASO VISIBILIA: NON ERA MAI ACCADUTO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO IN MERITO A VERSAMENTI ALL’INPS…)