RAISPORT CAOS - DOPO IL PASTICCIACCIO DEL PIANO EDITORIALE IN RITARDO, ALTRA TEGOLA SUL NEODIRETTORE ROMAGNOLI: IVANA VACCARI HA VINTO LA CAUSA PER IL DEMANSIONAMENTO DI 4 ANNI FA, L’AZIENDA DEVE PAGARLE 1 MILIONE DI EURO
Giovanna Cavalli per “Corriere.it”
Se qualcosa può andare male, lo farà, dice la celebre prima legge di Murphy. E rispecchia bene quel che sta capitando a Rai Sport. Dopo il disguido del piano editoriale che all’ultimo momento non è stato più presentato alla redazione, perché il consiglio di amministrazione non lo aveva ancora esaminato (i consiglieri verranno convocati in seduta straordinaria il 18, la data del 25 è troppo in là e comunque l’implacabile deputato dem Michele Anzaldi dice che «è una toppa peggiore del buco, significa umiliare la testata e sottovalutare la strategicità del rilancio di Raisport.
Gli pare che basti una riunione informale?»), il direttore Gabriele Romagnoli si ritrova tra capo e collo un’altra grana, ereditata però dalle passate gestioni. Ivana Vaccari, storico volto dello sci e del tennis di viale Mazzini, circa 4 anni fa aveva intentato causa all’azienda per demansionamento, perché si era sentita messa in un angolo dall’allora direttore Eugenio De Paoli. Poi però Mauro Mazza la nominò sua vice e Carlo Paris la confermò nel ruolo.
Il maxi risarcimento
Tutto risolto? No, perché nel frattempo il contenzioso è andato avanti. E a quanto pare, due o tre mesi fa la Vaccari, assistita dal famoso avvocato Domenico D’Amati, avrebbe vinto in primo grado. E ottenuto un risarcimento d’oro: si parla di 1 milione abbondante di euro. Le sarebbe infatti stata riconosciuta un’invalidità permanente del 7% per le sofferenze psicologiche patite sul lavoro. La Rai ovviamente potrà presentare ricorso, se non lo ha già fatto. Ma è chiaro che, nel momento in cui Romagnoli sta definendo la nuova squadra di comando (e vorrebbe confermare solo uno dei 5 vice) sarà complicato non tenerne conto.