giorgio calissoni e anna bulgari -2

IL RAPIMENTO DIMENTICATO - IL SEQUESTRO DI ANNA BULGARI E DEL FIGLIO GIORGIO CALISSONI NEL DOCU-CRIME SU RAYPLAY “TI HO VISTO NEGLI OCCHI”: IL 19 NOVEMBRE ’83 LA BANDA RAPÌ MADRE E FIGLIO. PER SOLLECITARE IL PAGAMENTO DEL RISCATTO, I RAPITORI TAGLIARONO UN PEZZO DELL'ORECCHIO AL 17ENNE E LO RECAPITARONO ALLA FAMIGLIA. E LA MADRE SI STRAPPÒ I CAPELLI DALLA RABBIA – IL RACCONTO DI CALISSONI: “QUANDO VENNI BENDATO, ATTRAVERSO UNA FESSURA, VIDI IL CAPOBANDA E…” - VIDEO

 

Emilia Costantini per il “Corriere della Sera - Edizione Roma”

 

È la sera del 19 novembre 1983.

giorgio calissoni e anna bulgari 2

Anna Bulgari e suo figlio Giorgio Calissoni vengono rapiti mentre si trovavano nella villa di famiglia nei pressi di Aprilia. Il 16 dicembre i rapitori tagliano un pezzo dell' orecchio destro al ragazzo appena diciassettenne e lo recapitano alla famiglia per sollecitare il pagamento del riscatto, 4 miliari di lire. Il loro sequestro durò 35 giorni: 35 giorni di terrore e violenza. Vengono liberati il 24 dicembre, e per le due vittime deve essere stata una vigilia di Natale davvero molto particolare.

giorgio calissoni e anna bulgari 1

 

La drammatica vicenda viene per la prima volta raccontata attraverso un docu-crime ideato e scritto da Vania Colasanti, in onda su RayPlay con la regia di Andrea Menghini.

«Dopo 37 anni - esordisce Calissoni, oggi notaio - ho accettato questa proposta perché il nostro sequestro non è più un fatto di cronaca, ma un fatto storico e ho ritenuto giusto che soprattutto i giovani ne vengano a conoscenza. I sequestri di persona, per fortuna, non avvengono più da anni e raccontare ai ragazzi di oggi questa vicenda è come raccontare a noi, adulti attuali, un fatto che risale alla prima guerra mondiale».

 

giorgio calissoni 1

Nel filmato, numerose le testimonianze: non solo quelle di Giorgio e della mamma Anna (scomparsa nel maggio scorso a 93 anni), ma di tutti coloro che hanno vissuto quella terribile esperienza. Interviene Colasanti: «Calissoni ha deciso di ripercorrere la vicenda, condividendola con la madre, perché non venisse dimenticata. Tutti ricordano il caso analogo di Paul Getty, che dieci anni prima aveva subito il suo stesso sfregio, ma non molti sanno l' atrocità subita da Giorgio».

 

anna bulgari 4

Riprende Calissoni: «La differenza tra me e mia madre, che all' epoca aveva 56 anni, è che lei non ha mai superato del tutto l' orrore subito da me: di fronte a quel gesto barbaro si era sentita impotente. Io, per fortuna, avevo tutta la vita davanti, oltretutto quell' anno dovevo sostenere l' esame di maturità quindi, appena tornato a casa, mi misi a studiare: superai la prova con il massimo dei voti. Poi mi iscrissi all' università e inoltre ho fatto anche l' ufficiale di complemento nell' arma dei carabinieri... Insomma, la giovane età ha giocato a mio favore e quella storia l' ho lasciata un po' alle spalle».

giorgio calissoni

 

Ma quando è tornato alla normalità, ha avuto problemi psicologici, incubi?

«No - risponde con pacatezza Giorgio - non ho avuto ripercussioni psicologiche. Certo, negli anni successivi, ero più attento e, in villa, abbiamo messo qualche guardiano in più». Aggiunge Colasanti: «L' aspetto più straordinario è che madre e figlio, in quella situazione, hanno cercato di sostenersi a vicenda: Giorgio, mentre subiva la violenza, ha trattenuto le urla di dolore, proprio per non farle sentire alla mamma. E la mamma, senza farsi accorgere dal figlio, una notte si strappò i capelli per la rabbia, chiedendo poi ai rapitori di avere un foulard per nascondere lo scempio».

anna bulgari

 

Il particolare più sconcertante è che i politici dell' epoca (Pertini presidente della Repubblica, Craxi premier, Scalfaro ministro dell' Interno) non si espressero sulla vicenda, neanche una parola di conforto: assoluto silenzio.

«Sì, non dissero nulla, nessuno si fece vivo - conferma Calissoni - Mentre invece ebbi molte attestazioni di vicinanza e affetto di molte autorità dal resto del mondo: tra queste un messaggio dell' allora presidente Regan».

ricerche sul luogo di prigionia di anna bulgari e del figlio giorgio calissoni

 

Il docu-crime si intitola Ti ho visto negli occhi : perché? «Quando venni bendato, attraverso una fessura, vidi il capobanda, Riccardo. E questo mi aiutò nel suo riconoscimento, quindi nella sua incarcerazione. E proprio lui, nel 2005, mi scrisse una lettera dal carcere». Il bandito le chiedeva scusa?

 

«Veramente non proprio... nel testo parlava di rammarico, di sofferenza umana che, secondo lui, accomuna tutti: vittime e carnefici». Probabilmente il rapitore voleva usufruire, con quella lettera, di benefici penitenziari.

giorgio calissoni 2

Conclude: «Se me lo trovassi davanti oggi, sarei io a fargli un po' di domande: ci sono molti lati oscuri in quel sequestro... ma lasciamo andare, per fortuna è acqua passata».

giorgio calissoni e anna bulgari 3giorgio calissoni 1anna bulgari 3anna bulgari q

Ultimi Dagoreport

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…