raffaella carrà

“RAFFAELLA CARRA’ E’ STATA LA MAMMA DELLA DANCE E UN MODELLO PER MADONNA E LADY GAGA” - MARINELLA VENEGONI: "UNO STILE SOLARE, LA GIOIA DEL SESSO SENZA ALONI TORBIDI. NON RIUSCÌ A SCANDALIZZARE NEMMENO QUEL "IL MIO CORPO È UNA MOQUETTE DOVE TU TI ADDORMENTERAI", NELLA DANCE AI TORTELLINI DELLA CARRÀ NON C'ERA SPAZIO PER AMMICCAMENTI, SGUARDI ALLUSIVI, COSTUMI DI SCENA OSCENI…" - LA DEDICA DI TIZIANO FERRO - VIDEO

 

Marinella Venegoni per "la Stampa"

 

carra 9

Raffaella Carrà è stata la mamma della dance all' italiana quando la dance nemmeno esisteva; verrebbe anzi da dire che l' ha inventata lei, la dance, con un pop di sfrenata allegria che diventava tutt' uno con balli scatenati frutto di una disciplina severa. La sua tecnica, di canto e danza, la trasformò in seguito in un modello per le celebrities italo-americane che certo ne hanno tenuto d' occhio il lavoro musicale e fisico: Madonna e Lady Gaga hanno imparato da lei.

 

Correva l' anno 1970, quando la ragazza solare si presentò nella sigla di Canzonissima con l' ombelico di fuori, suscitando vibrate proteste mentre cantava con accurata spensieratezza la sigla di apertura, Ma che musica maestro. Se la tv è stata il suo highlight, anche nel pop ha raccolto adesioni invidiabili, con almeno 60 milioni di dischi venduti ai quattro angoli del mondo, soprattutto nei Paesi di cultura ispanica, dalla Spagna fino al Sudamerica.

 

carra3

Soltanto nel novembre scorso, il compassato quotidiano inglese The Guardian aveva titolato un articolo su di lei «The Italian pop-star who taught Europe the joy of sex»: ma se il suo personaggio ha avuto una rilevanza pure all' interno dell' Unione Europea, è stato proprio perché Raffaella sapeva cantare e ballare perfino il Tuca-Tuca senza un alone torbido, con la sensualità naturale delle donne emiliane e romagnole.

 

La sua era una dance ante litteram, ai tortellini. Uno stile solare che invitava al ballo di gruppo, con testi per famiglie, privi di allusioni; non riuscì a scandalizzare nemmeno quel «Il mio corpo è una moquette dove tu ti addormenterai», verso contenuto nella hit Com' è bello far l' amore da Trieste in giù. Per quanto il repertorio si sia evoluto, pur rimanendo nel solco tracciato fin dai primi successi, la dance un po' casereccia della Carrà stava sempre in una comfort zone dove non c' era spazio per ammiccamenti, sguardi allusivi, costumi di scena osceni, com' è capitato da lei in avanti.

carra

 

La sua allure, asciutta e decisa, la fece amare dalla comunità gay ancora alla caccia dei propri diritti. Nel 2007 Tiziano Ferro le dedicò la sua canzone più felice e scatenata, nello stile dell' artista scomparsa, E Raffaella è mia: suonò a posteriori come prodromo di un percorso sofferto verso il coming out.

tiziano ferro frank sinatra raffaella carraRaffaella Carra - Foto FarabolaRaffaella Carra - Foto FarabolaRaffaella Carra - Foto Farabolasordi carràRaffaella Carra - Foto FarabolaALBERTO SORDI TUCA TUCA RAFFAELLA CARRAALBERTO SORDI TUCA TUCA RAFFAELLA CARRAALBERTO SORDI TUCA TUCA RAFFAELLA CARRAraffaella carrà

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…